La decisione di abbattere i platani di Corso Savona, motivata dalla presunta pericolosità degli alberi e dalle preoccupazioni espresse da RFI (Rete Ferroviaria Italiana) riguardo alla vicinanza con la linea ferroviaria, è ormai deciso. Tuttavia, il Circolo SEquS – Sostenibilità, Equità e Solidarietà di Asti contesta questa decisione, denunciando pressioni commerciali e chiedendo maggiore trasparenza.
“Apprendiamo che l’abbattimento è ormai deciso, con la motivazione che gli alberi sarebbero malati e rappresenterebbero un rischio per la ferrovia”, ha dichiarato Giuseppe Sammatrice, portavoce di SEquS. “Tuttavia, ciò che non viene detto è che dietro questa decisione ci sarebbero forti pressioni della Lidl, che starebbero spingendo la giunta a sacrificare alberi sani per favorire interessi commerciali.”
Chiesta di trasparenza e documentazione
SEquS chiede all’assessora Morra di rendere pubblici tutti i documenti che attestano la pericolosità degli alberi e la loro effettiva classificazione in classe C, ovvero alberi con segni, sintomi o difetti significativi. “Non si può procedere con un simile abbattimento ignorando la volontà di 1.600 cittadini astigiani che si oppongono a questa scelta”, ha aggiunto Sammatrice.
L’associazione sottolinea come la decisione di abbattere i platani per favorire la costruzione di un nuovo edificio commerciale al posto dello storico Mulino Valente sia in contrasto con i principi di sostenibilità e tutela ambientale. “Un’azienda che si presenta come ‘green’ non dovrebbe spingere per la distruzione di un patrimonio arboreo”, ha affermato Sammatrice. “Non basta vendere prodotti vegani per definirsi sostenibili se, allo stesso tempo, si contribuisce alla distruzione del verde urbano.”
La decisione di abbattere i platani per aumentare la visibilità del nuovo edificio commerciale è stata definita da SEquS come “ipocrita e inaccettabile”. L’associazione ricorda che i platani non sono solo un elemento paesaggistico, ma svolgono un ruolo cruciale nella mitigazione dell’inquinamento e nel miglioramento della qualità dell’aria, soprattutto in un’area ad alto traffico come Corso Savona.
“L’abbattimento dei platani rappresenta un sacrificio del verde urbano in nome di interessi commerciali”, ha dichiarato Sammatrice. “Questa scelta non solo danneggia l’ambiente, ma ignora le richieste dei cittadini che hanno a cuore il benessere della comunità e la tutela del territorio.”
Il Circolo SEquS ha già avviato interlocuzioni legali per contrastare la decisione dell’amministrazione comunale. “La nostra battaglia per la tutela del verde urbano e del benessere della comunità non si fermerà qui”, ha concluso Sammatrice.
Europa Verde: "Cronaca di una morte annunciata"
I consiglieri Briccarello e Miroglio hanno ribadito la loro opposizione, coerente con la linea sostenuta nei mesi scorsi: "Si rinuncia ai benefici di alberi così maturi, capaci di assorbire 600 kg di CO2 e restituire 500 kg di ossigeno. In una città spesso assediata dall'inquinamento, è un danno ambientale significativo".
Si è discusso anche delle compensazioni: inizialmente limitate a una siepe antinquinamento, il piano ora prevede la piantumazione di 11 nuove piante, tra cui quattro platani geneticamente modificati per resistere alle malattie e sette aceri campestri da collocare in diverse aree verdi cittadine.
Il confronto si è poi allargato alla gestione generale del verde urbano. Morra ha difeso le scelte dell’amministrazione: "Tutti gli abbattimenti degli ultimi anni sono stati motivati da condizioni precarie certificate. Ogni decisione è stata accompagnata da comunicazioni alla cittadinanza". I consiglieri, però, hanno insistito sulla necessità di maggiore trasparenza e della redazione di un regolamento del Verde e di un Piano.
Infine, si è discusso della possibilità di una compensazione in loco, visto il depauperamento del verde in corso Savona. "Si è chiesto di chiarire cosa significhi la previsione di un'area verde nel progetto LIDL e di garantire un’adeguata copertura arborea nelle zone di parcheggio", hanno sottolineato i consiglieri.
Resta l'amarezza dei consiglieri per una vicenda che si chiude con l'abbattimento di alberi storici e la sensazione, per molti cittadini, di non essere stati ascoltati. "Lidl non ha voluto assecondare le richieste della comunità e chi avrebbe potuto fare di più non ha saputo evitare quella che appare come la cronaca di una morte annunciata".