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Economia e lavoro | 11 luglio 2019, 03:05

Ronaldinho: storia del giocatore brasiliano per eccellenza

Il calcio brasiliano è funambolico, mischiando la fantasia carioca ad una tecnica sopraffina

Ronaldinho: storia del giocatore brasiliano per eccellenza

Il calcio brasiliano è funambolico, mischiando la fantasia carioca ad una tecnica sopraffina, spesso imparata quasi per caso su improvvisati campi per le vie di Rio de Janeiro o San Paolo. E’ là che i bambini cercano di imitare le gesta dei grandi campioni verdeoro, sfruttando qualsiasi cosa per esercitarsi in tunnel, biciclette, palleggi prolungati o giocate che sarebbero impensabili per qualsiasi altro calciatore, anche tra i professionisti. Non ci sono solo gli avversare da dribblare, ma tombini, macchine, passanti: è così che l’arte del dribbling cresce innata in loro.  

Se pensiamo ai grandi giocatori brasiliani, e ai talenti degli altri sport non possiamo non prendere in considerazione la massima espressione del calcio carioca, con le sue giocate al limite del fantascientifico: Ronaldinho.

Le origini del talento di Porto Alegre

Il nome Ronaldinho non è altro che il diminutivo di Ronaldo de Assis Moreira: fin da piccolo veniva chiamato così perchè in campo era il più piccolo; inoltre, quando iniziò a giocare nella nazionale brasiliana nel 1999 era già presente “il Fenomeno” Ronaldo.

La sua carriera tra i professionisti inizia ufficialmente nel 1997 tra le fila del Gremio, dopo che il giovane talento si era già messo in mostra giocando a Futsal e Beach Soccer. Qua Ronaldinho vince i suoi primi trofei, il Campionato Gaùcho e la Copa Sul-Minas, segnando in totale 21 goal in 44 partite.

L’approdo in Europa all’ombra della Tour Eiffel

L’arrivo in Europa di Ronaldinho fu segnato dalla disputa tra il Gremio ed il PSG, il quale aveva annunciato l’acquisto del brasiliano senza aver avuto l’approvazione del club di Porto Alegre che ne deteneva il cartellino. Questa battaglia legale (costati ai francesi 6,4 milioni di Euro) non fece altro che ritardare il trasferimento del giocatore, che esordì l’11 agosto del 2001.

Pur mettendosi in mostra e risultando il miglior giocatore del PSG, Ronaldinho non riuscì a portare grandi successi al club parigino, suscitando il malcontento dello stesso giocatore brasiliano.

Barcellona e la ribalta mondiale

E’ con il club Blaugrana che Ronaldinho finalmente mette in mostra tutto il suo talento, vincendo due campionati spagnoli, due Supercoppe e la Champions League del 2005/2006 battendo l’Arsenal. Più volte il brasiliano viene eletto giocatore dell’anno e “man of the match” in diverse partite e nel 2005 viene insignito del Pallone d’Oro. E pensare che, in realtà, il suo acquisto fu un ripiego, in quanto il Barcellona voleva David Beckham, poi passato ai “rivali” del Real Madrid....

Il trasferimento a Milano e la parabola discendente

Nel 2008 Ronaldinho si trasferì a Milano, sponda rossonera, con un colpo di mercato del valore di 22 Milioni; tuttavia, complici anche alcuni cali fisici e le esuberanze notturne, non riuscì mai ad esprimersi ai suoi livelli passati. Pur aggiudicandosi il “Golden Foot” come miglior calciatore del decennio e facendo innamorare i supporters con le sue giocate, Ronaldinho entrò in rotta di collisione, prima con Ancelotti e poi con Allegri, che ne decretò l’addio al Milan.

















Richy Garino

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