Riceviamo e pubblichiamo la nota di Francesci Coppolella, segretario regionale NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche
Sembra perennemente impossibile avere un quadro della situazione su quale sia il numero di personale infermieristico e di supporto che serve a dare risposte a tutte le impellenti necessità che l’emergenza covid ha imposto e soprattutto una programmazione di dove questo personale debba essere impiegato per gli aspetti diagnostici di prevenzione e di cura.
Sono molteplici le necessità che incombono sul fronte del fabbisogno del personale e che ci preoccupano.
- Garantire il turn over
- Recupero dei ricoveri e delle attività ambulatoriali, delle prestazioni sospese e rallentate durante l’emergenza covid.
- Garantire le prestazioni per gli accertamenti diagnostici.
- Potenziamento la rete territoriale.
- Dare piena attuazione all’infermiere di famiglia o di comunità.
- Impiego dell’ infermieri nelle scuole
- Una seconda ondate che seppur limitata, lo speriamo, necessita inoltre di personale per la gestione dei posti letto che sono stati incrementati.
Quanti infermieri hanno assunto o assumeranno le aziende per dare risposte a questa domanda non è dato sapere, come non è dato sapere se sono stati predisposti dei piani di fabbisogno e come intendono soddisfarli.
Alcuni concorsi che erano in programma ad inizio anno sono stati sospesi, non ci risulta essercene in programma, alcune graduatorie sono in via di esaurimento.
In forte aumento la precarizzazione con bandi a tempo determinato e utilizzo di lavoro interinale a coprire l’insorgere di criticità non procrastinabili.
Un quadro che ci preoccupa. Non ci sentiamo per niente rassicurati in assenza di un piano strategico e una attenta programmazione da parte della regione e da parte delle aziende che pare viaggino , come sempre, in ordine sparso.
Francesco Coppolella
Segreteria Regionale
NurSind Piemonte