Un attacco frontale all’assessore Caucino. È una vera e propria battaglia quella intrapresa dal gruppo consiliare del Partito Democratico in Regione Piemonte sul tema dei minori. I dem criticano fortemente il ddl dell’assessore alle Politiche della Famiglia e dei Bambini e annunciano un contrasto spietato, volto a non concedere spazio a un’idea ritenuta dal Pd “profondamente sbagliata”.
“Ci opporremo con tutte le forze alla linea dettata dalla maggioranza” promette il capogruppo Domenico Ravetti, che spiega come l’idea di contrastare il ddl Allontanamento Zero sia nata con l’affissione al Palazzo della Regione dello striscione contro Bibbiano. Ancor più determinata la consigliera del Partito Democratico Monica Canalis: “La destra sta cercando un nuovo nemico, l’ha trovato negli operatori sociali. Nei lavoratori delle Asl. Il progetto Caucino vuole smantellare il modello piemontese”.
“La tesi Caucino è che i legami di sangue sono garanzia di benessere per il minore. Caucino ci dice che servizi sociali e autorità giudiziarie allontanano con troppa facilità, per motivi economici. Non è così: la carenza di reddito non è mai motivo esclusivo di allontanamento” prosegue la dem. Infine la Canalis attacca direttamente l’assessore Caucino “Va contro agli operatori sociali, sanitari e autorità giudiziaria. È in corso una lotta sulla pelle dei minori e dei genitori”.
Quattro le criticità riscontrate nel ddl: il vincolo indistinto di almeno sei mesi di Progetto Educativo Familiare prima di allontanare, zero risorse aggiuntive per assumere nuovi operatori e stabilizzare i contratti in servizio, l’obbligo di affidare i minori a parenti sino al quarto grado e saldi invariati per la spesa sociale.
Gli esponenti del Pd hanno poi presentato i dati che “confutano la tesi Caucino”: 60.068 i minori preso a carico dai servizi sociali in Piemonte, di cui 2.597 seguiti fuori dalla famiglia. Il 21,64% sono stranieri non accolpagnati, con i genitori distanti. “I dati confutano tesi Caucino, in Piemonte non ci sono stati casi Bibbiano” affermano i consiglieri.
Concretamente parlando, il Pd chiede maggiori fondi per svolgere azioni di supporto ai genitori e per assumere nuovi educatori, medici, psicologi, assistenti sociali, oltre che per rendere stabili i contratti precari. Infine la promessa degli esponenti dem: “Faremo di questa battaglia sui minori una lotta identitaria. Difenderemo la legge nazionale, i bimbi vengono prima di tutto”.