Sono 14.271 in Piemonte le piccole e medie aziende artigiane che si occupano di attività legate alle vacanze e allo svago: trasporti, ricettività, ristorazione, agroalimentare, servizi turistici, benessere, intrattenimento, attività ricreative e culturali ma anche produzione e vendita di monili, artigianato artistico, abbigliamento e calzature.
E’ quanto si apprende analizzando il dossier “Imprese e valore artigiano in Piemonte 2019”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Piemonte, che, in parallelo, ha esaminato i comparti piemontesi del turismo e dell’artigianato attraverso i dati Istat e Unioncamere.
Nel 2018, con oltre i 15 milioni di presenze, derivate dai 5milioni e 200mila arrivi, il Piemonte occupa l’undicesimo posto nazionale tra le regioni con più turisti. Al primo posto il Veneto con più di 69 milioni di presenze.
A livello nazionale, come peso di imprese artigiane coinvolte nel turismo, il Piemonte con il 12,4% occupa la diciottesima posizione; prima la Sicilia con il 22,4%, seconda la Campania con il 21,1%, contro una media nazionale, del 16%.
Guardando all’artigianato potenzialmente interessato da attività turistiche nelle province (al primo trimestre 2019) troviamo che Torino raggruppa 7.402 imprese (il 12,7% delle imprese artigiane coinvolte rispetto al totale iscritto nella Camere di Commercio), Cuneo 1.913 (11,0%), Alessandria 1.775 (16,4%), Novara 1.044 (11,4%), Asti 670 (10,9%), Verbano 493 (11,8%), Vercelli 487 (10,7%) e Biella 487 (9,6%).
“Il made in Piemonte deve essere valorizzato, per dare impulso alla nascita di nuove imprese artigiane – commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – ciò lo si può fare continuando a investire nell’eccellenza del prodotto e nella promozione. L’artigianato non significa, però, solo attrazione turistica, ma anche valorizzazione di tutta la filiera di servizi che genera ricadute positive sull’intera economia di un territorio”. “Il turismo e le imprese artigiane collegate, rappresentano quindi uno dei settori trainanti per l'economia della regione – aggiunge Felici – purtroppo, come tutte le altre attività, hanno sofferto particolarmente la crisi degli ultimi anni”.
Nonostante la buona percentuale di attività artigiane piemontesi legate al turismo (le 14.271 piccole e medie aziende rappresentano il 12,4% di tutte quelle iscritte agli Albi), il “trend-nascita” di nuove imprese è ancora negativo. I dati rilevano come la percentuale delle aziende artigiane che lavora con le vacanze, nel 2018, sia leggermente calata per segnare un -1,5% (ultimo dato disponibile).
“Gli oltre 5 milioni di arrivi e i circa 15 milioni di presenze – continua Felici – ci parlano di un incoraggiante flusso turistico. Questo ci deve spingere a lavorare ancora più determinazione per guadagnare più alte posizioni sul fronte dell'attrattività, dell’artigianato, dell’ambiente e della cultura, che rappresentano i motori della nostra economia”.
“Infine – sottolinea Felici – a livello regionale vanno intensificati gli sforzi per restituire competitività alla nostra offerta turistica e valorizzare le eccellenze del made in Piemonte che hanno reso famosa la nostra regione nel mondo”.
Per Confartigianato Imprese Piemonte, inoltre, è fondamentale che le imprese, in particolare quelle artigiane, mettano a disposizione del turista non solo la più ampia gamma di prodotti e sensazioni, ma anche il loro valore aggiunto come accade nel turismo esperienziale.
“Puntare sul cosiddetto ‘turismo esperienziale’ – conclude Felici – significa combinare i nostri paesaggi, le tradizioni delle nostre comunità e la tipicità delle nostre produzioni per offrire proposte che rafforzino i valori del turismo e sappiano attrarre nuove presenze, col fine comune di conoscere e valorizzare un patrimonio immenso e unico al mondo”.