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Sanità | 15 aprile 2020, 18:50

Icardi si difende dalle accuse sulla gestione delle RSA: "Abbiamo dato indicazioni alle Asl il 23 febbraio, criticità nel 10% delle 750 strutture del Piemonte"

Eseguiti al 14 aprile quasi 14mila tamponi nelle residenze socio-assistenziali. Positivo il 30% del personale e il 40% degli ospiti

Icardi si difende dalle accuse sulla gestione delle RSA: "Abbiamo dato indicazioni alle Asl il 23 febbraio, criticità nel 10% delle 750 strutture del Piemonte"

Conferenza in Regione sulle Residenze socio-assistenziali (RSA) del Piemonte, dopo le numerosissime polemiche sull'esplosione dei contagi e delle morti nelle ultime settimane. 

Sarebbero otto i "casi Rsa" sui quali sono stati aperti dei fascicoli. Uno è quello di Villanova Mondovì, sgomberata lo scorso 30 marzo. L'ipotesi è epidemia colposa ma non ci sono iscrizioni nel regsitro degli indagati.

Quanti sono stati i morti nelle RSA in Piemonte? Nel primo trimestre 2020 sono state 2874. Erano state 2467 nel 2019. Quindi 407 decessi in più in 3 mesi, di cui accertati per Covid 248. Gli altri non sono ricondcibili nello specifico al virus.

Aumentato, però, rispetto al 2019, di 1500 unità il numero degli ospiti.

Il quadro dell'Astigiano

Per quanto riguarda le RSA dell'Astigiano, si registrano 912 persone che lavorano nell'assistenza sanitaria e 151 tra il personale infermieristico. Al 3 aprile sono stati eseguiti 50 tamponi fra il personale RSA, di cui 25 risultati positivi e 91 tra gli ospiti delle strutture, di cui 57 risultati positivi.

Al 14 aprile sono aumentati i tamponi eseguiti, ma anche i casi di positività riscontrati: eseguiti 303 tamponi, di cui 127 con esito positivo, 74 negativi e 102 in attesa. 

L'assessore Icardi respinge le accuse rivolte alla Regione, in particolare quella di non aver agito con il giusto tempismo, con le giuste misure e attenzioni.

Non è così: questa la replica dell'assessore alla Sanità, che parte da ciò che si è iniziato a fare fin dal 22 febbraio, con un confronto con tutti i direttore generali delle Asl regionali e già il giorno seguente, il 23, era stata predisposta un'ordinanza con un focus specifico sulle RSA, con limitazioni all'accesso degli ospiti, misure per evitare il contagio, dotazione di dpi, sanificazione degli ambienti.

"C'erano già a metà gennaio indicazioni su possibili infezioni respiratorie provocate da questo virus. La Regione comunica, ma non si sostuisce alla gestione delle RSA. Le comunicazioni noi le abbiamo fatto alle Asl territoriali, che dovevano trasmetterle alle varie RSA, perché mettessero in atto tutte le misure. Evidenziamo che le problematiche riguardano meno del 10% delle 750 strutture piemontesi e fino al 6 marzo non ne erano state segnalate. Le criticità sono esplose il 3 aprile. Ci siamo attivati per aumentare il numero di tamponi. Da 400 al giorno siamo saliti a 5mila, da due laboratori a 20. Poi attendiamo dal governo centrale il test sierologico.

In Piemonte sono 29.145 i posti nelle RSA e 10.727 il personale, oltre a 1.980 infermieri. Sono stati effettuati 1.788 tamponi al personale, di cui positivi 466, quindi una percentuale pari circa al 30%. I tamponi effettuati sugli ospiti 2297, di cui positivi 1004. 30% di positività per il personale e 40% per gli ospiti

Tamponi effettuati: al 4 aprile erano 4085. Al 14 aprile erano 13.948. Entro la fine della settimana saranno 20mila.

Anche l'assessore al Welfare Chiara Caucino interviene sull'argomento. Tre le criticità maggiori: personale, dpi e effettuazione tamponi. Sulle assunzioni: "Con la delibera del 4 marzo abbiamo previsto la sostituzione del personale, limitata nel tempo alla fase emergenziale e in deroga a tutte le precedenti norme". 

"Questo è stato fondamentale per evitare altre morti. 645 sono le unità assunte nelle varie rsa piemontesi grazie all'applicazione di questo dgr", ha spiegato.

Redazione

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