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Politica | 20 novembre 2019, 16:28

Famiglie in difficoltà, la Regione: "I figli restino con i genitori". Parte il progetto "Allontanamento zero"

Il disegno di legge sarà approvato venerdì dalla Giunta Cirio

Alberto Cirio con Chiara Caucino

Alberto Cirio con Chiara Caucino

Inizia il percorso della Regione Piemonte per evitare che i figli minorenni di genitori, che si trovano in difficoltà economica o sociali, vengano tolti alle famiglie per essere trasferiti in comunità.

È questo l'obiettivo del disegno di legge  "Allontanamento Zero", che verrà approvato venerdì dalla giunta Cirio. 

 "Crediamo - ha osservato il Presidente della Regione Alberto Cirio - nella famiglia: abbiamo professionalità di livello che si occupano di bambini. Bibbiano ha gettato un'ombra che non meritano questi servizi: i figli devono stare con mamma e papà, ma essere tutelati". 

I NUMERI

Al 31 dicembre 2018 i minori allontanati dai genitori erano 2.597: di questi, 1.050 in comunità (800 italiani e 250 stranieri non accompagnati), gli altri in affido. Tra le principali cause di allontanamento sistemi educativi e comportamenti non rispondenti alle necessità del bambino (19%), trascuratezza, incuria e/o assenza di una rete familiare (19,5%), maltrattamento (10%), sospetto per abuso (4,5%), problemi sanitari di uno o entrambi i genitori (7,8%), problemi giudiziari di uno o entrambi i genitori (0,6%), gravi criticità nell'adozione (1,4%), minori stranieri non accompagnati (23,5%), minori sottoposti a misura penale (0,2%), gravi problemi psicologici/fisici/comportamenti del minore (13,5%).

"Oltre il 60% degli allontanamenti - ha spiegato l'assessore regionale alle Politiche Sociali Chiara Caucino - potrebbe essere evitato con adeguati interventi di sostegno".

Per aiutare le famiglie la Regione metterà a disposizione un sussidio economico, per superare il momento di criticità. Più del 40% delle risorse dei servizi sociali verrà destinato ad "Allontanamento Zero", per una cifra che nel 2020 sarà pari a 9 milioni e nel 2021 a 12 milioni. 

"L'inserimento dei minori - ha aggiunto Caucino - in una struttura residenziale dovrà avvenire in via eccezionale. Dovranno essere contattati i parenti fino al quarto grado".

Per raggiungere questi obiettivi dovrà essere attuato un "Progetto educativo famigliare": i servizi sociali potranno allontanare il bambino, solo dopo aver spiegato perché non ha funzionato il Pef. 

Il disegno di legge prevede poi che alla relazione dei servizi sociali vengano allegati tutte le valutazioni provenienti da altri soggetti che siano in contatto con la famiglia, così come verifiche trimestrali sulle coppie o sui singoli affidatari. Il ddl dispone anche la costituzione di un Osservatorio sull'allontanamento dei minori.

Cinzia Gatti


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