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Curiosità | 17 marzo 2019, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo: la Madonna dei Templari

Nuova puntata di invito ad approfondire la conoscenza di storie ed opere d’arte che arricchiscono Asti, dedicata questa volta ad una statua trecentesca

Interno della chiesa di San Pietro

Interno della chiesa di San Pietro

Quando in un posto storia, arte e cultura hanno lasciato così tante testimonianze, come ad Asti, può anche capitare di perdersene qualcuna. Quella che cerchiamo è una statua lignea trecentesca di Madonna con Bambino, la Madonna del Tempo.

Per trovarla dobbiamo cominciare guardando al periodo in cui lo spirito religioso si abbinò a quello cavalleresco, con monaci che alla croce univano la spada, creando Ordini per assistere i pellegrini e difendere i luoghi santi.

Nel XII secolo avevamo in città sia i Gerosolimitani, con sede nella chiesa del Santo Sepolcro, parte dell'attuale complesso di San Pietro in Corsavia, che i Templari, con un'importante Precettoria appena fuori dalle mura, sulla direttrice per Alessandria.

La loro chiesa, oggi scomparsa, si chiamava Santa Maria del Tempio. Alla soppressione dell'Ordine, ad inizio '300, cambia nome, da Tempio a Tempo, e si arricchisce d'arredi, tra cui una bella Madonna lignea con Bambino, opera policroma di ottima fattura, di un metro circa d’altezza. Poi, in un freddo inverno del '600, un gruppo di soldati dell'esercito spagnolo di stanza ad Asti, lì ospitato, per scaldarsi ne brucia persino le travi del tetto, distruggendola. La nostra statua però, già da un secolo, aveva fortunatamente trovato posto nel Battistero di San Pietro, assai venerata dal popolo, sopra un altare a lei dedicato.

Altro balzo temporale ed arriviamo ai più recenti anni ‘30 del secolo scorso, quando viene terminata la costruzione della nuova chiesa di San Pietro, la prima in città con una grande piattaforma in cemento armato. Per abbellirla viene acquistato dalla Collegiata di San Lorenzo, a Mortara, un maestoso organo, capolavoro cinquecentesco prodotto da Giuseppe Vitani da Pavia, un grande, nel 1592. I venditori tennero però la statua che ornava la cimasa, e la nostra Madonna del Tempo, ne prese il posto. Ma per intravederla, in cima al grande organo, senza illuminazione, bisognava usare un binocolo.

“La statua è già stata restaurata da alcuni anni, al momento è collocata in luogo protetto e allarmato. Si sta cercando di trovare una soluzione per la collocazione in chiesa affinché sia visibile e sia data la possibilità di culto ai fedeli in modo stabile”, così afferma il Vicario Parrocchiale don Mauro Canta e noi non possiamo che gioirne, in attesa di veder restituito ad Asti un capolavoro d'arte medievale ed alla comunità di San Pietro una pagina importante della sua storia.

Speriamo allora che, non aveste avuto ancora occasione di approfondire l’importanza di questo periodo storico e dei luoghi accennati, l’articolo vi offra lo spunto per farlo. Periodo ricchissimo di importanti testimonianze come questa statua, esempio eccezionale della ricchezza del patrimonio storico ed artistico di Asti, a riprova della considerazione che viviamo in un posto bellissimo.

Davide Palazzetti

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