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Attualità | 28 aprile 2020, 15:39

Presidente Cirio, ci ripensi e ci consenta di vendere con la formula take away

Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte, si fa latore delle richieste degli associati che operano nell’ambito ristorativo

Presidente Cirio, ci ripensi e ci consenta di vendere con la formula take away

A differenza dei colleghi di altre regioni italiane, che dalla prossima settimana potranno tornare a servire la clientela anche se esclusivamente con la formula da asporto, per decisione della Regione che ha annunciato la volontà di non consentire fino a data da destinarsi la soluzione del take away, le attività artigiane della ristorazione piemontese (gelaterie, pasticcerie, pizzerie, rosticcerie o altri servizi di ristorazione) non potranno fornire questo servizio.

“Apprendiamo dai media con sgomento e preoccupazione l’ipotesi di uno slittamento del take away - commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte - La categoria è amareggiata ed esasperata dalla situazione che si sta verificando per il protrarsi del lockdown. Siamo sconcertati come un’amministrazione possa legittimare in questo modo il proliferare della concorrenza sleale della grande distribuzione. Se i governatori di altre regioni hanno autorizzato tale formula, anticipando, di fatto, il presidente del Consiglio perché non farlo anche qui da noi?”

Da giorni riceviamo telefonate di artigiani della ristorazione che chiedono di far pressioni sulla Regione continua Felici - per consentire anche nel Piemonte almeno con la formula del ritiro in negozio, la vendita di tutte le loro produzioni”.

Tutti i mestieri artigiani della ristorazione, a causa delle disposizioni imposte dai Decreti, da inizio marzo non hanno potuto effettuare la somministrazione dei loro prodotti e neanche vendere direttamente attraverso la modalità di semplice asporto dei prodotti. Inoltre, alcune attività artigiane, come per esempio le gelaterie e le pasticcerie sono state pesantemente danneggiate dalle disposizioni ancora in vigore. Queste, infatti consentono la commercializzazione dei gelati nei supermercati, attraverso i banchi frigo, e la negano alle piccole gelaterie artigiane.

C’è però da sottolineare come queste ultime, allo stato attuale, avrebbero solo la possibilità di fare consegne a domicilio, attività che, per l’impegno richiesto e oneri burocratici ed economici da affrontare, risultano pesantissime da affrontare per esercizi di piccole dimensioni, a gestione familiare e senza dipendenti, che sono la maggior parte in questo settore.

“Per tutelare queste imprese e scongiurare il colpo di grazia definitivo – conclude Felici chiediamo al governatore del Piemonte di fare un’inversione di pensiero per un comparto che è stato già devastato dagli obblighi di chiusura totale”.

Redazione

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