Inizio d’anno con una buona notizia, ovvero il mancato adeguamento verso l’alto delle tariffe dei pedaggi sulle reti autostradali, i cui importi restano invariati per circa il 95% della totalità della rete viaria.
Ciò è dovuto al fatto che, il decreto “milleproroghe” ha deferito tali aumenti, inizialmente previsti, e che pertanto, come sottolineato in una nota diffusa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, “il termine per l’adeguamento delle tariffe autostradali relative all’anno 2020 è differito sino alla definizione del procedimento di agNiegiornamento dei Piani economici finanziari predisposti in conformità alle delibere adottate dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART)”.
Il suddetto “congelamento” degli aumenti riguarda tutte le tratte per le quali il periodo regolatorio è pervenuto a scadenza, ovvero: RAV, SAT, Strada dei Parchi, Satap (A4), Milano Serravalle, Brescia-Padova, Asti-Cuneo, Autostrade per l’Italia, SALT (Autocamionale della Cisa), Autostrada dei fiori (Tronco A10), Autostrada dei Fiori (Tronco A6), SALT (Tronco Ligure Toscano), SAV, SITAF, Tangenziale di Napoli e CAS.
Nessun incremento tariffario è stato concesso alle società Concessionarie per le quali il contratto risulta scaduto, ovvero: ATIVA, Autostrada del Brennero, Autostrade Meridionali, Autovie Venete e la Satap che, come noto, gestisce l’A21 Torino-Piacenza-Brescia.
Il ministero conferma infine l’ulteriore congelamento degli incrementi tariffari relativi gli anni precedenti per le Concessionarie Strada dei Parchi (sospesi 12,89% per l’anno 2018 e 5,59% per l’anno 2019); Autostrade per l’Italia (sospeso 0,81% per l’anno 2019) e Milano Serravalle (sospeso 2,62% per l’anno 2019.
Pertanto le uniche eccezioni – ovvero i tratti percorrendo i quali verrà richiesto il pagamento di un pedaggio più elevato – sono la CAV (Concessioni Autostradali Venete) con un incremento dell’1,20%; Autovia Padana con il 4,88%; Bre.Be.Mi. 3,79% e Pedemontana Lombarda 0,80%.