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Attualità | 11 giugno 2025, 16:10

"Chi sono io, Babbo Natale?" e le altre iconiche pubblicità della Armando Testa create da Silvano Guidone [VIDEO INTERVISTA]

Da Mulino Bianco a Lavazza, Cirio e Paulista: sono innumerevoli le campagne pubblicitarie divenute immortali create dal pubblicitario torinese, molte delle quali per Carosello, che "era una magia"

Silvano Guidone

Silvano Guidone

Il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è? La macchia scappa, arriva Può. Bella voce, bella gola. Io bimbo, tu mamma. Sono solo alcune delle campagne pubblicitarie rimaste nella storia, create da Silvano Guidone. Tra le altre, gli spot per il Carosello, negli anni in cui fare pubblicità era un processo creativo e artistico. Guidone, quarant'anni alla Armando Testa, dove da pubblicitario quindicenne è diventato direttore creativo, vicepresidente e poi socio, al Podcast a Domicilio ha raccontato la sua incredibile esperienza nell'agenzia pubblicitaria nata a Torino.

Dal Mulino Bianco per Barilla alle campagne con Manfredi per Lavazza, da Sole Bianco con Paolo Villaggio a Paulista, Lines, Olio Sasso, Folonari, Peroni, Cirio e la campagna per Bistefani "Chi sono io, Babbo Natale?", che ha dato il titolo al libro a metà tra autobiografia e saggio sulla pubblicità in Italia scritto da Stefano Guidone, autore di quelle campagne.

"Carosello era una magia - ha raccontato Guidone -. Ci ha insegnato a creare attraverso meccanismi illogici: nei primi due minuti non poteva essere nominato il prodotto, che veniva citato solo negli ultimi trenta secondi. Ha reso i creativi più creativi, ci ha trasformati in narratori di storie. L'insegnamento più importante è stata la serialità: non una pubblicità ma una campagna con più spot l'anno, creava l'abitudine e la fedeltà del consumatore".

E cita un esempio perfetto, non prodotto da Testa e Guidone: le pubblicità della brillantina Linetti. Un ispettore risolve un caso nel più classico dei polizieschi e alla fine qualcuno gli dice: "Lei non sbaglia mai". E lui, togliendosi il cappello: "Anche io ho commesso un errore: non ho mai usato la brillantina Linetti". Un nesso illogico e inaspettato che bruscamente riporta il cortometraggio da narrazione a pubblicità, un modo di fare pubblicità unico nel mondo che ha influenzato un'intera generazione con motti e slogan rimasti nell'immaginario collettivo.

Guidone è entrato nello Studio Testa giovanissimo, a 15 anni, iniziando in quello che ha chiamato "una bottega". "Uno a quei tempi - ha raccontato - a quindici anni era già povero e disoccupato. Devo ringraziare mio padre: dopo l'avviamento professionale e in quella che qualcuno chiamava 'la scuola dei disoccupati', mio padre vide un annuncio che aveva pubblicato Armando Testa, che cercava un giovane".

Quarant'anni a fianco di Armando Testa, che a Guidone diceva: "Io prendo ispirazione nei musei, tu nei supermercati". Sula lavoro con Testa, Guidone ha spiegato: "Era facile lavorare con lui perché era spiritoso e geniale, ma era impegnativo. Era un artista vero che si è occupato anche di pubblicità".

E su Torino, luogo di nascita di entrambi e sede dell'agenzia, negli anni in cui il centro del mondo pubblicitario era a Milano: "I pubblicitari di Milano non ci vedevano bene perché avevamo grande successo grazie alla creatività. Erano già tutti a Milano, noi insieme a altre piccole agenzie eravamo a Torino ed era un fatto particolare, ci ha aiutato ad essere diversi, ci hanno sempre considerati diversi".

Segui questa e le altre interviste sul canale DixTV: https://www.youtube.com/playlist?list=PLP7DDPfLmXKRtkxI4VyoRMf4fG2xUAkB9

Redazione

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