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Vacanze Astigiane | 10 luglio 2025, 18:00

Vacanze Astigiane tra crotin e Cattedrali

Nel fine settimana ci aspetta la magia dei crotin di Calosso e delle Cattedrali di Canelli, così simili e così diverse, tanto da riportami indietro di cinquant’anni

Entrata di uno dei crotin di Calosso

Entrata di uno dei crotin di Calosso

Come molti, ho avuto la fortuna di passare giornate e giornate con i nonni. Fino ai quindici anni li avevo quasi tutti, quasi perché nonno Angelo, padre di mio padre, era mancato poco dopo la mia nascita. Nonno Tito e nonna Tita erano una coppia solida carica di interessi culturali, buone letture e abitudini tipiche di una certa alta borghesia genovese, anche se lui piemontese e lei romana. Da loro si ascoltavano Debussy, Mahler, Schonberg e Stravinskij, occasionalmente interpretati da nonna al mezza coda Steinway che troneggiava nella loro grande sala. Si mangiava, poco, ma molto bene, con piatti Rosenthal a disegni floreali su tovaglie con gli stessi fiori, finemente ricamate da non ricordo più quali suore. Robe d’altri tempi. Nonna mi leggeva grandi classici di cui ricordo giusto Le dodici fatiche di Ercole. Nonna Angela invece ti faceva toccare quante divergenze ci possano essere nel creato. Di origini popolane, da Macerata, era arrivata in una portineria di un bel palazzo di Roma, di fronte al Pantheon, una volta sposata con un “piccolo dolce uomo”, così chiamava nonno, incontrato sul litorale marchigiano. Da lei era tutto calda materialità, abbondanza di toni di voce, di risate mai contenute e di scherzi, giochi e fisicità. Si mangiava in proporzione, con apice in una pasta al forno con le polpettine che ancora ricordo, assieme alla mitica teglia in latta fatta da nonno durante la guerra. Nel pomeriggio pennica d’obbligo, sul divano letto che occupava una buona metà del tinello, per finire, spesso, la giornata al cinema a sganasciarsi con il clou della commedia all’italiana. Insomma due realtà spettacolarmente diverse che mi riportano al prossimo fine settimana.

Sì, la differenza nella similitudine dei crotin che bucano, come in una forma di Emmentaler, l’affascinante centro storico di Calosso e dei chilometri di gallerie, le famose Cattedrali Sotterranee, a Canelli, mi riporta a due mondi vicini, ma lontani. Mondi che ci aspettano sabato e domenica, 12 e 13 luglio, in occasione di due eventi imperdibili. A Calosso l’apertura del Museo Memorie di Futuro, spazio espositivo dedicato alla storia e all'identità viva, vera e contadina del paese, situato all'interno dell'ex chiesa della comunità evangelica. Museo nato da "Identità Future", progetto che raccoglie testimonianze, documenti e video su tradizioni locali, viticoltura e storie di residenti, offrendo un viaggio nel passato e uno sguardo verso il futuro. Assieme al Museo, aperti anche diversi crotin: “del teatro”, “casa Irene”, “zia Tina”, “della nonna” e il crotin Montafia “Casa di Plastica”. Attorno colline che urlano Calosso Doc, grande rosso prodotto con il Gamba Rossa, conosciuto localmente come Gamba di Pernice, antico vitigno presente da tempo immemore nelle vecchie vigne in piccole quantità, preservato dalla scomparsa grazie alla caparbietà ed all’intelligenza di vignaioli che hanno regalato alle nuove generazioni un pezzo di storia locale. E poi il borgo, dal concentrico ricco di viottoli, scalinate e scorgi panoramici da ola, dall’immancabile parrocchiale barocca e dall’imponente castello di fine Trecento, edificato dai Roero di Cortanze, fortezza trasformata, nella seconda metà del Seicento, in elegante residenza di campagna. 

A solo una decina di chilometri ecco l’altro appuntamento con le meglio bollicine di Canelli, in un’occasione speciale: Sparkling Canelli – Bollicine a Canelli. La Città del Metodo Classico, del Martinotti, del Canelli Docg, del Moscato e delle Cattedrali Sotterranee, tanto care all’Unesco, diventa per due intense giornate capitale del gusto e della convivialità con un evento diffuso, festival a cielo aperto tra calici, scorci suggestivi, incontri, musica, racconti e sapori. E poi vie, piazze, monumenti di un posto così affascinante e carico di luoghi da favola da scoprire, come La Sternia e il Castello Gancia, i cui giardini saranno aperti alla visita domenica 13. Finito di guardare, ascoltare e assaggiare, dedicatevi alla Torre dei Contini, costruita nel 1585 con funzioni di avvistamento e sorveglianza, indubbiamente uno dei più incredibili punti panoramici dell’Astigiano. Favolosa torre in Regione Bassano, a meno di cinque minuti d’auto dal centro di Canelli, sempre aperta. 
 

Davide Palazzetti


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