Un paio di settimane fa, sento il finale di una telefonata di mia moglie: “Allora vi aspettiamo a cena”. Erano i Mainardi, vicini di casa quando ancora vivevamo a Genova, Sergio e Loretta, che anni fa avevano rimesso a posto la vecchia cascina della famiglia di lei, magnificamente immersa nella natura selvaggia attorno Loazzolo, borgo dal grande fascino dell’estremo Sud Astigiano, noto ai più per un omonimo grandioso passito da uva moscato. Trattenuto un sentito ‘sti cazzi, causa effetto della mia recente evoluzione a plantigrado, ci organizziamo per l’usuale competizione che scatta quando loro in visita. Competizione che mira a stupire due cari amici col solo vizio di sapere tutto, di aver già assaggiato tutto e così via. Il giorno dopo gita ad Albugnano per recuperare qualche super bottiglia del fantastico Nebbiolo del Nord Astigiano. “Voglio vedere se lo conoscono, una volta tolte etichette e fascette della DOC”. Poi a Cocconato per il saporito crudo di Ferrero e un paio di freschissime Coconà, prese direttamente in caseificio. In paese ci scatta la voglia di gelato, nella voglia di scoprire la nuova gelateria di Alberto Marchetti, noto gelataio di Torino, tornato dopo trent’anni nel paese dove ha vissuto l’infanzia, visto che i nonni erano di Moransengo. Davanti, troviamo seduti un uomo corpulento con due ragazzini esili, esili, sulla quindicina, e due coppette di gelato in mano. Parlano inglese, anzi lui parla, descrivendo ai due i punti di forza della coppetta uno, all’albicocca, e quelli della coppetta due, alla fragola, suo cavallo di battaglia negli anni passati.
Chiedo all’uomo se avesse voglia di raccontarmi qualcosa del loro essere a Cocconato a mangiare gelati e lo lascio parlare. Thomas Bray, da Exeter, media città del Regno Unito, capoluogo della contea inglese del Devon, mio pari età, 65, ex proprietario di una piccola catena di gelaterie, tre di cui due a Londra, venduta da meno di un mese. Non faceva vacanze da dodici anni e ha scelto di dilapidare un po’ del gruzzolo della vendita in giro con i due nipoti, Oliver e Harry, a degustare i gelati altrui, quale scopo e scusa nel girare Piemonte e Liguria. In Piemonte c’era già stato una volta, più per lavoro che per altro, assieme alla moglie Susan, mancata l’anno scorso per un cancro. Era venuto nel 2013 a scoprire i segreti di Grom, poco prima di aprire la sua gelateria, mutuandone il bel concetto di “gelato come una volta”, incentrato su materie prime coltivate in maniera sostenibile e biologica.
I primi due giorni di vacanza nell’Astigiano li hanno passati a scoprire Asti, entusiasti del suo spirito antico, tra torri e palazzi medioevali. Entusiasti della salita fino in cima alla torre Troyana e di un centro storico senza auto che non conosce di certo l’overtourism. Entusiasti dei gelati di Ferrara e di Naturalia e della sistemazione in un fantastico attico nel castello dei Medici del Vascello in piazza Roma, con la camera da letto principale all’ultimo piano della torre.
Oltre alla gita a Cocconato, colpito da quanto verde e quanti boschi abbiano trovato per strada e dai panorami spettacolo goduti dal borgo, hanno in programma, per il giorno a venire, Nizza Monferrato e poi via, al mare. A Nizza per due motivi principe su cui Thomas pare assai preparato: botteghe e gessi. Botteghe come le tante sotto i portici di via Maestra, nel gioco di alcune antiche insegne abbinate a muzzo con l’attività commerciale sottostante. Botteghe come la mitica Latteria Nina, storico negozio di dolcezze nato nel lontano 1930. Famosa per il suo buonissimo gelato artigianale, la Latteria Nina propone, prima che tutto, una panna da ola di cui Thomas ha letto decine di entusiastiche recensioni. E poi gessi, artistici gessi di cui è appassionato e autore amatoriale, esposti nella Gipsoteca Claudia Formica, ospitata nelle stanze della servitù all’ultimo piano di Palazzo Crova, bel polo culturale cittadino, con un allestimento che da un lato racconta l’artista nicese, la donna e la sua lunga vita a servizio della scultura, e dall’altro l’atmosfera elettrizzante e caotica del suo studio.
I gelati cominciavano a sciogliersi e abbiamo chiuso lì, nella chiara sensazione, frutto del suo descrivere scelte, fatte e da farsi, dell’entusiasmo di chi aveva trovato quello che voleva. Trovato nell’Astigiano.