ROMA (ITALPRESS) - "Il caso Garlasco? Comunque vada, finirà male". Lo afferma il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un'intervista al Corriere della Sera."O il detenuto è innocente, e allora ha sofferto una pena atroce ingiustamente. O è colpevole e allora è l'attuale indagato a dover affrontare senza colpe un cimento doloroso, costoso in termini di immagine, di spese e di sofferenze", sottolinea il Guardasigilli."Nel merito non devo, non posso e non voglio entrare", spiega Nordio, che però ribadisce "un principio generale: dopo un proscioglimento è irragionevole una condanna. Soprattutto se le assoluzioni sono due. Come puoi condannare "al di là di ogni ragionevole dubbio", se due giudici hanno già dubitato?"."Con il sistema attuale sottrai all'imputato il diritto a un doppio giudizio di merito. Se il tribunale assolve e la corte condanna, puoi solo ricorrere per Cassazione per motivi di legittimità. E il secondo giudizio di merito, colpevolezza o meno, va a farsi benedire", prosegue il ministro, per il quale "l'Anm non risponde a queste obiezioni. Si esprime per slogan. E mi dispiace".La Consulta aveva bocciato la legge Pecorella sull'inappellabilità. "Ci abbiamo già ripensato con la riforma introdotta due anni fa, per i reati minori. La separazione delle carriere è prodromica - prosegue Nordio -. La riforma costituzionale, proprio perchè intende attuare il processo accusatorio anglosassone, è prodromica a un codice di procedura penale dove sarà rivisto anche il sistema delle impugnazioni. Stiamo già studiando ma naturalmente aspettiamo l'esito del referendum".- Foto IPA Agency -(ITALPRESS).
In Breve
mercoledì 28 maggio
Che tempo fa
Rubriche
Accadeva un anno fa
Politica
Attualità