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90 secondi di salute & wellness | 06 giugno 2025, 18:00

La prevenzione e la sua importanza sulla salute

La prevenzione e la sua importanza sulla salute

Oggi usciamo un pò dal nostro parlare di integrazione e alimentazione e trattiamo brevemente un argomento molto importante, ossia, la prevenzione nella salute approfondendo un pò di più quella oncologica.

La prevenzione può essere suddivisa in tre livelli:

  1. Prevenzione primaria: ha l’obiettivo di evitare l’insorgenza delle malattie, ad esempio attraverso la promozione di stili di vita sani, la vaccinazione e il controllo dei fattori di rischio ambientali e comportamentali.
  2. Prevenzione secondaria: mira a individuare precocemente le patologie attraverso screening e diagnosi tempestive, come nel caso dei tumori al seno, alla cervice uterina e al colon-retto.
  3. Prevenzione terziaria: si concentra sulla gestione delle malattie croniche già in atto, per ridurre le complicanze, migliorare la qualità della vita e contenere i costi.

La prevenzione rappresenta una delle colonne portanti del sistema sanitario italiano e gli interventi di prevenzione hanno già dimostrato di produrre risultati concreti e misurabili soprattutto in termini di miglioramento dello stato di salute della popolazione e riduzione della mortalità per alcune malattie.

Grazie anche alla prevenzione, l’Italia è uno dei Paesi con la più alta aspettativa di vita al mondo. Secondo i dati ISTAT:

  • L'aspettativa di vita alla nascita è di circa 82,7 anni (2023), con le donne che vivono in media più a lungo degli uomini.
  • Le campagne di promozione della salute e la riduzione di fattori di rischio (come il fumo e l’alcol) hanno contribuito a questo risultato.

La prevenzione a livello oncologico ha registrato progressi significativi negli ultimi decenni, grazie a programmi di screening, campagne di sensibilizzazione e un miglioramento generale degli stili di vita. Questi interventi hanno contribuito a una riduzione della mortalità per alcuni tipi di tumore, a diagnosi più precoci e a un miglioramento delle prospettive di cura. Di seguito, riportiamo i principali risultati ottenuti.

La prevenzione primaria si attua cambiando stile di vita, infatti, l’AIRC e l’Istituto Superiore di Sanità stimano che fino al 40% dei tumori potrebbe essere evitato modificando fattori di rischio comportamentali:

  • Riduzione del fumo: ha portato a un calo dell’incidenza del tumore al polmone tra gli uomini.
  • Migliore alimentazione e attività fisica: legati alla prevenzione del tumore al colon, mammella e pancreas.
  • Controllo dell’obesità: in aumento, specie tra i giovani, ma al centro di nuove campagne educative.

Ci sono poi in Italia 3 programmi di screening oncologico, sono gratuiti e su base nazionale, offerti alle fasce di popolazione a rischio:

Tumore al seno: la popolazione target sono le donne tra i 40 e i 69 anni e il metodo di screening è la mammografia biennale. I risultati ottenuti sono :

  • La diagnosi precoce ha aumentato del 25–30% la sopravvivenza a 5 anni.
  • La mortalità è diminuita di circa il 20% nelle Regioni con alta adesione.
  • In alcune aree, la copertura supera il 70%, ma in altre è ancora sotto il 40%.

Tumore del colon-retto: popolazione target sono uomini e donne tra i 50 e i 74 anni e lo screening viene fatto mediante test del sangue occulto fecale ogni 2 anni (seguito da colonscopia se positivo).I risultati ottenuti sono:

  • Il programma ha permesso di identificare e rimuovere lesioni precancerose in una fase iniziale.
  • Riduzione della mortalità fino al 30% tra i partecipanti regolari.
  • Rilevante anche la diminuzione dell’incidenza dei tumori avanzati.

Tumore della cervice uterina: popolazione target sono le donne tra i 25 e i 64 anni e il metodo usato è il pap test (ogni 3 anni) e HPV test (ogni 5 anni per le over 30). I risultati ottenuti sono i seguenti:

  • Diminuzione costante dei tumori invasivi della cervice.
  • Grazie allo screening, il numero di nuovi casi si è ridotto di oltre il 50% rispetto agli anni '90.

La prevenzione oncologica in Italia ha avuto un impatto positivo dimostrabile sulla salute pubblica: ha salvato vite, ha ridotto la mortalità e ha migliorato la prognosi per molti pazienti. Tuttavia, il pieno potenziale della prevenzione non è ancora sfruttato. Perché l’Italia continui a migliorare in questo ambito, è essenziale:

  • Potenziare l’informazione e la sensibilizzazione.
  • Ridurre le disuguaglianze territoriali.
  • Integrare la prevenzione primaria (stili di vita) e secondaria (screening) in una strategia coerente e accessibile per tutti.

La lotta contro il cancro inizia prima della diagnosi e la prevenzione è l’arma più potente a nostra disposizione.

dott.sse Melika Myftaraj e Marta Turello

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