/ Curiosità

Curiosità | 09 marzo 2019, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo: quando gli astigiani erano lumache

Nuova puntata di invito ad approfondire la conoscenza di storie, opere e uomini che hanno arricchito Asti, dedicata questa volta ai suoi mercanti medioevali

Viviamo in un posto bellissimo: quando gli astigiani erano lumache

Tutti conosciamo l’incredibile crescita di Asti nel periodo medioevale. La città, situata al centro delle principali vie di comunicazione fra Genova ed i mercati del nord, ebbe la grande capacità di sviluppare il commercio e come conseguenza tutta l’economia locale. Per avere uno strumento di scambio stabile, chiese ed ottenne dall'imperatore Corrado II, nel 1141, il diritto di battere una propria moneta, seconda, per pochi anni, solo a Genova. Pensate che gran cosa fosse poter battere moneta, in un periodo in cui ne circolava proprio poca.

I mercanti astigiani, dal XIII secolo, iniziarono così a sviluppare la loro attività, eccezionalmente redditizia, di prestito su pegno, aprendo casane nelle principali città europee e durante le grandi fiere d’Oltralpe. Erano veramente bravi a fare affari, tanto da ottenerne investitura istituzionale in molti paesi, primo fra tutti la Francia, con il privilegio accordato nel 1225 da Luigi VIII e riuscendo persino a ricevere, in alcune regioni, il monopolio del credito. La clientela era assai variegata, dallo stesso re, al nobile, al borghese, fino al contadino.

I tassi praticati si attestavano ad oltre il 40% ed i guadagni ingentissimi provocarono il grandioso sviluppo economico ed architettonico della città. Molti si arricchirono, tanto, ed Asti divento più bella, tanto. Poi, essendo in molti, troppi, come spesso capita iniziarono a litigare: guelfi e ghibellini, bianchi e neri, ogni scusa era buona per provare ad imporsi. Pensate se invece di tante famiglie mercantili il fato le avesse ridotte ad una o due. Altro che sceneggiati televisivi sui Medici. Ma questa è un’altra storia.

I nostri uomini d’affari erano chiamati Lombardi, considerando Asti ancora appartenente alla Longobardia.

Veniamo ora ad una iconografia tipica del periodo: cavalieri che combattono contro lumache. Trovare miniature del combattimento fra una lumaca ed un cavaliere in testi medioevali inglesi, francesi e fiamminghi è assolutamente normale. A volte il cavaliere monta a cavallo, altre volte è a piedi. A volte la lumaca è mostruosa mentre in altre è minuscola. Solitamente il disegno raffigura il cavaliere preoccupato, stordito o scioccato dal suo strano nemico.

Molti storici sono concordi nell'identificare nella lumaca l'allegoria proprio dei nostri Lombardi. La lumaca allora quale scherno e simbolo di un gruppo considerato degno di poco onore rispetto ai nobili uomini d’arme. I Lombardi che i cavalieri, specialmente francesi, consideravano imbelli, erano i nostri mercanti e i prestatori che erano soliti incontrare alle fiere della Champagne o nelle tesorerie dei loro principi, quelli a cui sovente dovevano far riferimento per ricevere prestiti.

Speriamo allora che, non aveste avuto ancora occasione di approfondire l’importanza di questo periodo storico, l’articolo vi offra lo spunto per farlo. Periodo ricchissimo di testimonianze come torri, caseforti e palazzi medioevali, esempi eccezionali della ricchezza del patrimonio storico e monumentale di Asti, a riprova della considerazione che viviamo in un posto bellissimo.

Davide Palazzetti

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium