Qualche giorno fa è stata votata la nuova convenzione Asti Musei senza chiarimenti particolari sul Parco Paleontologico. Ad intervenire in merito i consiglieri di Uniti si può Vittoria Briccarello e Mauro Bosia.
Pubblichiamo integralmente.
Pochi giorni fa è stata votata la nuova convenzione Asti Musei, in un clima di commissioni e dialogo decisamente deludente per quanto concerne il funzionamento del Consiglio Comunale. Ha stupito, in tutto ciò, la deriva, se non il silenzio, in merito al passaggio o meno del Museo Paleontologico, questione che chiama in causa l'operato del Parco Paleontologico Astigiano, guidato dal presidente Livio Negro negli ultimi cinque anni.
È quindi opportuno provare a far il punto sulla realtà del Paleontologico, cercando di ricostruire e domandare là dove l’Amministrazione Comunale e la Presidenza stentano a rilasciare dichiarazioni sul futuro che gli spetta.
Nel 2017 l’allora sindaco Fabrizio Brignolo annunciava l'arrivo di fondi europei (Progetto Vino e Cultura) finalizzati al restauro dell'ex chiesa del Gesù per trasformarla nello spazio più qualificante del Museo Paleontologico e dare così forma all'idea del centro studio sui cetacei fossili, fondi che, qualche anno dopo, la giunta Rasero, non ritenendo più quel progetto una priorità per il Comune, sottrasse e spostò sulla ristrutturazione di Palazzo Ottolenghi.
Dal centrodestra si affrettarono a dichiarare l'impegno a trovare altre fonti di finanziamento per recuperare il progetto l'ex chiesa del Gesù. Seppur la cifra in questione fosse tutt’altro che esigua, si parla di 800 mila euro, il presidente Negro non spese pubblicamente una sola parola per i soldi tolti al progetto di restauro.
Sono passati anni, si sono succedute due Amministrazioni Rasero e ci sgomenta constatare che i fondi alternativi non sono stati trovati, che l'ex chiesa del Gesù non è stata restaurata, e che è ben diverso organizzare una mostra annuale di cetacei fossili, come accade da due anni, dal restaurare, allestire e rendere funzionale uno spazio museale vero e proprio. In sintesi, non solo il centrodestra ha promesso al vento, ma ha tolto i fondi all'ex chiesa del Gesù senza alcuna presa di posizione di chi, il Paleontologico, lo avrebbe dovuto difendere e tutelare.
Intanto, per mancanza di spazio dovuta, appunto, anche all’impossibilità di utilizzare l’ex chiesa del Gesù, la stragrande maggioranza dei reperti acquisiti ad Asti (sotto la presidenza Miroglio) dal Museo di Scienze Naturali di Torino, e che rappresenterebbero un’importante occasione di allestimento, continua a non essere esposta al pubblico e a essere conservata nei depositi del Paleontologico.
Le richieste di spiegazioni che avanziamo nascono anche dalla fiducia che i Sindaci hanno, ancora nell'ultimo anno, riposto verso chi governa la realtà paleontologica: come si legge sul sito internet astipaleontologico.it, nell'Assemblea del Distretto Paleontologico del 2023 i Comuni hanno risposto positivamente alla proposta di assicurare un contributo straordinario per sostenere la candidatura Unesco, ovvero di versare una quota annuale doppia.
Asti investì, ad esempio 16400 euro e, nell’occasione, il Sindaco Rasero dichiarò: “Ciò che il Distretto oggi ci chiede non va visto come una spesa, ma come un investimento per il nostro territorio: il Comune di Asti lo sosterrà, così come la Provincia”.
Livio Negro espose il programma di iniziative da attuare a supporto della candidatura Unesco e, tra queste, ricordiamo un convegno ad Asti, incentrato sull'unicità del nostro territorio, di paleontologi provenienti da tutto il mondo annunciato per novembre 2023. Ma nessun convegno internazionale si è tenuto in quella data.
Anche questo progetto pare essere naufragato nel nulla, l’ultimo convegno di ampio respiro sono infatti stati i Paleodays del 2022 e nulla più si è detto nelle rarissime commissioni cultura convocate, ne’ han fatto trapelare l’Assessore alla cultura, il Sindaco, il Presidente stesso.
Sempre leggendo sul sito di Asti Paleontologico apprendiamo che nell' Assemblea dei Sindaci del 2023 il presidente Negro annunciò anche che l'Ente stava lavorando per l'esposizione di un grande cetaceo del Museo astigiano a San Diego oppure a Tokyo al fine di pubblicizzare a livello internazionale il nostro patrimonio fossilifero.
A un anno di distanza dall'annuncio chiediamo se è stata fissata la data e dove la mostra si farà esattamente.
Ancora un'altra domanda: che fine ha fatto la collaborazione, annunciata anni fa dal presidente, tra il Parco Paleontologico Astigiano e il Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena per studi scientifici sui cetacei fossili e viventi? Può rendere noti i risultati?
Torniamo ora al primo quesito: in questi anni di presidenza Negro si è molto insistito sull'utilità (da noi assolutamente non condivisa per ragioni già ampiamente rese note) di consegnare il Museo Paleontologico alla Fondazione Asti Musei, imprimendo un'accelerazione, nel 2023, per la definizione della convenzione tra i due enti, attraverso una votazione nel direttivo del Parco Paleontologico preceduta da ben pochi o nulli ragionamenti condivisi in merito.
Ora siamo nel 2024, siamo alla scadenza del mandato della Presidenza, siamo a un passo dalle elezioni Regionali e l’Amministrazione Rasero pare aver tematiche più problematiche a cui rispondere rispetto a quelle della gestione culturale della città, e ci chiediamo: la convenzione è stata firmata? Sarà firmata? Se sì, che cosa prevede? Se no, che cosa ha impedito che lo si facesse? Può la cittadinanza esserne informata, dal momento che non lo sono nemmeno i membri della commissione cultura?
Vittoria Briccarello Mauro Bosia
Uniti Si Può