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Attualità | 18 luglio 2019, 08:41

I White Buffalo chiudono AstiMusica: la voce 'vichinga' di Jake Smith conquista Asti (FOTOGALLERY)

In apertura Dr. Feelgood & The Black Billies, con i grandi classici del rock & roll

I White Buffalo chiudono AstiMusica: la voce 'vichinga' di Jake Smith conquista Asti (FOTOGALLERY)

Alto, stazza importante, capelli lunghi e barba altrettanto lunga e incolta. Una camicia oversize 'vissuta' e una chitarra. È Jake Smith, frontman dei White Buffalo, protagonista sul palco di piazza Cattedrale ieri sera ad AstiMusica.

Un vichingo davvero... affascinante

Smith porta con sé il fascino di un vichingo, di gente vera, che è sempre se stessa: lattina di birra in mano, sorriso simpatico e una parlata americana strettissima con cui si presenta al pubblico astigiano. The White Buffalo è composto da tre artisti: Jake Smith alla chitarra e voce (e che voce), Matt Lynott alla batteria e Cristopher Hoffee al basso.

La voce di Smith ha qualcosa di abissale: arriva direttamente dal profondo dell'anima. Bassissima, roca, la sua voce ti graffia e ti colpisce. Smith è musicale al massimo e può permettersi quello che vuole: ha la musica dentro. La sua voce suona come se fosse accompagnata da strumenti altri, che sul palco non ci sono.

Un "bisonte bianco" che scherza con i suoi musicisti

È un grande bisonte bianco: stazza incredibile, che non lo vincola affatto, ma anzi, lo rende spontaneo e vero, in ogni cosa che decide di fare sul palco. Scherza con i suoi musicisti.

Al batterista durante una canzone cade il tom della batteria da un palchetto rialzato su cui si trova e allora Smith non perde occasione per ridergli dietro e scherzare con lui. Come si fa una sera tra amici, magari in un pub davanti a fiumi di birra.

Un mix esplosivo di stili e la sacralità di una musica che ti scuote

I brani dei White Buffalo sono stati anche tra i protagonisti della serie televisiva Sons of Anarchy, che ha in qualche modo sancito il loro successo.

Il loro stile è influenzato dal country, dal blues e dal rock: un mix di stili che insieme sono potenti da paura. Come Join the Murder, Joe and Jolene, Damned sono solo alcuni dei brani che ieri sera sono stati eseguiti sul palco astigiano.

C'è un qualcosa di sacro nella musica dei White Buffalo: qualcosa che rimanda a tradizioni antiche e che ti scuote. Ti scuote perché quella voce così oscura e vibrante ti tocca in punti particolari, intimi, che vorresti che nessuno scoprisse.

Si rimane un po' così dopo aver assistito a un concerto dei White Buffalo: si torna a casa quasi purificati. Una scelta davvero azzeccata quella di posizionare i White Buffalo proprio alla fine del festival AstiMusica: con il bisonte bianco si chiude un cerchio e lo si fa in un modo straordinario.

Dr. Feelgood & The Black Billies

In apertura ai White Buffalo ieri sera Dr. Feelgood & The Black Billies, band country blues e rock & roll capitanata da Maurizio Faulisi (Virgin Radio). 

"Me lo avevano detto che qui ad Asti siete abituati ad ascoltare di tutto con questo Festival. Avere questa apertura mentale è molto positivo. Il nostro repertorio, a parte una parentesi sugli anni Novanta, è tutto preso dagli anni Quaranta e Cinquanta. Adoro anche il blues: avevo 16 anni quando ho assistito al mio primo concentro blues. Ero a Monza ad ascoltare la Treves Blues Band, che so che è passata di qui pochi giorni fa", dice Faulisi.

E poi si comincia con i grandi classici del rock & roll: Fats Domino, Elvis Presley, Buddy Holly, Bill Monroe e chi più ne ha più ne metta.

Si chiude così, dopo due settimane di musica, anche questa edizione del Festival. Serate ogni volta diverse, che hanno saputo accontentare i gusti più disparati di un pubblico astigiano bramoso di musica. Appuntamento, allora, al prossimo anno!

Elisabetta Testa

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