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Attualità | 21 gennaio 2024, 14:40

Confartigianato: "Il Decreto Energia bis danneggia famiglie e Pmi"

Michele Quaglia (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Autoriparazione): “Sulle Pmi piemontesi un “peso” di diverse decine di milioni di euro per agevolare gli energivori”

Confartigianato: "Il  Decreto Energia bis danneggia famiglie e Pmi"

“Consideriamo sbilanciata -afferma Michele Quaglia, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Autoriparazione - l’attribuzione agli oneri generali di sistema pagati in bolletta dalle piccole imprese e dalle famiglie dei costi per sostenere la produzione di energia rinnovabile delle grandi imprese energivore e la loro agevolazione. In questo modo nel 2024, le pmi del Piemonte rischiano di dover sostenere un impatto di diverse decine di milioni di euro.

Sotto i riflettori soprattutto il passaggio che farebbe pagare gli impianti di grossa taglia alimentati a fonti rinnovabili delle imprese energivore (che sono agevolate pagando molto poco di oneri generali del sistema elettrico) agli oneri generali del sistema elettrico stesso e quindi alle piccole imprese e alle famiglie

 “Secondo questo meccanismo -conclude Quaglia- la transizione energetica viene pagata quasi interamente dalle micro, piccole e medie imprese. Si viene a creare uno squilibrio per effetto del quale il mondo produttivo delle piccole imprese e quello delle famiglie si fanno carico degli oneri generali di sistema di loro competenza, del costo delle agevolazioni per le imprese energivore e del costo di realizzazione degli impianti di grande taglia da fonti rinnovabili a loro destinati. E’ importante, dunque, che il DL venga rivisto per tutelare le piccole realtà locali, vero motore di ogni territorio.”

Senza modifiche, il Decreto Energia bis - secondo l'associazione di categoria -farebbe pagare a piccole imprese e famiglie sia l’agevolazione degli energivori - fruizione condizionata al fatto che gli energivori coprano almeno il 30% del loro fabbisogno con fonti rinnovabili, - sia i grossi impianti a fonte rinnovabile degli energivori, senza i quali per altro, gli stessi non potrebbero usufruire dell’agevolazione.

Il conto che queste due misure presentano per il 2024, è notevole: circa 650 milioni di euro a carico delle famiglie e quasi 1 miliardo a carico delle piccole imprese. Il conto per gli impianti di grossa taglia, nei tre anni del provvedimento, è di 3 miliardi e 600 milioni circa, che ricadranno poco più di un miliardo sui consumatori e un miliardo e tre sulle piccole imprese.

Redazione

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