Si è concluso ufficialmente ieri, domenica 28 dicembre, l’Anno Santo Giubilare 2025 per la comunità astigiana. In contemporanea con tutte le diocesi del mondo, la Cattedrale di Asti ha ospitato l’evento solenne di chiusura, un momento di comunione universale che ha segnato il termine di dodici mesi dedicati alla riflessione, al pellegrinaggio e al rinnovamento spirituale.
La celebrazione solenne in Cattedrale
La Celebrazione Eucaristica, è stata presieduta dal vescovo, monsignor Marco Prastaro. La funzione ha richiamato una folla numerosa di fedeli provenienti da tutta la città e dai centri della provincia, riuniti per quello che è stato definito come un momento prezioso per "ritrovarci come comunità diocesana e affidare al Signore quanto vissuto".
Per sottolineare l'importanza dell'appuntamento e favorire la massima partecipazione, la diocesi ha disposto la sospensione di tutte le messe vespertine nelle altre chiese cittadine. Una scelta che ha permesso di concentrare l'intera assemblea liturgica nel cuore della diocesi, rendendo il ringraziamento comunitario ancora più significativo.
Un anno di grazia e di impegno
L’Anno Santo 2025 si chiude lasciando in eredità un percorso fatto di preghiera e impegno sociale. Durante l'omelia, il vescovo ha invitato i fedeli a non considerare questo termine come un punto di arrivo, ma come una spinta a guardare insieme al futuro con fiducia. "Sarà un’occasione per ringraziare e per rinnovare il nostro impegno quotidiano", era stato l'auspicio della vigilia, confermato dal clima di profonda partecipazione che ha animato la navata della Cattedrale durante il rito finale.
Con lo spegnimento delle luci giubilari, la diocesi di Asti si appresta ora a riprendere il cammino pastorale ordinario, forte dei frutti spirituali maturati in questo anno straordinario

























