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Attualità | 25 maggio 2025, 19:59

Gatti randagi: in arrivo un bando regionale per l'accesso a contributi per la gestione delle colonie feline

La comunicazione dopo l'articolo sulla Casa dell'avvocato. Finalmente qualcosa si muove

Ph. Nazario Olivieri

Ph. Nazario Olivieri

La vicenda della "Casa dell’avvocato" di Asti e della sua colonia felina ha recentemente scosso la sensibilità di molti cittadini e delle associazioni animaliste locali. 

Nei giorni scorsi, il nostro giornale ha raccolto il disperato appello di Francesco Cocchi riguardante la situazione di abbandono e mancanza di cure in cui versano i gatti randagi ospitati presso la struttura che è in stato di totale degrado.

La segnalazione è stata raccolta anche dall’assistente sociale Luca Tomatis, che si è recato personalmente sul posto insieme al fotografo Nazario Olivieri, constatando la gravità delle condizioni degli animali e la necessità di un intervento urgente.

Un bando per la sterilizzazione

Il caso ha suscitato una forte mobilitazione sui social network e nei gruppi locali, dove volontari e cittadini hanno chiesto un’azione immediata per garantire cure veterinarie, sterilizzazione e sistemazione dignitosa ai gatti della colonia. In parallelo, proprio in questi giorni è stato pubblicato un bando regionale, rivolto ai Comuni e alle Unioni di Comuni del Piemonte, per l’accesso ai contributi destinati alla gestione delle colonie feline. Questo bando contempla fondi specificamente dedicati a sterilizzazione, identificazione e registrazione dei gatti, con scadenza per la presentazione delle domande fissata al 13 giugno 2025. Un’opportunità concreta per le istituzioni locali di attivarsi e proporre progetti in grado di rispondere alle emergenze come quella emersa alla Casa dell’Avvocato.

A renderlo noto il consigliere regionale Sergio Ebarnabo (FdI)

La vicenda rimane un monito sull’importanza della tutela degli animali randagi e sulla necessità di sinergia tra cittadini, volontari, Comuni e Regione. Le iniziative pubbliche come il bando 2025 possono e devono rappresentare una risposta strutturale alle tante realtà simili presenti sul territorio, rafforzando la rete di protezione e assistenza per le colonie feline[].

Betty Martinelli

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