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Politica | 28 novembre 2018, 12:50

Borriero, sindaco di Costigliole d’Asti: lascio un paese migliore di come l’ho trovato

A pochi mesi dalla conclusione del suo secondo mandato (cui ci ha rivelato non seguirà ricandidatura come consigliere), abbiamo incontrato il primo cittadino dell’importante centro astigiano

Borriero, sindaco di Costigliole d’Asti: lascio un paese migliore di come l’ho trovato

Nella primavera prossima, Giovanni Borriero si appresta a lasciare, a conclusione del suo secondo mandato consecutivo, l’incarico di sindaco di Costigliole d’Asti.

Agronomo, 70 anni molto ben portati, il primo cittadino costigliolese è uomo di grande esperienza istituzionale, avendo svolto l’incarico di assessore comunale ai Lavori Pubblici e Patrimonio dal 1990 al 1993, di vicepresidente della Provincia di Asti (con rilevanti deleghe) dal 1995 al 1999 e appunto di sindaco di Costigliole d’Asti dal 2009.

Anche se, nel tracciare un bilancio di questi anni alla guida del paese, ha voluto partire da più lontano, sottolineando orgogliosamente quanto fatto nel quinquennio precedente, in veste di capogruppo di minoranza.

In un drammatico incontro con l’allora assessore all’Ambiente regionale, abbiamo impedito che il parco del castello diventasse un parcheggio. Siamo andati a Torino e abbiamo spiegato cosa stava per capitare, riuscendo a evitare uno scempio ambientale e artistico nel parco del castello. Che sarebbe diventato una catastrofe, perché poco dopo il Grinzane Cavour responsabile del progetto è fallito e quindi avremmo un cantiere aperto ancora oggi.

Venendo invece alle Amministrazioni da lei guidate? 
Noi siamo arrivati sulle ceneri del fallimento del Grinzane Cavour con castello chiuso e tanti risvolti negativi per il Comune, che era stato tirato dentro questa vicenda. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo riaperto il castello, che non ha risolto tutti i problemi ma è stato la bandiera del rilancio del paese. Siamo riusciti a sistemarlo e oggi è in gran parte utilizzabile. Ora abbiamo fatto una nuova domanda di contributo, grazie alla quale speriamo di completare gli interventi. Abbiamo cercato di fare un grosso lavoro sul territorio: istituendo ad esempio la raccolta differenziata, arrivando a un 82% di raccolta. Per quanto riguarda la sicurezza siamo recentemente passati da 12 videocamere di sicurezza a 50, posizionandole sulla base di studi specifici con le forze di polizia. Turisticamente, partendo dal castello, abbiamo “rivoltato come calzini” alcune manifestazioni che costavano molto e rendevano poco. Ad esempio “Barbera il gusto del territorio” costava 60-70.000 euro l’anno e rendeva poco, oggi ci costa all’incirca 20.000 euro con eccellenti riscontri. 

Lei è anche presidente dell’Unione Collinare “Comunità delle colline tra Langa e Monferrato”, quali risultati avete ottenuto in questi anni?
Siamo riusciti a tradurre in servizi condivisi non solo la Polizia Municipale, ma anche ad esempio la gestione delle aree verdi, mediante programmazione settimanale, con squadre che operano su tutto il territorio dell’Unione. Servizi per i quali, grazie all’oculata gestione delle risorse dell’Unione, da 4 anni i Comuni non versano un euro di contributo. A fronte di dati 2008 quando il Comune di Costigliole versava oltre 100.000 euro all’Unione, in quanto Amministrazione più grande.

Sinergie e ottimizzazioni dei costi mi portano a chiederle cosa ritiene cambierà con l’imminente nascita dell’ATL Alba-Asti
E’ un discorso molto complesso.Abbiamo deliberato lo scioglimento dell’ATL astigiano e faremo poi l’adesione al nuovo Ente come Unità Collinare e non più come singoli Comuni. Ai quali, a parità di condizioni, costerà sicuramente un po’ di più. Oggi spendiamo 2.500 euro annui e, mi spiace dirlo, ma trovo siano soldi un po’ buttati perché noi abbiamo avuto molto poco dall’attuale ATL. Loro certamente avranno fatto il possibile per promuoverci, ma è un’ATL che non ha saputo valorizzare molto al di fuori della città. In questo nuovo assetto dovremo fare specifiche valutazioni, ma vorremmo contare di più. Per cui probabilmente avremo, come Unione, una quota annuale tra i 10.000 e i 20.000 euro annui. Tolta Asti – che investirà oltre 100.000 euro, ma fa storia a sé in quanto capoluogo di provincia – non credo saranno molte altre le realtà locali che contribuiranno con somme così elevate. Forse solo San Damiano, con il quale comunque facciamo già asse a livello di cantieri di lavoro. Certo, non saremo presenti nel consiglio di amministrazione, dove probabilmente siederà Asti, ma vogliamo fare gruppo, magari sinergizzando con Comuni come San Damiano, e avere un peso.

Come ha reagito il paese allo shock conseguente l’operazione Barbarossa?
Io sono contentissimo e mi tolgo tanto di cappello per il lavoro di pulizia fatto dai carabinieri, non tanto a livello di Comune quanto calcistico. E’ stato arrestato quello che era il referente della sezione calcio: avevamo capito che c’erano problemi, perché la gente non si avvicinava più e c’erano state lamentele. Ma, dopo aver fatto piazza pulita e interrotto immediatamente ogni rapporto con la vecchia polisportiva, siamo ripartiti quest’estate dalle Giovanili e attualmente abbiamo già una settantina di bambini iscritti. Un altro degli arrestati era stato consigliere comunale nella precedente tornata amministrativa, ma lui ormai non era più in amministrazione da tempo. Certo, siamo rimasti molto stupiti e sconcertati del suo coinvolgimento, ma per quanto ci riguarda quella vicenda ci ha interessati più per la polisportiva.

In chiusura di questo nostro incontro voglio chiederle se, terminato il suo mandato, si ripresenterà alle elezioni quale aspirante consigliere
Assolutamente no. Né come consigliere e né come assessore esterno. Io l’ho sempre detto ai membri della Giunta: ritengo che dopo due mandati uno debba lasciar spazio ad altri. Poi è chiaro che voterò per loro, inviterò altri a votarli e, se otterranno nuovamente la maggioranza, non mi tirerò indietro ne caso nei primi mesi mi telefonassero per chiedermi qualche consiglio, ma assolutamente non avrò un ruolo amministrativo.

Gabriele Massaro


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