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Economia e lavoro | 30 novembre 2020, 17:08

Prime giornate di shopping ad Asti, dopo il passaggio in zona arancione. Confcommercio: "I primi dati sono positivi, va messo in sicurezza il sistema economico"

Secondo il direttore Claudio Bruno: "Nel 2021 si prospetta una caduta di 9 punti del Pil con una perdita di 100 miliardi. Penalizzata la ristorazione"

Prime giornate di shopping ad Asti, dopo il passaggio in zona arancione. Confcommercio: "I primi dati sono positivi, va messo in sicurezza il sistema economico"

Dopo la prima giornata di riapertura di diverse attività nel passaggio del Piemonte in "zona arancione", anche la Confcommercio di Asti, ha fatto alcune valutazioni, anche alla luce del prossimo Natale, in vista del nuovo Dpcm.

"Non sarà lasciato molto spazio ai festeggiamenti di Natale e Capodanno, spiega il direttore Claudio Bruno - e ancora una volta sarà penalizzata la ristorazione. Confcommercio si è adoperata per far si che l’apertura dei negozi avvenisse prima possibile e la decisone di riaprire domenica è stata accolta con grande favore dai commercianti .

Ieri è stata quindi la prima giornata di shopping, che, secondo Confcommercio ad Asti è andata forse più a rilento rispetto alle grandi città, "ma che dai primi dati si può considerare positiva".

Per favorire la riapertura Confcommercio Asti ha avviato una campagna per promuovere gli acquisti nei negozi di prossimità.

"Un impegno costante e sistematico - spiega Bruno - che portiamo avanti da sempre verso una categoria che ad oggi non ha ancora ottenutotutto ciò che ci è stato promesso e che sta subendo una concorrenza sleale dalle grandi catene , su cui ci siamo ripetutamente espressi".

Non una contrarietà assoluta all'innovazione e all'e-commerce ma, continua Bruno "con le stesse regole ed imposizione fiscale.Noi non dimentichiamo la salute ma va messo in sicurezza il sistema economico. ll commercio chiede certezze , perché non si tratta di perdere la pazienza, ma di perdere la speranza, col rischio reale della tenuta sociale".

Il direttore di Confcommercio, esprime preoccupazione sulla filiera del turismo: Nel 2021 si prospetta una caduta di 9 punti del Pil e questo significa una perdita di 100 miliardi di euro, il che vorrà dire coinvolgere tutto l’indotto. Ecco perché sottolineiamo ancora una volta che bisogna trovare le risorse per aiutare le realtà che in questo periodo hanno sofferto al pari e senza forse piu di altre, per valorizzarle dato il ruolo determinate per la ripresa economica".

Redazione

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