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In Breve

| 23 marzo 2020, 07:26

"Fermare subito le attività che non costituiscono servizi essenziali"

FIM/CISL –FIOM/CGIL –UILM/UIL di Asti invitano a utilizzare la cassa integrazione per l'emergenza

"Fermare subito le attività che non costituiscono servizi essenziali"

La Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil di Asti, in una nota a firma dei Segretari, Pafundi, Seck e Uppo, ritengono che, in seguito delle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del Decreto Legge, in attesa delle necessarie precisazioni attuative dello stesso, le aziende debbano agire per mettere in sicurezza gli impianti e prepararsi per il fermo produttivo.

Nel nuovo DPCM del 22 marzo 2020 (allegato 1), sono indicate le attività che non dovranno fermarsi perché ritenute essenziali o strategiche.

FIM/CISL –FIOM/CGIL –UILM/UIL di Asti ritengono che le aziende che non appartengono strettamente a quei settori debbano prepararsi ad interrompere immediatamente la loro attività fino al 5 aprile e utilizzare la cassa integrazione prevista per l'emergenza “Covid-19”.

Sono fatte salve le attività necessarie per mettere in sicurezza gli impianti ed altre, eventuali inderogabili e documentabili attività.

"In attesa dei necessari chiarimenti e di capire quali siano le attività produttive che dovranno essere fermate e quali eventualmente dovranno proseguire nell'attività, riteniamo - scrivono - non esserci le condizioni minime tra le lavoratrici e i lavoratori di serenità e tranquillità tali per tornare al lavoro. Nelle aziende nelle quali non si riscontrerà tale disponibilità si dichiara lo sciopero generale dal 23 marzo al 24 marzo come indetto a livello nazionale da FIM –FIOM –UILM nel comunicato del 20 marzo".

"Non ci faremo prendere in giro - concludono -la salute di tutti è la nostra priorità. Restiamo a casa".

Redazione

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