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Attualità | 05 giugno 2019, 15:20

"Quando le relazioni diventano pericolose". Incontro questa mattina alla CGIL per presentare un questionario sullo stress da lavoro

L’iniziativa nasce dalla necessità di verificare le reali condizioni di lavoro correlate agli obbiettivi economico finanziari, imposti dall’Azienda Poste, e le ricadute sulla salute degli operatori

Patrizia Bortolin Giorgia Perrone  Alessandro Berruti

Patrizia Bortolin Giorgia Perrone Alessandro Berruti

Il burnout ( volgarmente stress da lavoro) è stato ufficialmente riconosciuto dall’OMS e sono stati individuati gli elementi per diagnosticarla.

"Come CGIL - hanno spiegato gli organizzatori - aspettavamo questo momento da tempo e, ovviamente, ne siamo contenti. Eravamo già consapevoli che ci si può ammalare per lo stress sul lavoro. Per questo motivo i nostri riflettori si erano già posati su diverse situazioni lavorative che possono determinare il burnout".

Tra queste vi è quella del settore commerciale di Poste Italiane. "Siamo appena partiti a livello nazionale - racconta Patrizia Bortolin (Rsu Slc Cgil Poste) con la somministrazione di un questionario per la rilevazione delle pressioni in tale settore. I Direttori degli Uffici postali ( DUP) e i consulenti di sala e di filiale hanno quotidianamente a che fare con vendita di prodotti come investimenti finanziari, polizze assicurative, vendita SIM, apertura conti correnti, e sono tra coloro che, potenzialmente, possono subire pressioni per reperire finanziamenti, cessioni del quinto e mutui".

Alle “ pressioni” commerciali si sommano le attività “ tradizionali” dei DUP quali l’ordinaria gestione delle attività postali. La SLC CGIL ha scelto di iniziare la propria indagine sullo stress da lavoro correlato proprio da coloro che, in prima istanza, subiscono più pressioni legate alle attività non tradizionali di Poste.

"Quindi inizieremo - continuano Giorgia Perrone (Segretaria Provinciale Slc Cgil) e Alessandro Berruti (direttore Inca Cgil) - la nostra indagine tra i DUP e i consulenti per poi estenderla agli operatori di sportello e ai portalettere. Le relazioni lavorative si fanno pericolose quando lo stress diventa un problema quotidiano ed apparentemente insormontabile: il questionario intende farlo emergere nell’attesa che l’Osservatorio sulle pressioni commerciali interno a Poste Italiane parta con la dovuta celerità".

Obiettivo chiaro del questionario è la valutazione delle reali condizioni di lavoro e delle ricadute di queste sulla salute di lavoratori e lavoratrici e la conseguente individuazione di azioni di prevenzione a loro tutela. Le domande presenti nel questionario sono state redatte da un pool di medici del patronato INCA nazionale, gli stessi che avranno il compito di valutarli e di verificare la possibile presenza di malattie professionali.

L’Istituto Di Vittorio, Fondazione nazionale della CGIL, si occuperà dell’elaborazione dei dati e delle opportune traduzioni grafiche. Si chiede il più alto numero possibile di compilazioni da parte di tutti i dipendenti di mercati privati di Poste Italiane nella Provincia astigiana.

"Il lavoro e la salute - concludono - sono diritti costituzionali e non vogliamo che si contrappongano"

Redazione

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