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Attualità | 24 maggio 2025, 11:11

Tagli del 70% alle strade provinciali, il governo Meloni nel mirino del PD

Per Asti oltre 2,4 milioni in meno, il Partito democratico: "Viabilità secondaria a rischio collasso"

Tagli del 70% alle strade provinciali, il governo Meloni nel mirino del PD

Il Partito Democratico nazionale regionale e astigiano lancia l'allarme sui drastici tagli ai fondi per la manutenzione delle strade provinciali decisi dal Governo Meloni. Secondo i dati forniti dall'Unione delle Province Italiane (UPI), si prospetta una riduzione del 70% delle risorse per il biennio 2025-2026, una misura che colpirebbe duramente il territorio astigiano e l'intero Piemonte, mettendo a serio rischio la sicurezza e l'efficienza della viabilità secondaria.

Per la Provincia di Asti, il taglio previsto ammonta a 2.434.744 euro su un assegnato di 3.478.206 euro. Questo lascerebbe a disposizione solamente 1.043.462 euro per il biennio 2025-2026, una cifra considerata dal PD "del tutto insufficiente a garantire la sicurezza e l’efficienza delle strade provinciali."

L'onorevole Federico Fornaro, parlamentare del Partito Democratico, commenta aspramente la decisione: "Il Governo fa l’esatto contrario di ciò che servirebbe: taglia del 70% i fondi destinati alla manutenzione delle strade provinciali per il biennio 2025-2026, colpendo in modo uniforme tutte le province piemontesi e la Città Metropolitana di Torino. Una scelta grave, che penalizza i territori e mette a rischio la sicurezza dei cittadini". Fornaro prosegue, sottolineando una discrepanza nelle priorità di spesa del governo: "Quando si è trattato di trovare 1,1 miliardi di euro per il Ponte sullo Stretto di Messina, il Governo non ha avuto esitazioni. Ma per garantire strade sicure e praticabili ai cittadini, si preferisce voltare le spalle agli enti locali. Una decisione incomprensibile e inaccettabile".

Gli fa eco il segretario regionale del PD, Domenico Rossi: "Il taglio del 70% è un colpo durissimo per il Piemonte. Parliamo di oltre 31 milioni di euro in meno nel biennio 2025-2026: cifre che mettono a rischio la sicurezza di cittadini e lavoratori, isolano interi territori e rendono ancora più difficile la vita nelle aree interne. Ogni amministratore locale sa bene quanto già oggi sia complesso garantire viabilità, scuolabus, accesso ai servizi. Ora il Governo Meloni, mentre stanzia miliardi per il Ponte sullo Stretto, lascia le nostre province con le casse vuote. Una scelta profondamente iniqua, contro i cittadini, contro il Piemonte". Rossi annuncia che «Il Partito Democratico sarà accanto ai territori e ai sindaci per denunciare questa vergogna e per chiedere con forza il ripristino integrale dei fondi».

Durissima anche la posizione di Rita Rossa, responsabile enti locali del PD Piemonte: "Siamo davanti all’ennesima vergogna di un Governo che predica vicinanza ai territori ma li abbandona concretamente. Dopo i tagli agli enti locali camuffati da vincoli di spesa, ora si colpiscono le Province nella loro funzione fondamentale: la manutenzione delle strade. I disagi aumenteranno, la sicurezza diminuirà e le disuguaglianze cresceranno, soprattutto per chi vive nelle aree interne e non ha alternative ai trasporti su gomma. Il Governo Meloni continua a togliere risorse ai territori per finanziare un’opera inutile come il Ponte sullo Stretto, mentre obbliga gli enti locali – per legge – a garantire una manutenzione che non avranno più modo di realizzare".

La preoccupazione è condivisa anche da amministratori di altre province, come testimonia Emanuele Ramella Pralungo, presidente della Provincia di Biella: "Il sentimento comune tra i Presidenti di Provincia è di forte preoccupazione per i tagli ai fondi di investimento assegnati alle Province, che rischiano di ridurre del 70% gli investimenti per la messa in sicurezza delle strade, mettendo a rischio i cittadini. Ho chiesto al Presidente Gandolfi di avviare un tavolo di crisi con il Ministro Salvini per trovare una soluzione immediata".

Per il Partito Democratico del Piemonte, la situazione è critica: "La situazione sta per diventare ingestibile – proseguono i dem – e a pagare saranno ancora una volta i cittadini, soprattutto quelli che vivono nelle aree meno servite. Noi abbiamo presentato un’interrogazione in Parlamento e un ordine del giorno in Consiglio regionale. Chiediamo agli amministratori del centrodestra piemontese di assumersi le proprie responsabilità: staranno dalla parte dei territori o difenderanno ancora una volta le scelte scellerate del loro Governo?"

I consiglieri provinciali di Asti, Andrea Gamba ed Alessandro Negro, già firmatari di un ordine del giorno contro i tagli ai piccoli Comuni votato all'unanimità dal Consiglio Provinciale lo scorso aprile, hanno annunciato che interverranno per "disapprovare con fermezza le scelte del Governo e per capire concretamente le conseguenze di tali decisioni." Gamba conclude con una nota critica sull'operato generale del governo: "Ancora una volta questo Governo tende a sfruttare i problemi dei cittadini e non pare mai in grado di risolverli."

 E aggiunge, riferendosi specificamente alla situazione astigiana: “La provincia di Asti ha a disposizione poche risorse e, con l’operato prezioso del personale, ha cercato di gestire le emergenze e di programmare nel tempo investimenti strutturali che fossero risolutivi di situazioni critiche e necessari. Questo taglio indiscriminato interrompe bruscamente questa programmazione e lascia l’ente impotente di fronte alle necessità quotidiane. Il tema delle aree interne tanto caro alla maggioranza di governo si affronta e si risolve con la volontà di investire risorse in queste zone.”

Redazione

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