C'è chi il Pil (prodotto interno lordo, il termometro dell'economia per eccellenza) lo studia una volta all'anno, sulla base dei dati Istat e chi invece ha cercato di trovare uno strumento innovativo, che fornisca risposte più immediate - ma altrettanto attendibili - per conoscere lo stato di salute del tessuto produttivo di un territorio. Si chiama Pillnow ed è un metodo che è stato messo a punto da Unioncamere Piemonte grazie alla collaborazione dell'economista Giuseppe Russo.
"Una strada nuova - ha detto Russo - che abbrevia i tempi rispetto a dati sul Pil 2019 che arriveranno soltanto fra un anno. Per riuscire a stimarlo abbiamo selezionato alcune variabili significative e ne è risultato un modello preciso al 70%".
In particolare, sono 80 i parametri scelti dagli studiosi per dare vita a Pillnow: dall'export al movimento dei veicoli pesanti, fino alle ricerche su Google con parole chiave significative. E poi ci sono i consumi elettrici, l'occupazione e altri fattori che permettono di pesare il tutto. "In questa maniera - ha detto Vincenzo Ilotte, presidente di Unioncamere Piemonte - forniamo agli imprenditori uno strumento in più per prendere decisioni in tempo reale".
“Ancora una volta è il Piemonte che apre la strada. Mi piace sottolineare che Il Comitato Torino Finanza e le Camere di commercio piemontesi hanno sviluppato un nuovo indicatore che ci consente di parlare dell’economia reale regionale sotto una nuova luce e in tempi rapidissimi” ha affermato il presidente del Comitato di Torino Finanza Vladimiro Rambaldi.
E i primi numeri di Pillnow sono anche motivo di qualche moderato sorriso: nel corso del 2019, infatti, il Pil è cresciuto, in Piemonte, di una frazione quasi impercettibile: +0,27%. Ma se nell'ultimo trimestre dell'anno scorso il dato italiano è stato negativo (-0,3%), nella nostra regione si è invece registrata una lieve crescita (+0,2%), comunque in controtendenza.