Tra i molteplici temi correlati l’emergenza sanitaria provocata dal nuovo coronavirus Covid-19, ormai da settimane uno dei primari è quello relativo i dispositivi di protezione individuale (DPI) con particolare riguardo per le mascherine.
Di cui è stata sottolineata più volte la carenza e che – come ha documentato nel corso della giornata di ieri una lettera, inviata dal presidente nazionale dell’Ordine ai colleghi presidenti degli ordini regionali dei medici chirurghi e odontoiatri – quelle recentemente inviate dalla Protezione Civile a medici di tutta Italia sono del tipo sbagliato, non idonee per uso sanitario.
Per essere idonee a tale utilizzo, i filtranti facciali devono infatti essere di tipo Ffp2 e Ffp3, in grado di filtrare l’aria e proteggere efficacemente dal virus in ambito sanitario e ospedaliero. Diverse, quindi, dalle mascherine chirurgiche monouso, ormai ampiamente diffuse tra la popolazione.
Una distinzione rilevantissima, rimarcata anche dall’aggiornamento di un documento (disponibile al link e in allegato a questo articolo), relativo per l’appunto l’uso di dispositivi di protezione, redatto dall’Istituto Superiore di Sanità che ha pubblicato un aggiornamento delle indicazioni sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale durante l’assistenza ai pazienti.
Nel nuovo documento l’ISS viene consigliato l’uso delle ffp2 in tutti i contesti assistenziali nei quali vengono concentrati numerosi pazienti positivi e per le ambulanze in caso di rischio aumentato per intensità o autoambulanze con rianimatore.
Per l’assistenza a domicilio invece l’Istituto continua a ritenere sufficiente l’uso delle mascherine chirurgiche, invitando comunque a prendere in considerazione il ricorso alle ffp2 in tutti quei contesti – quali strutture residenziali assistenziali, hospice, ospedali di comunità e contesti domiciliari con elevata concentrazione di pazienti covid-19 – omologabili a quelli ospedalieri.
Il documento dell’Istituto Superiore di Sanità invita poi a considerare come di fondamentale importanza che tutti gli operatori sanitari coinvolti in ambito assistenziale siano opportunamente formati e aggiornati in merito ai rischi e alle misure di prevenzione da adottare, oltre che informati sull’importanza di adottare nell’assistenza di tutti i pazienti le precauzioni del caso, con particolare riguardo all’igiene delle mani prima e dopo ciascun contatto con i pazienti.