La curiosa locuzione fare i conti senza l'oste viene normalmente riferita ad un soggetto che è abituato a prendere decisioni affrettate, che non tengono conto delle volontà altrui e di un eventuale rifiuto. Definizione più che consona per caratterizzare due iniziative appena partite, a supporto del nostro povero turismo: il Bonus vacanze, nazionale ed il 3x1, regionale.
Il 1° luglio è partito il Bonus vacanze, misura governativa principe per il rilancio del settore, con uno stanziamento da 2,4 miliardi di euro. Tanti bei soldi, nulla da dire. Misura che, nelle intenzioni del legislatore, nell’aiutare gli italiani a coprire parte delle spese di soggiorno per le ferie 2020, in Italia, avrebbe fatto miracoli sul fronte della domanda. 500 euro per famiglie di almeno tre persone, 300 euro per quelle di due persone e 150 per i single. Importi comunque interessanti.
Ma, come spesso accade nel nostro Paese, ecco che si presentano i ma, cominciando dalla triste previsione che quanto non pagato dal cliente sarà recuperato dalle strutture ricettive attraverso credito d’imposta. Sicuramente per questo, almeno per adesso, moltissime strutture non hanno aderito all’iniziativa.
In un momento in cui ciò che manca è la liquidità, s’inventano che l’80% del Bonus entra nelle casse dell’albergatore in forma di credito, d’imposta. Viste le previsioni della stessa Enit su un ritorno agli incassi dello scorso anno non prima del 2023, non mi pare proprio gran supporto, anche perché a servizio corrispondono costi. A complicare il tutto, per poter sfruttare il Bonus vacanze, gli utenti devono essere in possesso di credenziali di identità digitale e di uno smartphone con cui scaricare la ennesima app.
Non stupiscono allora i dati emersi da un’indagine pubblicata in settimana dal Corsera dove, su un campione di 27.370 strutture di tutta Italia, solo 1.151 intendono partecipare, il 4,2%; in Piemonte 38 su 1.176, il 3,3%. Non tanto diversa la situazione nell’Astigiano, con poco meno del 4% delle strutture.
La musica non cambia nel guardare agli effetti della promozione, folle a mio parere, messa su dalla Regione Piemonte, con il drammatico tre notti al prezzo di una: una offerta dalla Regione ed una dall’esercente. Drammatico perché il più grave errore in un momento di forte contrazione di domanda è quello di utilizzare la leva prezzo, con il rischio di avere strascichi di medio periodo e negatività sul fronte dell’immagine e spesso anche sui risultati. Anche qui, grazie al cielo, poche le strutture aderenti, molte quelle che non ne sanno nulla, o così dicono. Su un campione di 80 strutture ricettive dell’Astigiano, contattate per capirci qualcosa, solo due, hanno manifestato l’intenzione di partecipare.
Situazioni e scelte al limite del metafisico che sintetizzerei citando il titolo di un film del 1974 della Wertmuller: Tutto a posto e niente in ordine. E più bello è il posto, più importante il problema, più sbagliate le soluzioni, più è dovuto alzare la voce.
In Breve
giovedì 01 maggio
mercoledì 30 aprile