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Un gruppo di associazioni astigiane, tra cui Rete Welcoming Asti AGESCI, Altritasti, ANPI provinciale, Ass. Ananse, Migrantes Asti, Casa del popolo, Centro Missionario, CIF, Noix de Kola ODV, Pres. Acli Asti, Uniti si può, ha inviato una lettera al prefetto di Asti, Alfonso Terribile, per sollecitare attenzione in merito al gravissimo incendio al campo profughi di Moria, nell'isola greca di Lesbo, nella notte tra l'8 e il 9 settembre.
"Si tratta di fatti - scrivono - che generano fortissimo dolore, indignazione e rabbia in tanta parte della comunità internazionale. La catastrofica situazione di Moria si conosce da anni ed è il risultato di molteplici e gravi responsabilità dei governi nazionali e dell'Unione Europea".
Il campo, originariamente realizzato per 3.000 persone, quella notte ne ospitava circa 13.000. Durante la pandemia di Covid 19 migliaia di persone sono state costrette a dormire in tenda, in ripari di fortuna e addirittura all'aperto.
"I presidi sanitari- scrivono le associazioni - erano del tutto insufficienti e la gente abitualmente faceva code di ore per un piatto di cibo. Mantenere le distanze e proteggersi dal virus in queste condizioni era del tutto impossibile, infatti sono aumentati i contagi e i casi positivi. Tutti hanno potuto vedere con i propri occhi degenerare una situazione già in partenza insostenibile e nessuno fra chi ne aveva le possibilità e il dovere si è mosso con tempestività ed efficacia. Attualmente le poche informazioni che si ricevono dal campo dipingono una situazione terribile, e raccontano di bambini e famiglie intere senza cibo e in condizioni di grave difficoltà".
La Rete astigiana chiede al prefetto Terribile di fare da tramite con il Ministro degli Affari Esteri e il Presidente del Consiglio dei Ministri.
"Chiediamo con forza, concludono, che vengano tempestivamente evacuati i campi,- che i rifugiati vengano messi in salvo e accolti nei paesi dell'Unione Europea, che in queste ore decisive sia dato libero accesso all'isola, e a quello che rimane dei campi, alle associazioni umanitarie. Chiediamo inoltre che si fermino le violenze contro i migranti da parte delle bande neofasciste, invitando la polizia greca ad impegnarsi nella tutela delle persone più esposte, quotidianamente vittime di questi gruppi paramilitari".