Oggi, mentre celebriamo la Giornata degli Operatori Socio Sanitari, che lavorano ogni giorno per garantire la salute e il benessere delle nostre comunità, (fragili, disabili, anziani, bambini) non possiamo ignorare la realtà di coloro che sono colpiti dalle guerre e dalle crisi umanitarie. 18 mila BAMBINI MORTI, 60 mila persone morte a Gaza, senza parlare di quello che accade in altri stati colpiti dalla guerra, dalla disuguaglianza e dalla ingiustizia che esistono nel mondo.
Oggi, 29 maggio, celebriamo la giornata degli oss, e non possiamo fare a meno di notare le contradizioni che esistono tra la nostra celebrazione e la realtà della sofferenza che sta causando questa guerra. Vogliamo anche ricordare tutti quei volti di bambini innocenti consumati da una guerra senza fine, un’emergenza che grida giustizia al mondo, bambini che muoiono di fame, dilaniati dalle bombe, sotto le macerie, famiglie che sono costrette a fuggire dalle loro case, famiglie intere sterminate, comunità che sono distrutte dalla violenza. È questo il mondo che vogliamo? La loro sofferenza è un ricordo costante della nostra responsabilità come professionisti di lavorare per un mondo più giusto e più umano.
Come Operatori Socio Sanitari, siamo consapevoli dell’importanza del nostro lavoro nel garantire la salute e il benessere delle nostre comunità. Ma siamo anche consapevoli della nostra responsabilità professionale, sui diritti negati, fondamentali per la dignità di una professione, spesso ignorati o calpestati in situazioni di fragilità e vulnerabilità che incontriamo ogni giorno nel nostro lavoro. Come cittadini, come esseri umani, abbiamo la responsabilità di agire. Non possiamo più ignorare la sofferenza degli altri. Non possiamo più permettere che la politica della indifferenza e dell'egoismo prevalga sulla solidarietà e sulla compassione.
Rivolgiamo un appello al nostro Governo di prendere immediatamente misure concrete per affrontare le crisi umanitarie e per proteggere i diritti umani. Ci rivolgiamo ai Governi Europei che si riempiono la bocca di libertà e di giustizia, Dove siete? Chiediamo alle nostre istituzioni di lavorare insieme per creare un mondo più giusto e più umano. Non c’è più spazio per le scuse, per la retorica, non è questione di religione né di geopolitica e questione di umanità.
Oggi, celebriamo la Giornata degli Operatori Socio Sanitari, ma domani, dobbiamo agire, dobbiamo essere la voce di coloro che non hanno voce. Dobbiamo essere la speranza di coloro che hanno perso la speranza. Con la speranza di un futuro migliore, ma l’impegno per un mondo più giusto e più umano non finisce qui. Continueremo a lottare, a sperare e a lavorare insieme per un futuro migliore per tutti, e per migliorare la professione dell’operatore socio sanitario. (formazione in istituti socio sanitari, aggiornamento continuo – diritti contrattuali)
La giornata del 29 maggio è un’occasione per riflettere sul nostro impegno per la salute e il benessere delle nostre comunità. Ma è anche un’occasione per ricordare che il nostro lavoro non è finito. Continueremo a lavorare insieme per un mondo più giusto e più umano. L’operatore socio sanitario deve essere un professionista consapevole e autorevole, capace di costruire il proprio futuro e di non essere sfruttato per compensare il vuoto assistenziale. E’ tempo che l’oss sia riconosciuto come professionista qualificato e non come un mero sostituto per le carenze del sistema assistenziale.
Cito Nelson Mandela “il Mondo è nelle nostre mani” speriamo che queste parole possano ispirarvi a continuare a lavorare per un futuro migliore per tutti, perché la professione oss è in mano vostra.
Il 29 maggio, vogliamo esprimere la nostra solidarietà e il nostro sostegno a tutti quegli operatori sanitari e assistenziali che nonostante le difficoltà e i pericoli della guerra, continuano a lavorare con dedizione e coraggio e professionalità, mettendo a rischio la loro stessa vita per salvare quella degli altri e per alleviare le sofferenze delle persone colpite dalla guerra.
Un tributo e di stima e di riconoscenza a tutti gli operatori sanitari e assistenziali morti a Gaza.
Si vuole creare un mondo migliore e più umano, dove ogni bambino possa crescere in pace e in salute. Non restiamo in silenzio.
In segno di umanità, condanniamo in silenzio questo sterminio, e l’uccisione di medici, infermieri e operatori assistenziali. Rivolgiamo un appello a tutti senza distinzione di pensiero, religione, un segno di umanità, il 29 maggio condanniamo in silenzio questo sterminio senza fine, per un omaggio a tutti quei sanitari, che con la loro opera di cura e di assistenza, sono il simbolo di speranza e di umanità in mezzo alla devastazione della guerra.
Angelo Minghetti