Ultima settimana di programmazione per l'Attraverso Festival, nei luoghi più belli di Langhe, Monferrato, Appennino Ligure e Roero. Ecco il programma completo:
Martedì 3 settembre
POLLENZO/BRA (CN), Residenza Reale Unesco dell’Agenzia di Pollenzo
Dalle 21, posto a sedere numerato a 24 € e 20 €
SIMONE CRISTICCHI in Abbi cura di me tour
Degustazione con prodotti locali a cura dell’Albergo dell’Agenzia Dopo 6 anni di successi teatrali, con oltre 300.000 spettatori, sold out ripetuti, e un Festival di Sanremo 2019 che lo ha visto protagonista pluripremiato – torna in concerto sui palchi musicali di tutta Italia, in concomitanza con la pubblicazione dell’album (edito Sony Music) “Abbi cura di me”, prima raccolta dei suoi più noti e amati brani. Durante questo nuovo tour, l’istrionico e imprevedibile artista, affiancato dai 5 musicisti storici della sua band, ripercorrerà le tappe salienti del suo affascinante percorso: da “Vorrei cantare come Biagio” a “Ti regalerò una rosa” (canzone vincitrice del Festival di Sanremo 2007) passando per “Meno male (che c’è Carla Bruni)” alla recente “Abbi cura di me." Monologhi e canzoni si alterneranno in uno spettacolo che viaggerà sulle ali del divertissement e della poesia. Sarà un’emozione vederlo e ascoltarlo nella magia della Residenza Reale di Pollenzo.
SAN CRISTOFORO (AL), Parco del Castello
Dalle 21, ingresso gratuito
ALESSANDRO BARBERO in Il Medioevo qui da noi
Appuntamento a cura del Consorzio tutela del Gavi
Alessandro Barbero è uno storico, scrittore e docente italiano, ordinario presso l'Università degli Studi del Piemonte Orientale e Vercelli, specializzato in storia militare e storia del Medioevo, ma anche un autore prolifico su argomenti di tutti i periodi storici, dall’antichità greca e romana fino almeno a Caporetto.
Collaboratore di programmi televisivi e di diverse testate giornalistiche, è soprattutto autore di numerosi saggi e libri di narrativa. Nel 1996 ha vinto il premio Strega con Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo. Per Mondadori ha pubblicato Romanzo russo (1998), L’ultima rosa di Lautrec (2001), Poeta del comando (2003), gli Occhi di Venezia (2011) e Le Ateniesi ( 2015). Tra le sue opere di saggistica Storia del Piemonte (2008) e Lepanto, La battaglia dei tre imperi (2010).
Racconta la storia, il professore, e come lui stesso ama specificare, racconta fatti documentati, non altro, non ipotesi, non supposizioni o deduzioni, ma documenti che parlano allo storico e lo storico li traduce al pubblico. E lo fa con una capacità di comunicazione che lo contraddistingue donandogli un particolare carisma.
Con la sua lezione Il Medioevo qui da noi Alessandro Barbero arriva al Castello di San Cristoforo in provincia di Alessandria e con i suoi racconti tra personaggi e avvenimenti storici cattura e coinvolge gli ascoltatori facendogli rivivere gli odori, il dolore delle trincee, la paura incalzante dei personaggi nella clandestinità, le passioni, le meschinità umane. Con sapiente equilibrio e dovizia di particolari Barbero descrive i vizi e le virtù dei personaggi, elimina le distanze secolari e fa della Storia un affare che riguarda tutti.
Mercoledì 4 settembre
GRINZANE CAVOUR (CN), Cortile del Castello
Dalle 18.30 ingresso 10 € con bicchiere di vino
ALESSANDRO BARBERO in Il Medioevo qui da noi
Degustazione a cura dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour
CASSANO SPINOLA (AL), Belvedere San Martino di Gavazzana
ore 21.00, ingresso 10 €
WOODSTOCK REVOLUTION! Il più grande concerto della storia suonato e raccontato
da Ernesto Assante e Wire Trio
Degustazione a cura della Pro Loco
Attraverso Festival dà il benvenuto a Gavazzana / Cassano Spinola, uno dei nuovi Comuni entrato da quest’anno nella nostra famiglia. Gavazzana è da sempre una comunità molto attenta alla musica, organizzatrice di un noto festival blues giunto ormai alla nona edizione. Attraverso ha allora deciso di inserirsi in questa tradizione e proporre, nel suggestivo belvedere, un appuntamento dedicato alla storia della musica: “WOODSTOCK REVOLUTION!”, nei 50 anni da quel mitico concerto.
“WOODSTOCK REVOLUTION!” nasce da un incontro, che potremmo definire “multidisciplinare”, tra un musicista, Enzo Pietropaoli, e due giornalisti, Ernesto Assante e Gino Castaldo, che dopo una memorabile serata all’Auditorium di Roma sotto l’egida di “Lezioni Di Rock”, hanno deciso di consolidare questa esperienza per riproporla nel 2019 in occasione del cinquantenario di questo storico evento musicale ma non solo.
Da una parte c’è la musica rappresentata da un nuovo progetto di Enzo Pietropaoli, da sempre noto per i suoi sconfinamenti di repertorio, che ha deciso, in omaggio alle proprie origini, di riproporre in chiave contemporanea alcune tra le pagine più significative di un evento epocale e irripetibile come quello che nell’agosto 1969 ha rappresentato l’apice della cultura hippie, e non solo nella sua accezione musicale.
Il progetto, testimoniato dal cd “Woodstock Reloaded”, con Enrico Zanisi e Alessandro Paternesi, pubblicato da Jando Music e VVJ, non vuole essere solo una proposta di “cover” ma una rilettura originale, appunto una sorta di “aggiornamento” di quelle lontane emozioni che tenga in considerazione tutto ciò che è successo in musica da allora; una sorta di contenitore all’interno del quale si armonizzano il tributo a quell’avvenimento e l’evoluzione del linguaggio musicale da allora ad oggi. Gli artisti presi in considerazione rappresentano, nell’immaginario di Pietropaoli, alcune tra le punte più significative di quei quattro giorni, a volte per ragioni musicali, a volte di costume, a volte per come hanno rappresentato quel movimento culturale: Santana, The Who, Janis Joplin, Joan Baez, Joe Cocker, Creedence Clearwater Revival, Sly And The Family Stone, Jimi Hendrix.
Dall’altra parte c’è Ernesto Assante, una tra le firme più prestigiose del giornalismo di settore in Italia, che da anni manifesta il suo autentico amore per la musica di qualità, al di la dei confini di genere, sia con il format “Lezioni Di Rock”, proposto con successo da anni all’Auditorium di Roma, che con la rubrica “Web Notte” sul sito di “Repubblica”, che dà spazio alle correnti più diverse nel campo musicale contemporaneo. In WOODSTOCK REVOLUTION Ernesto Assante apre il “concerto lezione” proponendo e commentando ascolti, filmati, e testimonianze che contribuiscono a informare ma anche a incuriosire e stimolare il pubblico. I ritmi, nonostante la grande cultura, sono tutt’altro che cattedratici, molto vicini alla musica e all’improvvisazione e la sua passione è contagiosa.
POLLENZO/BRA (CN), Residenza Reale Unesco dell’Agenzia di Pollenzo
Dalle 21, posto a sedere numerato a 20 €
VITTORIO SGARBI in Tesori d’Italia
Degustazione con prodotti locali a cura dell’Albergo dell’Agenzia
Mentre la maggioranza dei viaggiatori opta ancora per la tipica esperienza di massa caratterizzata da destinazioni che corrispondono alle 3 S, cioè Sun, Sand and Sea, stanno emergendo con forza proposte che - in risposta al desiderio di molti pubblici di avere esperienza diretta di arte, paesaggi, enogastronomia e artigianato di altri luoghi - propongono come attrattore turistico le risorse culturali delle comunità locali con la loro storia e la loro identità.
In questo contesto il patrimonio culturale italiano può essere visto sotto una luce innovativa accostando l’imprescindibile dimensione materiale di Heritage anche la dimensione immateriale che si traduce in linguaggi, letteratura, musica e stili di vita. Tesori d’Italia si inserisce in questo duplice solco ponendo accanto al bene artistico la narrazione del territorio inteso in senso lato ovvero facendo identificare i luoghi con le persone che li abitano realizzando spazi collettivi riconoscibili, ricchi di segni, significati e contenuti. Tutto ciò sintetizzato in un neologismo che coglie appieno lo spirito che guida questo progetto: edutainment, termine creato da Bob Heyman mentre produceva documentari per il National Geographic. L’espressione è nata dalla fusione delle parole educational (educativo) ed entertainment (divertimento), e potrebbe quindi essere tradotto come divertimento educativo, forma di comunicazione giocosa finalizzate alla didattica.
Tesori d’Italia di Vittorio Sgarbi nasce così, racconta il patrimonio artistico e culturale del nostro paese attraverso un linguaggio multidisciplinare: la narrazione condotta dal famoso critico d’arte Vittorio Sgarbi, illustrerà e descriverà la carrellata di immagini di opere pittoriche, scultoree e architettoniche tra il 400 e il 900, senza trascurare la contemporaneità, contestualizzando le opere con il territorio che le ha viste nascere, cogliendone sia gli aspetti storico-culturali che quelli più propriamente artistici.
La musica eseguita per l’occasione dai Solisti della Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti, come aspetto più empatico-emotivo del racconto, arricchirà lo spettacolo con brani musicali che aiuteranno a cogliere gli aspetti più intimi ed emozionanti creando atmosfere emotivamente piacevoli e stimolanti.
Vittorio Sgarbi è nato a Ferrara. E’ critico d’arte ma anche curatore di grandi mostre internazionali, scrittore prolifico di libri best seller, conduttore di trasmissioni di successo che sono rimaste nella storia della televisione, uomo politico, libero pensatore controcorrente e instancabile difensore dell'arte e della cultura.
Giovedì 5 settembre
SAN CRISTOFORO (AL), Parco del Castello
ore 21.00, ingresso 20 €
VITTORIO SGARBI in Tesori d’Italia
Degustazione a cura del Consorzio Tutela del Gavi e della Pro Loco di San Cristoforo
MONFORTE D’ALBA (CN), Auditorium Horszowski
Dalle 20.30, posto a sedere numerato 20 €
FEDERICO BUFFA in Italia Mundial
A partire dalle ore 19 degustazione enogastronomica e possibilità di cenare a cura della Pro Loco di Monforte d’Alba Il giornalista e volto noto di Sky, Federico Buffa, da diversi anni ormai habitué dei palcoscenici teatrali, assieme al pianista Alessandro Nidi, porta sul palco una delle sue storie più belle: Italia Mundial (Spagna 1982), l’indimenticabile vittoria della Nazionale Azzurra ai mondiali di calcio che si tennero in Spagna nel 1982.
L’Italia più amata di sempre vince il Mondiale più bello. I gol di Paolo Rossi, l’urlo di Marco Tardelli, le parate di Dino Zoff, la pipa di Enzo Bearzot, la notte magica del Bernabeu, le braccia al cielo del presidente della Repubblica Sandro Pertini rivivono nell’inconfondibile voce di Federico Buffa ma soprattutto quel patrimonio di aneddoti e “storie parallele” che rendono unici e avvincenti i monologhi di questo formidabile storyteller.
Giornalista, telecronista, storyteller, scrittore, performer. Comincia la carriera giornalistica nel 1984 come radiocronista ufficiale delle partite dell’Olimpia Milano. In quella postazione radiofonica nasce presto il sodalizio con Flavio Tranquillo che durerà per molti anni: diventeranno la coppia di telecronisti più affiatata della tv italiana, creando un genere di narrazione live innovativa e coinvolgente. Nel 2011 fa parte della squadra di Sky Calcio Show e nel 2013 comincia la serie Federico Buffa racconta: qui viene fuori l’anima dello storyteller. Nascono quattro appuntamenti cult su Sky Sport: Federico Buffa racconta Diego Armando Maradona, Federico Buffa racconta Arpad Weisz, Federico Buffa racconta Michel Platini, Federico Buffa racconta Michael Jordan. Il suo stile teatrale e la sua capacità narrativa lo impongono all’attenzione del pubblico e della critica. Dal 5 aprile 2014 conduce su Sky Sport il programma Federico Buffa racconta Storie Mondiali, dieci episodi su alcuni degli eventi storici dei Mondiali di calcio, nei quali ha dato prova di eccellente raccontatore di vicende sportive intrecciate a quelle storiche.
Il successo di Storie Mondiali, spinge i creatori del programma a provare un altro salto: Federico Buffa racconta Storie di Campioni su Sky Sport. Questa volta i protagonisti sono i ritratti di alcuni dei grandissimi del calcio europeo che hanno incantato il mondo, raccontati nelle città che li hanno visti nascere, crescere o trascorrere la parte più importante della loro carriera. Tra le leggende raccontate nella nuova serie originale Federico Buffa racconterà personaggi come George Best, Johan Cruijff, Cristiano Ronaldo, Ferenc Puskás, Alfredo Di Stéfano, Paolo Maldini e del Grande Torino. Parallelamente alla tv, dal 2015 Buffa porta a teatro lo spettacolo Le Olimpiadi del ’36: è un successo incredibile, una tournée che dura ancora oggi. A settembre 2016 parte la nuova avventura su Sky Sport: viene studiato e creato il trittico Federico Buffa racconta Muhammad Ali girata nei luoghi che hanno accompagnato il più grande atleta di sempre nella sua incredibile storia sportiva e umana.
Venerdì 6 settembre
MONFORTE D’ALBA (CN), Auditorium Horszowski
Dalle 20.30, posto a sedere numerato 20 €
MICHELE SERRA in L’Amaca di domani. Considerazioni in pubblico alla presenza di una mucca
A partire dalle ore 19 degustazione enogastronomica e possibilità di cenare a cura della Pro Loco di Monforte d’Alba
Anche Michele Serra, giornalista e scrittore strepitoso dall’ironia pungente, ma sempre colta e mai prepotente, ha ceduto infine alle lusinghe del teatro ed eccolo quindi protagonista in palcoscenico di uno spettacolo tutto suo per la regia di Andrea Renzi, celebre attore e regista della scuola napoletana dei Teatri Uniti. Lo spettacolo arriva ad Attraverso, prima di affrontare la tournée invernale 2019/20.
Scrivere ogni giorno, per ventisette anni, la propria opinione sul giornale, è una forma di potere o una condanna? Un esercizio di stile o uno sfoggio maniacale, degno di un caso umano? Bisogna invidiare le bestie, che per esistere non sono condannate a parlare? Le parole, con le loro seduzioni e le loro trappole, sono le protagoniste di questo monologo teatrale comico e sentimentale, impudico e coinvolgente nel quale Michele Serra apre allo spettatore la sua bottega di scrittura. Le persone e le cose trattate nel corso degli anni – la politica, la società, le star vere e quelle fasulle, la gente comune, il costume, la cultura – riemergono dal grande sacco delle parole scritte con intatta vitalità e qualche sorpresa. Dipanando la matassa della propria scrittura, Michele Serra fornisce anche traccia delle proprie debolezze e delle proprie manie. Il vero bandolo, come per ogni cosa, forse è nell’infanzia. Il finale, per fortuna, è ancora da scrivere.
Giornalista, scrittore e autore televisivo, cura per i quotidiani la Repubblica e L’Espresso le rubriche satiriche L’amaca, che ironizza sui vizi e i costumi della politica e della società italiana, e Satira preventiva. È autore di programmi televisivi molto seguiti, da C’era un ragazzo, condotto da Gianni Morandi (1999) a 125 milioni di caz…te, condotto da Adriano Celentano (2001), e Quello che (non) ho, condotto nel 2012 da Fabio Fazio e Roberto Saviano. Dal 2003 è coautore del programma di Raitre Che tempo che fa. Tra i suoi romanzi di maggior successo: Canzoni politiche (Feltrinelli, 2000), Gli sdraiati (Feltrinelli, 2013), Ognuno potrebbe (Feltrinelli, 2015) e La sinistra e altre parole strane (Feltrinelli, 2017).
SAN CRISTOFORO (AL), Parco del Castello
Dalle 21, ingresso 20 €
FEDERICO BUFFA in Black Leather – due pugni guantati di nero
con Federico Buffa e Alessandro Nidi
Degustazione a cura del Consorzio Tutela del Gavi e della Pro Loco di San Cristoforo Il giornalista e volto noto di Sky, Federico Buffa, assieme al pianista Alessandro Nidi, porta sul “Black Leather - due pugni guantati di nero”, una delle immagini più famose del Novecento, quella in cui Tommie Smith e John Carlos si trovano sul podio dei 200 metri alle Olimpiadi a Città del Messico, il 16 ottobre 1968, con i pugni alzati, i guanti neri (simbolo del black power), i piedi scalzi (segno di povertà), la testa bassa e una collanina di piccole pietre al collo (“ogni pietra è un nero che si batteva per i diritti ed è stato linciato”). Smith e Carlos facevano parte dell’Olympic Project for Human Rights e decisero di correre alle Olimpiadi nonostante il 4 aprile Martin Luther King fosse stato assassinato (e molti altri atleti avessero deciso di non partecipare). Tommy Smith arrivò primo (stabilendo il nuovo record mondiale dei 200 metri), Carlos terzo. Sul quel podio salì sul secondo gradino Peter Norman, un australiano che per solidarietà con i due atleti afro-americani indossò durante la cerimonia la coccarda dell’Olympic Project for Human Rights.
Bisogna sapere che nel ’67 Harry Edwards, sociologo a Bekeley, voce baritonale, discreto discobolo, ha fondato l’Ophr, Olympic program for Human Rights. L’idea è che gli atleti neri boicottino i Giochi ma è difficile da realizzare. Chi aderisce porta il distintivo, una sorta di coccarda, ed è libero di manifestare la sua protesta come crede. Smith e Carlos, accolti alla San José perché bravi atleti, a loro volta studenti di Sociologia, portano il distintivo e vogliono manifestare. Appena giù dal podio la loro carriera sarà finita, bruciata, e la vita un inferno. Vengono cacciati dal villaggio, Smith e Carlos. Uno camperà lavando auto, l'altro come scaricatore al porto di New York e come buttafuori ad Harlem. Sono come appestati. A casa di Smith arrivano minacce, l'esercito lo espelle per indegnità. A casa di Carlos minacce telefoniche a ogni ora del giorno e della notte. Sua moglie si uccide. Solo molti anni dopo li riprenderanno a San José, come insegnanti di educazione fisica. E nel 2005 Norman sarà con loro, per l'inaugurazione di un monumento che ricorda quel giorno in Messico. Non erano due neri e un bianco a chiedere rispetto e giustizia su quel podio, erano tre esseri umani.
Sabato 7 settembre
SERRALUNGA D’ALBA (CN), Tenuta di Fontanafredda
dalle 12 fino a tarda notte, ingresso gratuito
FESTA DELLA VENDEMMIA
Con Bankadabra, The Sweet Life Society e ospiti a sorpresa.
Cibo, vino, musicisti, spettacoli teatrali, arte, giochi per tutti i gusti e per un divertimento a 360°.
Con l’inizio di settembre e i grappoli ormai pronti per essere raccolti, torna la Festa della Vendemmia di Fontanafredda, in programma quest’anno per Sabato 7 Settembre dalle 12 fino a tarda notte. Come da centenaria tradizione langarola, sarà un momento conviviale all’insegna del vino di qualità, della buona cucina e della cordialità, di particolare importanza per l’Azienda di Serralunga d’Alba, che vuole festeggiare questo periodo dell’anno in cui il lavoro, la creatività e l'impegno dei viticoltori producono finalmente i propri frutti.
Passeggiando tra gli alberi secolari dei giardini che hanno fatto da contorno alla storia d’amore tra Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, e la Bella Rosina, sarà possibile pranzare e cenare con lo street food di produttori locali selezionati ed assaggiare i vini di 17 cantine italiane appartenenti alla distribuzione Vino Libero & Compagnia, accomunate dall’adozione di modelli di agricoltura intelligente e sostenibile.
A fare da contorno alla kermesse enogastronomica, i musicisti selezionati da Attraverso Festival e Gipo Di Napoli, che porteranno a Fontanafredda, a partire dall’ora dell’aperitivo gruppi e band dalle sonorità allegre e divertenti, tutte da ballare, che saranno svelati a breve. Tra tutti, però, possiamo già annunciare la presenza dei divertenti The Sweet Life Society, travolgente gruppo torinese, ma di casa in tutto, il modo che ha saputo creare uno stile unico fatto di melodie vintage e sonorità caraibiche mescolati ai beat del puro hip hop made in USA e alla più la poderosa bass music britannica. Il risultato è un mix elegante, raffinato e sorprendente, dove la ricca sessione di fiati e la chitarra si fondono alla perfezione sulle basi costruite live con drum machines e sampler, il tutto accompagnato dalla voce esplosiva dei due mc Giulietta Passera e Moreno Turi aka Emenél. Arriveranno a Fontanfredda, freschi del loro ultimo disco, Manifesto!, uscito a marzo, un disco tutto da ballare, come sempre con loro, ma anche per pensare.
E poi, dopo un po’ di anni di assenza, tornerà quest’anno alla Festa della Vendemmia anche Bandakadabra con un ospite a sorpresa.
Ma non finisce qui! Durante tutta la giornata, momenti di animazione e giochi educativi per i più piccini e, ovviamente, intorno alle 18 la pigiatura dell’uva con i piedi a suon di musica!
CASALEGGIO BOIRO (AL), Castello
Dalle 18, ingresso gratuito
FRANCO CARDINI intervistato da Gabriele Ferraris
ne "In Terrasanta, invasioni, migrazioni e pellegrinaggi"
A seguire aperitivo offerto dalla cittadinanza di Casaleggio Boiro
Fra le estreme propaggini sudorientali del Piemonte, quasi in prossimità della Liguria, isolato su di un poggio, sorge il castello di Casaleggio Boiro, edificio tra i più antichi del Monferrato, luogo in cui si è avvicendata la storia ma anche scenario di una mitica versione televisiva de "I Promessi sposi" diretta da Sandro Bolchi e con attori di fama tra cui Tino Carraro, Marisa Merlini, Lilla Brignone, Paola Pitagora, Nino Castelnuovo. Nello sceneggiato il castello rappresentava il nido d'aquila dell'Innominato, dove era stata rinchiusa Lucia, e ancora adesso, nonostante sia di origine ben più remota, porta popolarmente il suo nome.
Dopo l’incontro dello scorso anno con Alessandro Barbero, proseguono le lectio magistralis con un altro storico, studioso di storia medievale di fama internazionale, Franco Cardini.
Professore di Storia Medievale nell'Università di Firenze, Professore Emerito di Storia Medievale nell'Istituto Italiano di Scienze Umane/Scuola Normale Superiore, Directeur de Recherches nell’École des hautes études en Sciences Sociales di Parigi e Fellow della Harvard University ed ha insegnato anche nelle università di Middlebury e di Barcellona. Da oltre un trentennio si occupa di crociate, di pellegrinaggi, di rapporti tra la cristianità e l’Islam, ed ha lavorato e viaggiato a lungo in Terra Santa ed è proprio questo il tema dell’incontro di Sabato 7 Settembre. A presentarlo e ad interloquire con lui abbiamo chiamato il giornalista de Il Corriere Gabriele Ferraris. Giornalista, saggista, romanziere, ha scritto per numerosi giornali. Collabora con il quotidiano Avvenire. Tra i suoi volumi, ricordiamo: Le crociate tra il mito e la storia (Nova Civitas, 1971); Alle radici della cavalleria medievale (La Nuova Italia, 1981); Il Barbarossa (Mondadori, 1985); Quell'antica festa crudele (Il Saggiatore, 1987); Francesco d'Assisi (Mondadori, 1989); Europa 1492 (Rizzoli, 1989); La Vera Storia della Lega Lombarda (Mondadori, 1991); Noi e l'Islam: un incontro possibile? (Laterza, 1994); Il giardino d'inverno (Camunia, 1996); L'avventura di un povero crociato (Mondadori, 1997); Giovanna d'Arco (Mondadori, 1999); Europa e Islam. Storia di un malinteso (Laterza, 1999); Castel del Monte (Il Mulino, 2000); In Terrasanta (Il Mulino, 2002); L'invenzione dell’Occidente (Il Cerchio, 2002); Il turco a Vienna (Laterza, 2011); Gerusalemme (Il Mulino, 2012); Istanbul. Seduttrice, conquistatrice, sovrana (Il Mulino 2014). Nel 2010 ha partecipato con i suoi saggi al progetto enciclopedico XXI secolo, diretto dallo storico della filosofia Tullio Gregory e pubblicato dalla Treccani.
Domenica 8 settembre
CASTELNUOVO CALCEA (AT), Parco Artistico Orme su la court - Cantina Michele Chiarlo
Dalle 18, ingresso gratuito
ROBERTA BELLESINI FALETTI presenta La Ricetta della mamma con proiezione del cortometraggio, tratto da un racconto omonimo di Giorgio Faletti
Aperitivo con Barbera Orme e Cipressi di Michele Chiarlo
Uno spietato e imbattibile sicario si introduce nella casa di un uomo – un manager donnaiolo che è spesso fuori per lavoro – per compiere la sua missione. La finestra dell’appartamento si trova esattamente di fronte al tribunale dove il giorno seguente si celebra un importante processo con un testimone chiave, le cui rivelazioni minacciano personaggi molto in alto. Il compito del sicario è semplice: uccidere il testimone e sparire. Un lavoro pulito come sempre. Ma non ha calcolato la ricetta della mamma…
Scritto a metà degli anni 2000 e mai apparso in libreria, un piccolo gioiello noir con la firma inconfondibile di Giorgio Faletti, tra ironia, tensione e peccati di gola. Da questo racconto, l’omonimo cortometraggio prodotto da Roberta Bellesini Faletti, moglie di Giorgio e delicata custode della sua eredità, e diretto da Dario Piana.
Il progetto vuole portare sullo schermo un racconto di Giorgio Faletti, uno degli scrittori italiani più amati, oltre che illustre astigiano ed è anche l'occasione di raccontare il cibo e il territorio in maniera originale, mescolando i due linguaggi prediletti da Faletti: il thriller e l'umorismo. A dirigerlo Dario Piana, regista di lunga esperienza, legato a Giorgio da un rapporto di amicizia.
Protagonisti Andrea Bosco, attore noto a livello nazionale, protagonista di molte delle più amate fiction e della cinematografia italiana, anche lui originario dell’astigiano e per la precisione di Canelli e Giulio Berruti. La scelta di ambientare questo cortometraggio nella città natale di Faletti, Asti, con produzione, cast e maestranze quasi interamente originari o provenienti dal territorio, vuole essere un primo passo per la creazione di una rete che possa portare in futuro alla realizzazione di altri progetti e promuovere Asti come location e polo produttivo.
PARODI LIGURE (AL), Abbazia di San Remigio
Dalle 21, ingresso con degustazione 10 €
MASSIMO COTTO e NICO CARMINATI in Col tempo, sai / Avec le temps
In collaborazione con Distretto Culturale Ambientale dell’Oltregiogo
Degustazioni enogastronomiche a cura della Pro Loco di Parodi Ligure
Col tempo, sai / Avec le temps è lo spettacolo che rilegge, tra musiche e parole, le pagine più belle della chanson e della scuola genovese, attraverso i racconti di Massimo Cotto, giornalista musicale capace di raccontare come nessun altro e ora star di Virgin Radio, le interpretazioni di Piero Sidoti alla chitarra e voce, e il pensiero, la musica e la sensibilità di Gianmaria Testa.
In poco meno di due ore scorrono le immagini in bianco e nero della rive gauche esistenzialista di Saint Germain-des-Pres e del leggendario Tabou, di Juliette Greco che si abbronzava alla luna e di Edit Piaf che cantava come “centodiecimila uccelli dall’ugola insanguinata”, come disse una volta un altro grande di Francia, Leo Ferrè, il maledetto che abitava altre latitudini; del grande Brassens e dell’immenso Brel, belga innamorato di Parigi che andò a morire alle isole Marchesi, dove “per assenza di vento, il tempo s’immobilizza, e si parla della morte come tu parli di un frutto”; di quel Gainsbourg “morto per aver bevuto troppe sigarette”, come scrisse Libération, e di quel Boris Vian che fondeva jazz e letteratura e immortalava la figura del disertore nella canzone di Francia. E poi, le canzoni che indossavano dolcevita neri e occhiali dalla montatura spessa, quelle scritte da Umberto, Luigi e Ginaccio, attorniati da quattro amici al bar e immersi in un mondo da cambiare. E poi, Faber e tutti gli altri, che hanno cantato Genova per noi che stiamo in fondo alla campagna, e la Parigi che non smette di brillare anche quando si addormenta.
Uno spettacolo per (ri)scoprire chi erano questi grandi artisti e ricordarci chi siamo.