Ennesimo capitolo della querelle che vede contrapposti l’On. Paolo Romano, deputato Astigiano al secondo mandato parlamentare nelle file del Movimento 5 Stelle, e i pentastellati con cui è ‘in rotta’ ormai da settimane.
Riprendendo un articolo del “Fatto Quotidiano” (che a sua volta riferisce anticipazioni dell’agenzia di stampa Adnkronos) – secondo cui i vertici del Movimento avrebbero aperto provvedimenti disciplinari nei confronti dei deputati che hanno invitato a votare “No” al referendum sul taglio dei parlamentari – Romano scrive sulla sua pagina Facebook: “Mi autodenuncio al collegio dei probiviri del M5S, anche io ho democraticamente votato NO, dando retta alla mia coscienza invece che agli ordini di partito. Inoltre ho sostenuto apertamente e sui media il NO al referendum. Chiedo pertanto che qualsiasi azione punitiva intrapresa nei confronti dei colleghi parlamentari menzionati nell’articolo, sia applicata anche al sottoscritto”. Il tutto correlato dall’hashtag #buttatefuoriancheme
Un ‘appello’ a venir giudicato correlato al fatto che l’articolo del Fatto riporta i nomi di alcuni deputati ‘dissidenti’ (ovvero Andrea Colletti, Marinella Pacifico, Elisa Siragusa, Mara Lapia, Matteo Mantero), ma non il suo. Dettaglio che comune non necessariamente comporta che Romano non figuri tra gli Onorevoli che dovranno rispondere al collegio dei probiviri del Movimento. Questi ultimi saranno chiamati ad esprimersi sia a riguardo dei deputati che hanno votato e invitato a votare contrariamente alle indicazioni dei vertici e sia quanti risultano morosi riguardo il versamento al Movimento di parte del proprio stipendio.
Anche se, con una punta di feroce sarcasmo, alcuni simpatizzanti e attivisti del Movimento astigiano, hanno commentato: “Ormai conta così poco che non riesce neppure a farsi cacciare”.