Oggi usciamo un pò dal nostro parlare di integrazione e alimentazione e trattiamo brevemente un argomento molto importante, ossia, la prevenzione nella salute approfondendo un pò di più quella oncologica.
La prevenzione può essere suddivisa in tre livelli:
- Prevenzione primaria: ha l’obiettivo di evitare l’insorgenza delle malattie, ad esempio attraverso la promozione di stili di vita sani, la vaccinazione e il controllo dei fattori di rischio ambientali e comportamentali.
- Prevenzione secondaria: mira a individuare precocemente le patologie attraverso screening e diagnosi tempestive, come nel caso dei tumori al seno, alla cervice uterina e al colon-retto.
- Prevenzione terziaria: si concentra sulla gestione delle malattie croniche già in atto, per ridurre le complicanze, migliorare la qualità della vita e contenere i costi.
La prevenzione rappresenta una delle colonne portanti del sistema sanitario italiano e gli interventi di prevenzione hanno già dimostrato di produrre risultati concreti e misurabili soprattutto in termini di miglioramento dello stato di salute della popolazione e riduzione della mortalità per alcune malattie.
Grazie anche alla prevenzione, l’Italia è uno dei Paesi con la più alta aspettativa di vita al mondo. Secondo i dati ISTAT:
- L'aspettativa di vita alla nascita è di circa 82,7 anni (2023), con le donne che vivono in media più a lungo degli uomini.
- Le campagne di promozione della salute e la riduzione di fattori di rischio (come il fumo e l’alcol) hanno contribuito a questo risultato.
La prevenzione a livello oncologico ha registrato progressi significativi negli ultimi decenni, grazie a programmi di screening, campagne di sensibilizzazione e un miglioramento generale degli stili di vita. Questi interventi hanno contribuito a una riduzione della mortalità per alcuni tipi di tumore, a diagnosi più precoci e a un miglioramento delle prospettive di cura. Di seguito, riportiamo i principali risultati ottenuti.
La prevenzione primaria si attua cambiando stile di vita, infatti, l’AIRC e l’Istituto Superiore di Sanità stimano che fino al 40% dei tumori potrebbe essere evitato modificando fattori di rischio comportamentali:
- Riduzione del fumo: ha portato a un calo dell’incidenza del tumore al polmone tra gli uomini.
- Migliore alimentazione e attività fisica: legati alla prevenzione del tumore al colon, mammella e pancreas.
- Controllo dell’obesità: in aumento, specie tra i giovani, ma al centro di nuove campagne educative.
Ci sono poi in Italia 3 programmi di screening oncologico, sono gratuiti e su base nazionale, offerti alle fasce di popolazione a rischio:
Tumore al seno: la popolazione target sono le donne tra i 40 e i 69 anni e il metodo di screening è la mammografia biennale. I risultati ottenuti sono :
- La diagnosi precoce ha aumentato del 25–30% la sopravvivenza a 5 anni.
- La mortalità è diminuita di circa il 20% nelle Regioni con alta adesione.
- In alcune aree, la copertura supera il 70%, ma in altre è ancora sotto il 40%.
Tumore del colon-retto: popolazione target sono uomini e donne tra i 50 e i 74 anni e lo screening viene fatto mediante test del sangue occulto fecale ogni 2 anni (seguito da colonscopia se positivo).I risultati ottenuti sono:
- Il programma ha permesso di identificare e rimuovere lesioni precancerose in una fase iniziale.
- Riduzione della mortalità fino al 30% tra i partecipanti regolari.
- Rilevante anche la diminuzione dell’incidenza dei tumori avanzati.
Tumore della cervice uterina: popolazione target sono le donne tra i 25 e i 64 anni e il metodo usato è il pap test (ogni 3 anni) e HPV test (ogni 5 anni per le over 30). I risultati ottenuti sono i seguenti:
- Diminuzione costante dei tumori invasivi della cervice.
- Grazie allo screening, il numero di nuovi casi si è ridotto di oltre il 50% rispetto agli anni '90.
La prevenzione oncologica in Italia ha avuto un impatto positivo dimostrabile sulla salute pubblica: ha salvato vite, ha ridotto la mortalità e ha migliorato la prognosi per molti pazienti. Tuttavia, il pieno potenziale della prevenzione non è ancora sfruttato. Perché l’Italia continui a migliorare in questo ambito, è essenziale:
- Potenziare l’informazione e la sensibilizzazione.
- Ridurre le disuguaglianze territoriali.
- Integrare la prevenzione primaria (stili di vita) e secondaria (screening) in una strategia coerente e accessibile per tutti.
La lotta contro il cancro inizia prima della diagnosi e la prevenzione è l’arma più potente a nostra disposizione.