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Attualità | 11 aprile 2020, 17:57

Debutta sul web “Vite!”, docufilm che racconta i Paesaggi Piemontesi Patrimonio Unesco

Realizzato da Tiziano Gaia per l’ente gestore del Sito, vede la storia snodarsi tra i filari

la giovane attrice Alice Borghetto tiene in mano il gomitolo di lana rossa che lanciato tra i filari scandisce il racconto delle tradizioni, di generazione in generazione

la giovane attrice Alice Borghetto tiene in mano il gomitolo di lana rossa che lanciato tra i filari scandisce il racconto delle tradizioni, di generazione in generazione

L’anima delle colline di Langhe-Roero e Monferrato patrimonio Unesco svelata da vignaioli, potatori, cantinieri, bottai. Paesaggi e storie scandite dal ritmo delle stagioni e dalle pillole di saggezza di Piercarlo Grimaldi, antropologo, già rettore dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo.

E’ “Vite!”, docufilm prodotto dall’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, per la regia di Tiziano Gaia. Opera (65 minuti di film in HD, con una versione sottotitolata in inglese) che debutta in queste ore sul canale YouTube dell’Associazione, in attesa di presentazioni pubbliche in cinema e teatri non appena sarà possibile la ripresa delle attività post emergenza coronavirus.

“Con il docufilm "Vite!" abbiamo voluto mettere in luce quella dimensione "epica" delle colline del basso Piemonte, che giustifica e corrobora il loro eccezionale valore universale, sancito dall'Unesco. Un paesaggio mentale, oltre che fisico, enfatizzato dai gesti, le parole e i saperi ancestrali del popolo delle colline, le cui altissime competenze fanno di questa antichissima regione l’emblema dei paesaggi vitivinicoli in Europa”, sottolineano il regista Tiziano Gaia e il presidente dell’Associazione Patrimonio Gianfranco Comaschi.

Le specificità di ognuna delle componenti del sito UNESCO sono state rese in forma poetica e allo stesso tempo descrittiva, ponendo l’elemento umano e culturale al centro della scena. Molta enfasi è stata data al materiale d'archivio, rappresentato in primis dalle splendide fotografie in bianco e nero del fotografo-postino di Barolo, Lorenzo Foglio. E un ruolo importante è giocato dalle tradizioni, i riti e le feste popolari.

“Il film – spiega il regista - tratta il sito come un immenso set a cielo aperto. I vigneti, le architetture del vino e gli arnesi da lavoro costituiscono uno “specchio magico” attraverso il quale lo spettatore è condotto nella sfera intima e intangibile del paesaggio oggetto della narrazione”.

“L’auspicio – aggiunge Roberto Cerrato, direttore del sito UNESCO – è che anche il docufilm possa offrire un contributo alla “comunicazione di territorio” attraverso le voci rappresentative di coloro che quotidianamente sono in campo per custodire e tramandare la cultura dei paesaggi vitivinicoli, patrimonio immateriale dell’Umanità”.

Con l’auspicio di un veloce ritorno alla normalità, l’Associazione ricorda che grazie alla tecnologia è possibile camminare tra i paesaggi vitivinicoli Patrimonio dell’Umanità o sorvolarli grazie al tour a 360° realizzato in collaborazione con la piattaforma COPERNIKO e accessibile dal sito www.paesaggivitivinicoli.it

Redazione

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