Mentre fino a domenica a Palazzo Ottolenghi prosegue "Villaggio Fragile" ad ingresso libero, questa sera alle 20 allo Spazio Kor Marta Cuscunà è la protagonista e regista de “Il canto della caduta”, co-produzione Centrale Fies, CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Torino, Sao Luiz Teatro Municipal Lisbona In collaborazione con Teatro Stabile di Bolzano, A Tarumba Teatro de Marionetas Lisbona, Premio Hystrio Altre Muse 2019.
La guerra è parte incancellabile del destino dell’umanità? È realisticamente possibile il passaggio da un sistema di guerre incessanti e di ingiustizia sociale a un sistema mutuale e pacifico? Il canto della caduta pone punti interrogativi propri anche del nostro tempo: una risposta, possibile, sta forse fra le pieghe di un’antica storia ladina, il mito dei Fanes, un regno pacifico di donne, distrutto dall'inizio di un'epoca del dominio e della spada. Uno stormo di corvi animatronici e una piccola comunità di bambini-pupazzo superstiti, ispirati alla street art di Herakut, sono i nuovi compagni di scena della straordinaria Marta Cuscunà, in un nuovo viaggio di resistenza.
Alle 22 alla Chiesa del Gesù prima nazionale per “Piccola Patria”, uno spettacolo di Lucia Franchi e Luca Ricci, con Simone Faloppa, Gabriele Paolocà e Gioia Salvatori. Regia di Luca Ricci. Produzione Capotrave-Infinito.
La frammentazione in piccole patrie è uno dei fenomeni del nostro tempo: tendiamo a pensare che i lontani organismi nazionali e sovranazionali non siano in grado di comprendere i nostri bisogni e interessi.
Così, prendono corpo le idee di tanti localissimi staterelli regionali o anche più piccoli, basati su diffidenze e antiche rivendicazioni sovraniste.
Un testo per tre attori, ambientato nel nostro presente, diviso in tre parti, ovvero il giorno prima, il giorno stesso e il giorno successivo a un referendum locale dove si chiede agli abitanti di un luogo non specificamente identificato se vogliono staccarsi dall’Italia e proclamare di nuovo l’indipendenza della loro antica Repubblica.
Ne emergono conflitti familiari e vari livelli di disgregamento, perché quando si rompe qualcosa, altri cocci si vengono a creare incidentalmente, e ogni lacerazione ne porta altre, anche nei rapporti tra le persone o interni alle persone stesse.
Nella nostra storia ci sono un fratello e una sorella, c’è un giovane uomo che con questa sorella ha un passato misterioso, ci sono fatti violenti che riemergono da lontano, ci sono speranze future e tradimenti che scombinano i rapporti sociali e personali, mentre la politica porta scompiglio nella vita quotidiana delle persone.
Gli ingressi costano 10 euro, ridotti 7 euro (5 euro under 25 e abbonati festival delle Colline Torinesi).
Alle 22 alla Cascina del Racconto la Palmarosa Band propone "Cinema a 78 giri" con Mariarosa Negro voce, Amelia Saracco mandolino, Claudio Genta tastiera, Ezio Cocito sax, Alessandro Gianotti chitarra, Lorenzo Nisoli basso, Luciano Poggio batteria, e l’attore Enrico Ivaldi.