Acli Asti: "Andate a votare, la democrazia si difende con la partecipazione"
Le ACLI di Asti lanciano un appello a comunità, cittadini e iscritti: partecipare al voto per i cinque referendum in programma è un dovere civico, perché il voto rappresenta l’esercizio più autentico della democrazia reale. Tra pochi giorni si voterà su quattro quesiti sul lavoro, proposti dalla CGIL, e uno sulla cittadinanza. Una chiamata che va oltre il merito delle singole questioni, toccando il cuore stesso del patto democratico.
Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle ACLI, in sintonia con le realtà astigiane e piemontesi, sottolinea: "Dobbiamo riconnetterci alla vita pubblica, ridare dignità alla vita partitica. La democrazia non è solo votare, ma è un impegno quotidiano, per dare il meglio di noi e non lasciare indietro chi fa fatica". I referendum, in un’epoca di disintermediazione, sono secondo Manfredonia la forma più diretta di partecipazione civica: "Votare sì o no, dopo essersi informati, significa prendere in mano il proprio destino".
Le ACLI, a tutti i livelli, sostengono la mobilitazione al voto, pur criticando la scelta della data, "che non facilita la partecipazione".
Sul referendum per abbreviare i tempi della cittadinanza, le ACLI – a livello nazionale e astigiano – hanno espresso un "Sì" convinto. Pur riconoscendo che il quesito, essendo abrogativo, non risolverà da solo il tema dell’integrazione, la scelta riflette una visione di Italia multietnica e inclusiva. Lo slogan "Siamo tutti italiani", cantato durante il Corteo dei Popoli che domenica scorsa ha animato le vie di Asti, sintetizza questo spirito.
Sui quesiti sul lavoro, invece, le ACLI non forniscono indicazioni di voto, pur riconoscendo il merito di aver riportato al centro del dibattito la dignità del lavoro e i diritti dei lavoratori.
Amnesty Piemonte Valle d'Aosta: "Votate Sì al referendum sulla cittadinanza"
La Circoscrizione Piemonte Valle d'Aosta di Amnesty International si unisce al coro di chi invita a votare Sì al referendum sulla cittadinanza in programma l'8 e 9 giugno. L'iniziativa, sostenuta da oltre cento associazioni, punta a modificare la legge del 1992, riducendo da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale necessario per richiedere la cittadinanza italiana, che verrebbe estesa automaticamente ai figli minorenni.
"È un passo verso una società più giusta e inclusiva", commenta Luca Andreani, responsabile di Amnesty Piemonte VdA, sottolineando come la riforma allineerebbe l'Italia a Paesi come Francia e Germania, garantendo pari diritti a chi vive e lavora nel nostro Paese.
Il referendum si voterà con schede colorate: quella gialla riguarderà la cittadinanza. Restano invariati gli altri requisiti, come reddito stabile e conoscenza dell'italiano.