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Cultura e tempo libero | 21 dicembre 2025, 07:00

Un mondo, mille Natali: come si celebra la festa più amata dell'anno

Mancano quattro giorni a Natale: oggi chiude il mercatino di piazza Alfieri. Dalle usanze nordiche al rito dei Re Magi, scopriamo le tradizioni che uniscono il mondo nella magia delle feste

Merphefoto

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Mancano quattro giorni a Natale. Se c'è un momento dell'anno in cui il mondo inizia a rallentare, le case si riempiono di profumi e ricordi, illuminarsi, scaldarsi è proprio questo. Mentre in Italia si danno gli ultimi ritocchi a presepi, alberi di Natale e ci si ritrova intorno a tavole imbandite, nel mondo la festa più amata si veste di tradizioni diverse, ognuna capace di rivelare radici, usanze e identità profondamente legate alla cultura dei Paesi che le custodiscono.

Il Natale si rivela in mille forme diverse ma tutte accomunate dallo stesso desiderio profondo: creare momenti di meraviglia, costruire ricordi che dureranno una vita, sentirsi parte di qualcosa di più grande.

L'Italia: il Natale è famiglia, tradizione e casa

In Italia il Natale è soprattutto un ritorno: è famiglia, tradizione, casa. È il presepe, tradizione che risale al 1223 con San Francesco d'Assisi e che ogni regione reinterpreta secondo il proprio folklore: dai presepi viventi alle vere e proprie opere d'arte dei presepisti napoletani. È Babbo Natale che convive con Gesù Bambino.

E soprattutto è albero: presente nel 92% delle case secondo l'indagine AstraRicerche per Il Magico Paese di Natale. Per quattro italiani su cinque è il simbolo che accende lo spirito natalizio, un rito ereditato da genitori e nonni e che per sette italiani su dieci rappresenta un momento che unisce la famiglia.

E poi c'è la tavola di Natale: il cenone della Vigilia tradizionalmente a base di pesce, il pranzo del 25 che dura ore con ricette tramandate di generazione in generazione. Il Natale italiano è abbondanza di cibo e di affetti, risate e ritorni, comunità e ricordi.

Il Magico Paese di Natale: una tradizione che da 19 anni porta la magia nelle Langhe

Quando si parla di tradizioni, non si guarda solo al passato: ci sono tradizioni che nascono, crescono e diventano parte dell'identità di un territorio. Da 19 anni, l'Associazione Generazione dà vita al Magico Paese di Natale, creando un evento che celebra lo spirito più autentico del Natale italiano: quello fatto di riti che si tramandano, di territori che si raccontano attraverso le loro eccellenze, di comunità che si ritrovano attorno ai valori condivisi.

Ogni anno, Govone, Asti, San Damiano d'Asti e, per la prima volta, Santo Stefano Belbo si trasformano in un percorso diffuso con luci, presepi, mercatini e scenografie fiabesche che accompagna le settimane prima della festa. Quello che è nato quasi vent'anni fa come un evento locale è oggi una tradizione riconosciuta e attesa, capace di coinvolgere comunità, famiglie e visitatori da tutta Italia e non solo.

Quest'anno è arrivato anche un importante riconoscimento internazionale: il Magico Paese di Natale si è classificato al sesto posto nella classifica degli European Best Christmas Markets ed è stato premiato come "Most Fairytale Christmas Market in Europe", un titolo che celebra la sua atmosfera unica e ne conferma il ruolo tra i principali appuntamenti natalizi del continente. L'evento prosegue fino al 21 dicembre, offrendo ancora l'opportunità di immergersi nella magia natalizia tra le colline di Langhe, Roero e Monferrato, con mercatini, il presepe vivente e la casa di Babbo Natale.

Il Natale nel mondo: gli ultimi preparativi e le tradizioni della Vigilia

In Germania, in questi giorni le famiglie si ritrovano nei famosi Weihnachtsmärkte, i mercatini natalizi nati nel Medioevo e diventati simbolo del Natale in tutto il mondo. Tra casette di legno illuminate, profumo di vin brulé e biscotti speziati, si completano gli ultimi acquisti in un'atmosfera che sa di tradizione. La Vigilia tedesca è intima e raccolta: si celebra il 24 sera con l'albero illuminato, canti tradizionali e l'apertura dei regali portati dal Christkind (Gesù Bambino), non da Babbo Natale.

Nel Regno Unito, è tempo di appendere il vischio nelle case. Questa pianta, considerata sacra dai druidi celtici, viene posizionata sopra le porte: chi si incontra sotto un ramoscello deve scambiarsi un bacio, un gesto che, secondo la tradizione, porta fortuna in amore. Il pranzo del 25 ha un menu inconfondibile: tacchino arrosto, Christmas pudding preparato con settimane d'anticipo e gli immancabili Christmas crackers che, scoppiettando, rivelano piccoli doni e indovinelli.

Negli Stati Uniti, chi non ha ancora allestito l'albero dopo il Thanksgiving si affretta a farlo in questi ultimi giorni. Le case americane si trasformano in spettacoli di luci, spesso in competizione con i vicini, e la sera della Vigilia i bambini lasciano latte e biscotti per Santa Claus e carote per le sue renne prima di andare a dormire. La mattina del 25, tutta la famiglia si riunisce intorno all'albero per aprire i regali che Santa ha portato scendendo dal camino durante la notte.

In Norvegia e nei Paesi scandinavi, la tradizione del Julbord (la tavola di Natale) prevede banchetti che durano ore con piatti tradizionali come il salmone marinato, le polpette, l'arrosto di maiale e il risgrynsgröt, un budino di riso in cui viene nascosta una mandorla: chi la trova avrà fortuna tutto l'anno. In Islanda, è usanza regalare libri la Vigilia di Natale e passare la serata leggendo, una tradizione chiamata Jólabókaflóð, "l'inondazione di libri di Natale".

In Spagna e in molti Paesi dell'America Latina, il Natale ha un doppio finale: si festeggia il 25 dicembre, ma i veri regali arrivano il 6 gennaio con i Re Magi. La notte del 5 gennaio, i bambini lasciano le scarpe sul balcone insieme a dolci e acqua per i cammelli dei Re. E non dimentichiamo la tradizione spagnola di mangiare 12 acini d'uva allo scoccare della mezzanotte di Capodanno, uno per ogni rintocco, per assicurarsi fortuna per i 12 mesi dell'anno nuovo.

Perché il Natale non è soltanto una ricorrenza: è un sentimento condiviso, un ritorno a casa che si rinnova ogni anno e che, da 19 anni, tra le colline di Langhe, Roero e Monferrato si chiama Magico Paese di Natale.

Redazione

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