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Attualità | 26 giugno 2025, 17:56

Eutanasia legale, una nuova raccolta firme, fino al 17 luglio, per il diritto di scegliere

Alice Ravinale (Avs): “Il Piemonte deve fare la sua parte per garantire dignità fino alla fine”

Bosia e Cantarella ad Asti per la precedente raccolta firme

Bosia e Cantarella ad Asti per la precedente raccolta firme

Da oggi e fino al 17 luglio, i cittadini italiani potranno firmare per sostenere una nuova proposta di legge di iniziativa popolare finalizzata a garantire all’Italia una normativa sull’eutanasia legale. L’obiettivo è dare a chi vive in condizioni di malattia irreversibile e sofferenze insopportabili la possibilità di scegliere in che modo e quando porre fine alla propria vita, nel rispetto della loro autodeterminazione.

Alice Ravinale, presidente del Gruppo consiliare regionale di Avs, sottolinea l'importanza di questa iniziativa: “In Piemonte, ben undicimila cittadini avevano già sottoscritto una proposta di legge regionale, ignorata dalla destra nella precedente legislatura. Anche se la priorità rimane una legge nazionale, siamo pronte a fare la nostra parte perché in Piemonte si possa morire con dignità, come avviene già in Toscana ed Emilia-Romagna”.

Dal referendum al dibattito attuale
 

Questa nuova raccolta nasce dopo la bocciatura nel 2022 del Referendum Eutanasia Legale promosso dall’Associazione Luca Coscioni, che aveva suscitato una mobilitazione senza precedenti con oltre 1,2 milioni di firme raccolte. Il quesito referendario chiedeva di modificare l’articolo 579 del Codice Penale per consentire l’eutanasia attiva, ma la Corte Costituzionale dichiarò inammissibile la proposta, lasciando senza legge migliaia di persone vulnerabili.

“La decisione di allora è stata un duro colpo per chi crede nel diritto alla dignità fino alla fine," aggiunge Ravinale, evidenziando il ruolo cruciale svolto dai volontari dell'Associazione Coscioni, spesso a rischio personale per supportare chi è in cerca di sollievo dalla sofferenza. "Questo diritto all’autodeterminazione deve valere fino alla fine”.

I cittadini possono aderire firmando online o nei banchetti presenti sul territorio. La stessa Ravinale invita tutti a partecipare: “Vi aspettiamo lì. Consultate la pagina web e i canali dell’Associazione Coscioni per trovare il punto di raccolta firme più vicino”.

Le firme raccolte ad Asti

Ad Asti nel 2022 furono raccolte nei 16 banchetti, in un mese 1863 persone.  Pinuccia Cantarella, referente provinciale di Eutanasia legale, con il consigliere comunale Mauro Bosia avevano espresso amarezza: "Era stato fatto un grande lavoro a livello nazionale con una mobilitazione spontanea senza copertura mediatica e alimentata solo dall'impegno delle persone. Già solo il fatto che la Corte costituzionale non abbia tenuto in considerazione che è stata una richiesta forte, chiara e trasversale, fa molta rabbia. È il terzo tentativo, quindi l'amarezza è ancora più forte, il Parlamento faccia una legge, ma dopo il Ddl Zan forse la politica al netto degli slogan non è pronta a fare un passo nella direzione della civiltà. Potevamo fare un passo avanti invece ne abbiamo fatti due indietro".

Determinati ora a superare le resistenze politiche, i promotori continuano a portare avanti il loro obiettivo tramite ordini del giorno e proposte regionali. L’auspicio è che il Piemonte, come già la Toscana, possa presto dotarsi di una normativa che garantisca a ogni individuo il diritto di una morte dignitosa, all’insegna del rispetto e della libertà.
Oggi  Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, ha aderito alla raccolta firme.

"Una legge giusta sul fine vita è un atto di civiltà che purtroppo non interessa a una parte della politica. Mentre il Governo di Giorgia Meloni strumentalizza una questione dolorosa per rassicurare i pro vita, io decido di stare dalla parte di chi, in un momento di profondo dolore che va rispettato, vuole fare una libera scelta, qualsiasi essa sia. È un tema complesso, ma negare un diritto non è mai la strada giusta. Per questo oggi pomeriggio sono andata a Torino per partecipare alla raccolta firme promossa dall’associazione Luca Coscioni, che chiede invece la legalizzazione di questo diritto. Lo dobbiamo alle tante famiglie che soffrono per questa imperdonabile mancanza e che chiedono di poter lasciare andare i propri cari con dignità”.

Betty Martinelli

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