“La creazione è un progetto dell'amore di Dio all'umanità”. Sono le parole di papa Francesco che racchiudono bene il significato della quattordicesima giornata mondiale di preghiera per la cura del creato che si è celebrata il 1° settembre.
Imparare a guardare alla biodiversità, per prendercene cura, è uno dei richiami del massaggio della CEI, che risuona con particolare forza nel documento preparatorio per il Sinodo che nell’ottobre del 2019 sarà dedicato all'Amazzonia, una regione che è “un polmone del pianeta e uno dei luoghi in cui si trova la maggior diversità nel mondo” (“Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per un’Ecologia Integrale”, n.9).
La Giornata di preghiera per il Creato, istituita da papa Bergoglio nel 2015, quest'anno vuole essere un'occasione per conoscere e comprendere quella realtà fragile che è la biodiversità.
“Preghiamo in questo mese perché i politici, gli scienziati e gli economisti lavorino insieme per la protezione dei mari e degli oceani - dice Bergoglio -, in quanto minacciati da diverse cause”. “La nostra solidarietà con la ‘casa comune’ – insiste il Papa – nasce dalla nostra fede”.
Da tutto questo scaturisce un’attenzione ecologica ed ecumenica insieme. Settembre è, in queste sottolineature, un “Tempo del Creato”, un mese di “preghiera e di azione” per il Creato che terminerà il 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi; un tempo che si collega ad una felice intuizione, nata nel mondo ortodosso, da un’idea dell’allora patriarca di Costantinopoli Dimitrios nel 1989.
In questo “tempo per il creato” - nell’ambito del quale, il 29 settembre, verrà celebrata la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato e per approfondire i temi della costruzione della casa comune, che raccorda la custodia del creato con l'attenzione a chi bussa alla nostra porta per un futuro migliore - è stato organizzato il convegno “Cambia-Menti; clima migrazioni e comunità” che si terrà al Centro Culturale San Secondo sabato 28 settembre a partire dalle 9.
Ad aprire il lavori sarà don Dino Barberis, parroco in solidum di San Domenico Savio e delegato vescovile per l'ambito della testimonianza cristiana nel servizio caritativo e nell'impegno sociale.
Per quanto riguarda l'aspetto dei cambia-menti legato al clima interverranno Gianni Valente, presidente Acli Asti (“Numeri per riflettere”) e padre Giovanni Onore (“Effetto Amazzonia”).
Il delicato tema dei cambia-menti negli aspetti della migrazione verrà trattato da Cesare Quaglia, cooperatore in Africa (“Succede in Senegal”) e Michelino Musso, responsabile del Progetto Culturale della Diocesi (“Partire per forza”).
L'aspetto legato alla comunità verrà invece affrontato da Francesco Scalfari, direttore del polo universitario di Asti (“Radici...”) e dagli attivisti di Friday For Future (“… e germogli”).
Modererà il giornalista Beppe Rovera. Le conclusioni saranno affidate al vescovo di Asti Marco Prastaro.