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Economia e lavoro | 18 gennaio 2019, 16:35

Asti: l’Amministrazione al lavoro per rivalorizzare l’area della ex Colli di Felizzano

La vasta struttura, ora parzialmente destinata ad uso universitario, ha destato l’interesse di alcune catene alberghiere. Incontro in Municipio con i vertici regionali del Demanio per valutare quale percorso seguire

Elaborazioni grafiche che il Comune di Asti ha utilizzato, in passato, nel corso di alcuni incontri con la cittadinanza

Elaborazioni grafiche che il Comune di Asti ha utilizzato, in passato, nel corso di alcuni incontri con la cittadinanza

L’ex caserma Colli di Felizzano, enorme immobile sito in corso Alfieri che in una sua parte ospita l’Uni-Astiss Polo Universitario Asti Studi Superiori “Rita Levi Montalcini”, e in questo periodo oggetto di uno studio finalizzato a individuare la miglior soluzione per il pieno riutilizzo dell’intera struttura e il contestuale rilancio di un’area cittadina da ormai troppi anni ‘depressa’ anche in seguito alla chiusura di diversi esercizi commerciali, tra cui l’Upim.

Nella giornata di ieri, giovedì 17 gennaio, il sindaco Maurizio Rasero e i suoi collaboratori hanno incontrato i vertici regionali del Demanio per ponderare insieme la strada migliore da percorrere. Sulla struttura, infatti, grava un vincolo: a fronte della cessione avvenuta al 10% dell’effettivo valore dell’immobile, il Comune di Asti si è impegnato a completare gli esosi lavori di ristrutturazione dell’intera area prima di poter vagliare una destinazione d’uso diversa da quella universitaria anche solo per una porzione della struttura.

Una limitazione stringente che impedisce, ad esempio, di cedere a un investitore terzo, eventualmente anche a costo zero, una porzione della struttura, ottenendone in cambio la ristrutturazione completa e ricreando movimento in una zona che, come detto, è dichiaratamente ‘depressa’. Non si tratta di un ragionamento meramente accademico, poiché è certo che l’Amministrazione ha ricevuto da parte di una o più catene alberghiere una proposta di ristrutturazione completa dell’edificio, finalizzata a realizzarci una settantina di camere.

In considerazione del fatto che le maggiori attività alberghiere sarebbero necessariamente concentrate nei fine settimana, l’eventuale accordo avrebbe potuto contemplare l’ipotesi di farci alloggiare, dal lunedì al venerdì, universitari fuori sede a costi davvero molto contenuti. Svolgendo quindi un’attività di housing studentesco e, al contempo, disponendo di un congruo numero di camere per ospitare, nei fine settimana, turisti in visita alla città.

In realtà, un modo per aggirare il vincolo vi sarebbe stato, con riferimento al ‘federalismo demaniale’ degli immobili che prevede il Demanio possa cedere a titolo gratuito ai Comuni alcuni dei propri edifici. Nello specifico, l’operazione sarebbe stata possibile grazie ad un preciso escamotage: ovvero ‘restituire’ al Demanio l’area della Colli da ristrutturare all’inizio del periodo di ‘federalismo demaniale’ e riprenderla qualche giorno dopo, privata del vincolo universitario.

Una possibilità, verificatasi nel 2016 e in alcuni anni precedenti, che nessuna delle Amministrazioni succedutesi ad Asti nel corso degli ultimi anni ha però colto.

Gabriele Massaro


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