E’ stato recentemente presentato a Roma. Alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, l’Atlante “Qualivita-I prodotti agroalimentari e vitivinicoli italiani DOP IGP STG - Le bevande spiritose italiane IG”, edito dalla prestigiosa Treccani.
Per la prima volta, Treccani accoglie la cultura delle Indicazioni Geografiche e dei prodotti tipici italiani all’interno del corpus delle sue opere con la pubblicazione della decima edizione dell’Atlante Qualivita, il primo e unico volume a livello europeo dedicato alle produzioni certificate. Un riferimento “enciclopedico” realizzato da Fondazione Qualivita, in collaborazione con OriGIn Italia e Federdoc, per affermare il ruolo delle filiere italiane di qualità come elementodella cultura nazionale, a fianco di un inestimabile valore economico per il Paese.
L’Atlante Qualivita si pone come sintesi profonda di una ricchezza variegata grazie a 860 schede prodotto, suddivise in tre sezioni: prodotti agroalimentari (299 schede), prodotti vitivinicoli (526 schede)e bevande spiritose (35 schede realizzate in collaborazione con Assodistil), che descrivono dettagliatamente ognuna delle eccellenze italiane tutelate come Indicazione Geografica, attraverso informazioni su metodo di lavorazione, storia, normative, caratteristiche nutrizionali e organolettiche dei prodotti stessi. Un rinnovato strumento di conoscenza destinato agli italiani, da sempre predisposti ad essere consumatori consapevoli e attenti ai concetti di autenticità ed origine.
L'apporto delle 90 eccellenze piemontesi
L'opera rappresenta una fotografia del panorama agroalimentare di qualità nazionale a Indicazione Geografica, cui il Piemonte contribuisce con un totale di 90 prodotti DOP, IGP, STG e bevande spiritose IG tutelati e riconosciuti dall'UE. Riconosciuto in tutto il mondo, il primato del settore wine emerge ancora una volta: Barolo DOP, Barbaresco DOP, Asti DOP, Barbera d’Asti DOP, Alta Langa DOP e Gavi DOP sono solo alcune delle denominazioni di origine protetta che si fanno portavoce di un’identità vitivinicola, quella piemontese, insita in quella culturale.
Anche il comparto food propone prodotti ad alto valore storico e culturale,a partire dai grandi formaggi come Gorgonzola DOP, Castelmagno DOP, Bra DOP, Toma Piemontese DOP e Robiola di Roccaverano DOP. Nella lunga lista dei prodotti dalla grande tradizione figurano anche la Nocciola del Piemonte IGP, il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP e la Mela Rossa di Cuneo IGP tra gli ortofrutticoli e cereali e i Vitelloni Piemontesi della Coscia IGP per le carni fresche. Tra le bevande spiritose IG della regione troviamo il Genepì del Piemonte IG, il tipico liquore di erbe alpine; la Grappa di Barolo IG e la Grappa Piemontese IG, tre testimoni della sapienza distillatoria piemontese.
DOP e IGP, valori anche culturali
Un valore culturale, quello dei prodotti DOP e IGP, testimoniato anche dalle strette connessioni con alcuni riconoscimenti in Italia dell’UNESCO. Tra questi, i patrimoni culturali immateriali quali “La dieta mediterranea” (2013), “L’arte del pizzaiuolo napoletano” (2014), “La coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria” (2014), “L’arte dei muretti a secco” (2018) e i siti del patrimonio mondiale culturale e naturale quali“Val d’Orcia” (2004), “Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato” (2014) e “Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” (2019).
Un patrimonio inestimabile, quello delle Indicazioni Geografiche italiane, che emerge anche dalle indagini realizzate da Ismea e Qualivita che hanno mappato oltre 600 Risorse Culturali (dai Beni architettonici e artistici fino alle opere letterarie), più di 200 Eventi e 150 Itinerari tutti legati alle produzioni DOP IGP.