Che noi si viva in un posto bellissimo, al di là che sia il titolo di questa rubrica, spero sia chiaro a tanti, se non a tutti. Ad ulteriore conferma, da tre giorni ho iniziato a pubblicare su Facebook il diario quotidiano, inventato, di una famiglia belga, i Merks, in vacanza da noi per una settimana, anche con lo scopo di proporre un esempio di narrazione su FB per sviluppare l’interesse turistico per i nostri territori.
Gli ultimi tre giorni sono di seguito, ed ecco i link ai primi quattro:
DIARIO DI UNA VACANZA NELL'ASTIGIANO
Di Lisa Merks, di Anversa, Belgio
Quinto giorno
Oggi si scopre Asti: la mia passione per l'arte mi porta a mercanteggiare un tour alla scoperta del grande Gandolfino con un pomeriggio tra golf e piscina. La città è facile e comoda da girare, il centro storico piacevole e ben tenuto, in buona parte pedonale e pieno di incredibili palazzi (la mano di benedetto Alfieri si sente ovunque), antiche torri e case forti. Proprio bello. Per rimirare l’opera di Gandolfino prima di tutto visitiamo la grandiosa Cattedrale, poi le chiese della Madonna del Portone e di Santa Maria Nuova, la mistica Collegiata, di fianco al bel Palazzo Comunale, con il grande polittico dell’Adorazione dei Magi, un faretto in più ce lo avrei messo, ma comunque spettacolare. Fine corsa alla sede della Fondazione bancaria locale dove, gentilissimi a farci entrare, hanno nella grande sala riunioni due pezzi spettacolari: la Madonna con Bambino e Angeli e la veramente bellissima Madonna di Loreto. Piccola sosta panino nella bella piazza Statuto, proprio sotto una torre medioevale e pomeriggio “sportivo”. Cena nei dintorni del resort in una piacevole trattoria ricavata in una vecchia stazione. Su suggerimento di Mara, la proprietaria, siamo poi andati a vedere una partita di tamburello, tipico sport locale, a Tonco. Gran bella esperienza immergersi tra tanta gente e toccare così tanta tradizione e passione.
Sesto giorno
Secondo giorno in giro per Asti: in mattina al museo di Palazzo Mazzetti, dove anche i ragazzi si sono appassionati coi tanti ritratti della borghesia ottocentesca astigiana di Pittatore. Poi in Palazzo Gazelli, splendido insieme di storia e storie, come quella della sua torre mozzata ispiratrice del forziere di zio Paperone o quella delle antiche cantine dove già nel Seicento vinificavano la Barbera. Gelato da Ferrara, vicino alla stazione. Credo veramente che pochi stranieri non farebbero follie per avere una coppetta di questa gelateria a casa loro. Nel pomeriggio, prima di partire direzione nord, Viatosto. Wow. Una chiesa subito fuori città, in cima ad un collinare con dentro incredibili opere d’arte del Trecento e Quattrocento e fuori una vista unica su Asti, valli, colline e Alpi. Muovendoci verso l’ultima punto sosta, ad Albugnano, ci fermiamo a vedere un paio delle tante chiese romaniche di questa parte dell’Astigiano: San Secondo a Cortazzone e San Nazario e Celso a Montechiaro d'Asti. Da rimanere senza parole per la loro bellezza e per l’essere così magnificamente isolate, solitarie in mezzo alla campagna. Abbiamo ancora il tempo di girare un’oretta per Montiglio, il paese delle meridiane e di fermarci casualmente in un bar sulla provinciale, a Gallareto, dove i loro panini alle acciughe al verde saranno tra i nostri migliori ricordi gastronomici della vacanza. Ottima cena nel piacevolissimo agriturismo scelto per la nostra ultima notte, poco fuori Albugnano.
Settimo giorno
Per evitare tristezze varie, dopo una colazione dalla mille magnifiche marmellate fatte in casa, ci immergiamo subito nella grandiosa Vezzolano. Ci sarei rimasta ore, ma i ragazzi dopo un paio, iniziavano a smaniare. Jan, prima di ripartire ha ancora tempo di fare un salto in due cantine per fare scorta anche del grandioso vino di terroir assaggiato ieri sera in agriturismo: l’Albugnano, piccola denominazione di Nebbiolo, pare fuori zona tipica di questo vitigno, e poi...bye, bye Astigiano. Certi di aver visto poco o niente, torneremo, felici di aver vissuto qualche giorno in un posto bellissimo.