Dopo le avventure dei Fleximan astigiani che nella notte tra il 23 e il 24 dicembre scorso avevano abbattuto i pali sulla tangenziale (QUI ARTICOLO E VIDEO), poi ripristinati e i fiumi di inchiostro scritti in diverse parti d'Italia, si torna a parlare di autovelox che non sarebbero stati omologati.
Il rischio è di una bella beffa per i Comuni che si troverebbero a rimborsare milioni di euro di multe pagate.
A sollevare la questione è il quotidiano La Repubblica che scrive di una sentenza della Corte di Cassazione che ha accolto l'impugnazione di un avvocato di Treviso.
L'uomo, da automobilista, aveva ricevuto una sanzione per aver viaggiato a 97 chilometri orari dove il limite era di 90, sulla "Tangenziale” di Treviso. Dagli accertamenti effettuati, sembra che l'apparecchio risultava ‘approvato’ ma non ‘omologato’.
Come il velox di Treviso altri potrebbero essere esistenti in tutte le Regioni italiane, circostanza confermata dall'Anci che teme i ricorsi.
Le apparecchiature sarebbero state autorizzate dal ministero delle Infrastrutture ma non sottoposte dal Governo ad una verifica tecnica necessaria alla loro omologazione.
Insomma c'è il rischio che qualche multa (salata), possa non essere pagata e che si possa fare ricorso. In caso andranno fatti tutti gli accertamenti necessari.