"Sono inc***to anch'io, come tutti. E vivo questa arrabbiatura da padre e da imprenditore, ma come presidente della regione sono obbligato a trasformarla in un'energia positiva che voglio ora trasmettervi".
Così il governatore del Piemonte Alberto Cirio, questa sera, nel corso di una diretta Facebook per aggiornare i corregionali sull'avvio della Fase 2 nell'emergenza Coronavirus da lunedì 4 maggio.
Uno sfogo unito allo sprone a continuare a guardare al domani: "Perché noi siamo piemontesi - ha sottolineato - e abbiamo fatto l'Italia. Ciascuno di noi si chiede il perché, di questa situazione, e vuole trovare un colpevole. Ma abbiamo il dovere di trasformare la rabbia in voglia di farcela, soprattutto pochi giorni dopo il 25 aprile, una data che ci ha ricordato la nostra lotta per la libertà. Allora, vinto il fascismo, dopo ce la si è fatta, tutti assieme, e di questo adesso ha di nuovo bisogno la nostra regione, ma soprattutto i nostri figli".
"Il lavoro che ci aspetta - ha concluso - è ancora grande e importante, non dobbiamo mollare. Siamo fiduciosi del nostro Piemonte, quindi mettiamocela tutta, perché solo insieme ce la possiamo fare".
Cirio ha quindi ricordato cosa ripartirà, in termini di attività produttive ed esercizi commerciali, da lunedì. Sì alla vendita d'asporto per la ristorazione in Piemonte, ma non a Torino, che dovrà attendere sabato 9 maggio: una data, ha spiegato, scelta apposta anche per venire incontro alle pasticcerie impegnate in occasione della Festa della Mamma.
"Libertà sì ma con responsabilità", ha precisato Cirio. "E' necessario far ripartire la nostra regione in sicurezza, non possiamo rischiare. Dove si poteva, il take away l'abbiamo concesso, coinvolgendo i sindaci e i prefetti in questa scelta, i quali potranno limitare e ridurre il servizio qualora ci fossero problemi negli assembramenti".
Per quanto riguarda gli spostamenti nelle seconde case, Cirio ha evidenziato il bisogno, per chi affitta le abitazioni in montagna e campagna, di recarsi in loco per fare lavori o altre esigenze stringenti (ma solo all'interno del Piemonte). Tutto dovrò sempre rispondere al vincolo dell'inderogabile necessità, e il ritorno alle proprie dimore dovrà essere effettuato in giornata.
Da lunedì 4 maggio riapriranno anche gli studi professionali, le librerie, le cartolerie e i negozi di abbigliamento per bambini, mentre i mercati settimanali continueranno a essere consentiti con l'utilizzo di transenne e l'impiego dei vigili a monitorare gli ingressi, più eventuale altro personale qualificato, come la protezione civile. "Il monitoraggio sarà ancora più attento, così come nei parchi", ha ribadito infine il governatore.