I numeri sono destinati a crescere per qualche giorno, ma le misure prese dal Governo potranno arginare con decisione il contagio.
Un nuovo giro di vite era nell'aria e ieri sera alle 21.40 il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, serio ma speranzoso ha scandito l'ufficialità:"È il momento di fare un passo in più: chiusura di tutte le attività commerciali, a eccezione della vendita di alimentari, farmacie o beni di prima necessità. Chiudiamo però negozi, bar, ristoranti - lasciando la consegna a domicilio - e attività come parrucchieri, estetisti e simili. Ma la regola madre resta la limitazione negli spostamenti a motivi lavorativi, quelli di salute e quelli di prima necessità. Il frutto di questo sforzo lo potremo vedere solo tra un paio di settimane: se i numeri dovessero continuare a crescere dovremo essere lucidi. A breve nominerò un Commissario con potere di impiantare nuovi stabilimenti per produrre ciò che è necessario per rispondere all'emergenza: sarà Domenico Arcuri, ad di Invitalia".
"Restano chiusi i reparti aziendali non essenziali per la produzione, anche se le fabbriche potranno continuare ad operare, a patto che adottino le misure necessarie a contrastare il contagio. Sono incentivati all'uso di lavoro agile o rotazione, ferie, permessi retribuiti".
"Saranno garantite le attività agricole, le filiere, ma anche i servizi, compresi quelli finanziari e amministrativi e i trasporti pubblici".
"Nelle scelte assunte fin qui abbiamo tenuto conto di tutti gli interessi, le parti e i valori in gioco. Ho fatto un patto con la mia coscienza: al primo posto ci sarà sempre la salute degli italiani".
"Ringrazio tutti per le rinunce che state facendo, perché state dando un grande contributo al Paese - ha aggiunto il premier -. Stiamo dimostrando di essere un Paese unito e responsabile. Il mondo ci guarda e ci apprezza, per la prova che stiamo dando. La stragrande maggioranza degli italiani ha risposto in maniera straordinaria, ma sapevo che quel passo non sarebbe stato l'ultimo. Ma bisogna procedere gradualmente perché tutti capiscano la necessità".
D'ACCORDO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE ALBERTO CIRIO
L'impulso era arrivato dalla Regione Lombardia, con Attilio Fontana che si è fatto portavoce di una richiesta di maggiore severità nei provvedimenti. Ma sulla stessa linea si era presto collocato anche il governatore del Piemonte, Alberto Cirio che, dopo il discorso di Conte ha annunciato:"“Ringraziamo il Governo per aver ascoltato la nostra profonda preoccupazione e per aver accolto la proposta di misure più rigide e severe, così come chiesto anche dalla nostra Regione. Il Piemonte farà la sua parte, insieme al resto d’Italia. Ma di fronte a un sacrificio così grande, adesso serve da parte di tutte le istituzioni, italiane ed europee, un sostegno economico immediato e altrettanto grande”.
NO AGLI ASSEMBRAMENTI E NO IN GRUPPO AL PARCO
Il popolo italiano, di cuore, generoso, ma anche profondamente indisciplinato, da oggi deve dare una svolta alle solite abitudini. Un no deciso a cene e aperitivi e il modulo di autocertificazione sempre dietro perché i controlli ci saranno eccome.
Anche il sindaco di Asti, Maurizio Rasero nel suo consueto punto della situazione delle 19 ieri aveva chiaramente spiegato che è inammissibile "avere i parchi pieni, come le strade di Viatosto. Richiamo tutti alla responsabilità, è una cosa seria e ne potremo uscire solo rinunciando alle nostre abitudini. Evitate assembramenti su panchine: non ve la contate, non è questo il momento, abbiate pazienza. Le Forze dell'Ordine in questi giorni non gireranno solo per multe, ma prenderanno provvedimenti".
E ieri sera, dopo il discorso del presidente Conte ha ribadito con una diretta facebook i suoi pensieri
12 MARZO 2020
Oggi inizia un giorno nuovo. 12 marzo 2020, un giorno che farà parte dei libri di storia e noi questa storia dobbiamo contribuire a scriverla al meglio.
CHI CHIUDE E CHI NO
Leggendo il decreto (in allegato al fondo dell'articolo e scaricabile), si comprende meglio quali sono le attività che possono rimanere aperte per servizi definiti essenziali.
APERTI
Aperte quindi tutte le attività riconducibili all'alimentazione, dai supermercati al commercio di surgelati, minimercati, commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, Attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici, tabaccai, distributori di benzina, ferramenta e materiale elettrico, farmacie, negozi per l'alimentazione per gli animali, ottica e fotografia, combustibile per uso domestico e per riscaldamento, Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono, distributori automatici,lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia
Attività delle lavanderie industriali, altre lavanderie, tintorie, Servizi di pompe funebri e attività connesse, Banche e assicurazioni e le attività del settore agricolo
CHIUSI
Chiusi bar, ristoranti, pub, gelaterie, pasticceria con la possibilità di organizzarsi con servizi a domicilio, Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto. Restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.”
Sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti.
Non un giro di vite severissimo quindi. Di certo, i controlli aumenteranno, servirà l’autocertificazione anche per una semplice passeggiata all’aperto. I controlli saranno affidati a polizia e carabinieri.
È il momento per tutti di osservare le regole, cercando nuove opportunità da questo momento. Ci sarà il tempo per gli abbracci, le feste, le serate in gruppo a ricordare come fosse "la vita al tempo del coronavirus"