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Sanità | 26 ottobre 2019, 08:00

Menopausa: il nostro corpo che cambia! A cura di Simona Oberto

Menopausa: il nostro corpo che cambia! A cura di Simona Oberto

Nella nostra “società dei paradossi”, viviamo ossessionati dall’estetica, sempre più schiavi del culto della bellezza e della giovinezza a tutti i costi. E così, ricorriamo a ritocchini qua e là o a invasivi interventi chirurgici, che ci snaturano, rendendoci tante maschere una uguale all’altra. O ci impegniamo in ore e ore estenuanti di palestra, regalandoci il più delle volte solo stress muscolare e tendineo articolare.

O peggio ci buttiamo in diete drastiche e squilibrate, che ci riducono a pesare perfino l’aria che respiriamo!! Come se la salute si misurasse a colpi di bisturi, bilance elettroniche e conta passi. Ma perché? Perché non lasciamo che il nostro corpo invecchi in modo fisiologico e naturale? Io penso che ogni età della nostra vita, debba essere vissuta per quello che è, carica di tutte le nostre esperienze ed emozioni. Del resto, tutto in natura, nasce, si evolve e muore. E’ la legge dell’evoluzione! E così dovrebbe fare anche il nostro corpo, se ben curato, nutrito, potenziato, protetto ma soprattutto amato.

E invece no! Noi, non lo amiamo per niente, anzi lo sporchiamo, lo contaminiamo, lo indeboliamo ma soprattutto non lo ascoltiamo! E così, mentre lui cerca di parlarci e avvisarci attraverso i sintomi, noi abbiamo imparato a sopprimerli, schiavi di pillole e compresse! Così facendo non ci rendiamo conto dei profondi e pericolosi cambiamenti che stanno avvenendo all’interno del nostro organismo: squilibri, degenerazioni, cronicizzazioni, mutazioni genetiche. No. L’unica cosa che ci interessa è l’apparenza: i chili di troppo, la cellulite, i glutei non più così sodi, i capelli sempre più radi, le prime rughe. Ecco, in questa società dei consumi, dove le pubblicità riportano famiglie felici, ragazze bellissime, fisici perfetti, uomini in carriera, bambini educati, nonni saggi e amorevoli, sta diventando sempre più difficile sentirsi accettati e desiderabili. E il problema diventa ancora più serio per le donne, quando all’orizzonte si avvicina quel momento tanto temuto della menopausa. E anche in questo caso, l’unica cosa che sappiamo fare è, concentrarci sui suoi sintomi: l’aumento di peso, la perdita di elasticità della pelle, le sudorazioni, la demineralizzazione ossea, i cambi di umore ecc. Tutti sintomi che colleghiamo inevitabilmente alla “vecchiaia”.

Con la conseguenza che non ci sentiamo più desiderabili e attraenti, private quasi del nostro ruolo attivo nella società! Fino a mettere in discussione la nostra stessa identità femminile. In questo delicato momento, molte donne diventano ipersensibili, instabili e confuse. Rifiutano il cambiamento, non riuscendo a conciliare il nuovo con il vecchio. Rimpiangono la loro bellezza giovanile, immerse nei ricordi di un'epoca perduta. Vogliono fermare il tempo e non accettano la vecchiaia che avanza. Non vedono nulla di positivo né nel presente né tanto meno nel futuro. Ma la maggior parte vive questo delicato passaggio, “divorate” dall’ansia. Hanno paura di tutto: di restare sole, di non essere più appetibili, di non essere più all’altezza della situazione. Alcune nascondono la propria preoccupazione, l'amarezza ed il forte tormento interiore, dietro un'apparente tranquillità. Ma in realtà vivono con una profonda perdita di autostima, che quasi sempre si traduce in fame nervosa, insonnia, instabilità dell'umore e mancanza di equilibrio emotivo. Tanti disagi psicologici, accompagnati da scompensazioni metaboliche e funzionali, che si traducono con numerosi sintomi specifici.

Ma che cos’è la menopausa? Intorno ai 50 anni le ovaie riducono, fino a terminare, la loro funzione riproduttiva, smettendo di produrre mensilmente gli ormoni sessuali femminili: gli estrogeni. Con sintomi come: aumento ponderale, improvvise sudorazioni, cambiamenti di umore, insonnia, vampate di calore, dolori osteoarticolari, calo di libido, degenerazione dei tessuti con perdita di elasticità, secchezza vaginale, demineralizzazione delle ossa. Ma cosa si nasconde dietro a questi scompensi, che molte volte si trasformano in vere e proprie patologie (osteoporosi, depressione, cardiopatie)? I cambiamenti ormonali legati agli estrogeni e il nostro stile di vita più o meno squilibrato! Voglio sottolineare che gli ormoni non solo dirigono e determinano i processi fisiologici, ma influenzano anche gli stati emozionali e psicologici. Controllano lo sviluppo e la funzione sessuale, aiutano la crescita muscolare, regolano il sistema digestivo, i livelli di zucchero nel sangue, la pressione sanguigna e l'equilibrio idrico. Inoltre sono collegati alla gestione dello stress. Il loro squilibrio crea miriadi di problemi di salute e malattie, ma può anche minare l'autostima, il senso di benessere, l'equilibrio emozionale e l'acutezza mentale. Nello specifico, gli estrogeni sono indispensabili per numerose funzioni tra cui: la sintesi del collagene, il metabolismo dei grassi, il funzionamento della memoria, la salute delle ossa e del cuore. Ecco perché, la loro notevole diminuzione nella menopausa, si associa a difficoltà di memoria, vampate di calore, osteoporosi, maggiore incidenza di patologie cardiovascolari, problematiche sessuali e ginecologiche e sbalzi di umore, ansia e depressione.

La loro diminuzione comporta anche un naturale aumento di peso, in quanto il nostro organismo, per cercare di bilanciarne la perdita, tende a produrre estrogeni proprio a partire dal tessuto adiposo! Ma fino qui, nulla di nuovo! C’è invece un altro aspetto su cui voglio farvi riflettere: il fatto che attraverso il ciclo mestruale mensile il corpo femminile elimina tossine acide endogene ed esogene! Il “ciclo” è un potente strumento di depurazione! Nella donna, le tossine vengono normalmente parcheggiate in tre zone ben precise: sangue, linfa e tessuto adiposo (sedere e fianchi). Queste tossine provocano un aumento del livello di acidità, che sale giorno dopo giorno fino alla mestruazione. Prima di questo giorno, i liquidi sono così pieni di “acidi” che l’acidità elevata può fare insorgere: brufoli, depressione, irritabilità, dolori di testa, emicranie, gonfiori addominali e cellulite. Una volta espulsi con il sangue, l’acidità diminuisce e spariscono i sintomi.

Allora la riflessione nasce spontanea: se il ciclo mestruale è un “canale depurativo”, nel periodo della menopausa il nostro organismo è più a rischio di acidosi! Assolutamente sì! E la prova di ciò è proprio la manifestazione dei sintomi tipici sopraindicati. E più i sintomi sono violenti e maggiore è il livello interno di scorie acide che il nostro organismo stà cercando di eliminare. Oramai è risaputo: il nostro organismo cerca di tamponare l’iperacidosi, attraverso la sottrazione di minerali basici dai depositi, per formare Sali che neutralizzano gli acidi. Preleva il calcio dalle ossa, dai denti e dalle cartilagini e tanto maggiore è il prelievo e tanto più incorriamo in patologie come l’osteoporosi, l’artrosi e i reumatismi. Sottrae il magnesio dai muscoli, regalandoci crampi e dolori muscolari (fibromialgia); il calcio e il potassio dai vasi, aumentando il rischio di complicanze collegate all’apparato cardiovascolare. Ma se le riserve di minerali sono scarse o gli organi emuntori sono intasati, allora inizierà un lento processo di “ritenzione di tossine e di sostanze acidificanti” che non solo aumenteranno la nostra acidosi interna, ma contribuiranno ad infiammare i nostri tessuti, ritenendo liquidi, con un conseguente aumento di peso e una inevitabile perdita della nostra salute psicofisica. Allora cosa possiamo fare per aiutare il nostro corpo in un momento di passaggio così delicato? Cerchiamo di ridurre al massimo il nostro stato di acidosi.

Come? Partiamo dall’alimentazione, facendo attenzione ai carboidrati raffinati, lo zucchero, i dolcificanti artificiali, il sale, il latte e i formaggi vaccini, la carne rossa e di maiale, l’alcol, il caffè, e tutto il cibo ricco di conservanti. Evitiamo il cibo spazzatura. L’eccesso di zuccheri, di oli raffinati, di coloranti artificiali e additivi, comporta un notevole aumento della nostra acidosi interna. Impariamo a seguire uno stile alimentare più “basico” ed equilibrato: alimentazione sana, basata su alimenti di origine vegetale, freschi e naturali, mangiati nelle corrette quantità e combinazioni. Puntiamo su una adeguata attività fisica senza esagerare, per non produrre acidi inutili che andranno a stressare il nostri muscoli e le nostre articolazioni. Cerchiamo un sonno riposante. Impariamo ad avere una buona gestione psicoemotiva.

Regaliamoci “pause rigeneratrici”. Insomma avviciniamoci sempre di più a uno stile di vita “nutrigenomico”, ricordandoci che, quello di cui dobbiamo avere paura, non è del “tempo che passa” ma del tempo che abbiamo perduto dietro tutto ciò che ci allontana dalla salute!

Simona Oberto cura il sito web www.cibocuranaturale.com e la pagina facebook "Il tuo coach alimentare".


Redazione

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