Il 2020 è stato un anno difficile per l’editoria. Novità posticipate, fiere del libro annullate, piani editoriali scombinati. Però, qualcosa di buono da salvare di quest’anno nefasto, c’è. Perché si sa, gli ottimisti vedono il bicchiere sempre pieno e noi, inutile negarlo, vogliamo stare dalla parte giusta. Non mi soffermerò a parlare in questa sede della nozione di sbagliato e non guarderò nemmeno al suo contrario. Da secoli filosofi e grandi pensatori si sono interrogati sull’idea di giustizia e di giustezza: figuriamoci se arrivo a risolvere l’annosa questione. La letteratura, poi, ha impiegato fiumi d’inchiostro sul tema del giudizio. Si può essere davvero imparziali? Riusciamo a spogliarci di preconcetti, opinioni e sentimenti per non sbilanciare l’equità del giudizio? Di per sé, pregiudizio significa solo che un giudizio viene pronunciato prima di un esame completo di tutti gli elementi presi in esame. Pregiudizio non significa dunque necessariamente giudizio falso; il concetto indica che una tal cosa può essere valutata sia positivamente sia negativamente. Ma non scomodiamo Gadamer e torniamo a noi. Mi pongo queste domande perché in questi giorni diversi siti, riviste letterarie e blog propongono, come da tradizione, la classifica dei libri più belli dell’anno, quelli “da leggere a tutti i costi”, quelli che “se non l’hai letto allora non sei nessuno”. Insomma, gli imperdibili. In teoria, tutto proposto in nome della neutralità assoluta. Io invece offro i 17 libri che hanno maggiormente destato la mia attenzione, citando Goethe - che fa sempre bello e non impegna troppo. Il poliedrico scrittore tedesco diceva: “Posso impegnarmi a essere sincero; ma non a essere imparziale”.
Il criterio per la selezione di questi testi è, dunque, un punto di equilibrio fra due correnti di pensiero antitetiche, che io chiamerò amabilmente fazioni; queste, si soffermano sulle nozioni di “lettura” e “letteratura”. La prima riguarda quel filone di parrucconi che guai al mondo comprare un libro al supermercato o, peggio, leggere per il puro gusto di intrattenersi. Perché, se la letteratura finisce per fondersi con l’intrattenimento – a me pareva fosse nata per quello - allora non svolge più la sua funzione. Che poi quale sia la sua funzione è più o meno oggetto di dibattito tanto quanto quello di giustizia, di pregiudizio. Vicolo cieco: e siamo punto e da capo. La seconda corrente di pensiero, invece, prende in esame il ritmo di una frase, una buona proprietà di linguaggio, la pulizia formale, lo stile. Ma se dobbiamo indagare sulla funzione della Letteratura allora dobbiamo metterci lì a riprendere le riviste letterarie del Novecento italiano come La “Voce”, “Solaria”, La “Ronda”, ma viene lunga. E io lunga non voglio farla. Oppure potremmo soffermarci su differenti piani di astrazione che prevedono la critica, la ricerca scientifica, la divulgazione, la comunicazione… No, peggio! Viene più lunga ancora. Dunque passo ai titoli e la facciamo finita. Qui trovate i 17 libri per me più intriganti del 2020 scelti secondo un personale criterio che fonde conoscenza e passione, liberando la letteratura da vincoli e storture. In fondo i libri sono parallelepipedi di carta con parole stampate al loro interno. Scegliete voi quale da quale prospettiva guardarli: avete infinite possibilità. Ecco la lista.
1. Stroncature, Davide Brullo, GOG Edizioni. Immaginate di prendere in esame i più importanti (neanche troppo) autori italiani, i premi letterari e le passerelle più esclusive dell’editoria. Poi distruggeteli. Questo è quel che fa Davide Brullo. Marchette, recensioni pilotate, lisciate di pelo da parte di giornalisti verso sedicenti autori best seller. Troverete grandi nomi che avete amato tantissimo e capirete cosa ruota intorno al loro “successo”. Brullo è un poeta che riporta in auge la nobile arte della stroncatura. Caustico e illuminante.
2. La mischia, Valentina Maini, Bollati Boringhieri. 2007. I gemelli Gorane e Jokin, figli di separatisti baschi, sono in cerca della loro identità. Può la libertà, fragile e illusoria conquista del nostro tempo, rivelarsi uno strumento di tortura che occulta gabbie non previste? L’Io, la coscienza e la personalità sono i temi di questo romanzo di cinquecento pagine in cui si sovrappongono i piani temporali. Persino carattere e impaginazione variano rispetto il punto di vista dei protagonisti. Un libro d’esordio di grande raffinatezza. Se io fossi Terry Gillian ci farei un film. Articolato e multiforme.
3. Il popolo degli alberi, Hanya Yanagihara, Feltrinelli Editore. Traduzione di Francesco Pacifico. Dopo aver piante tutte le lacrime possibile con Una vita come tante la scrittrice di origini hawaiane colpisce ancora. Il giovane medico Norton Perina ritorna da una spedizione in un’isola micronesiana con una scoperta sconvolgente: pare abbia trovato la formula per la vita eterna grazie alle carni di un'antica specie di tartaruga. Perina prova scientificamente la sua tesi e guadagna fama e onori mondiali, ma le cose sfuggono rapidamente al suo controllo quando viene accusato di pedofilia. I suoi stessi demoni prendono piede. Cosa pensare quando il genio si rivela un mostro? Esotico e intemperante.
4. L’uomo diventato donna e altri racconti, Sherwood Anderson, Marsilio. Traduzione di Anna De Biasio. Garzoni di stalla, allenatori, prostitute e appassionati di cavalli. Sesso, forza e ossessioni accompagnano i racconti dell’autore della Lost Generation alla scoperta del desiderio e della frustrazione sessuale. Pulsioni e appagamento sono sublimati da uno stile eccelso. Il libro è introdotto da un erudito saggio della De Biasio che da solo vale il prezzo di copertina. Moderno e spudorato.
5. Nostalgia, Vito Teti, Marietti 1820 Editore. La nostalgia è il sentimento che, forse più di altri, ha accompagnato l'origine, lo sviluppo e l'affermazione del mondo moderno. Un saggio di antropologia che assolve la sua funzione nel modo migliore: studia l’uomo. La nostalgia non determina mai conservazione, ma cambiamento e trasformazione. Autorevole e viscerale.
6. Anne di Tetti Verdi, Lucy Maud Montgomery, Lettere Animate. Traduzione di Oscar Ledonne ed Enrico De Luca. La saga di Anne, in Italia conosciuta per il bellissimo anime Anna dai capelli rossi. Il filologo Enrico de Luca (amatissimo sul web) ha tradotto e annotato già 4 capitoli della saga di Anne restituendo dignità al testo originario grazie a un fulgido restauro. Si occupa di Stilistica e metrica italiana. Anne, la ragazzina protagonista dei libri, trova nuova freschezza in un mondo composto da citazioni letterarie, mondi fantastici e numerosi livelli di interpretazione. Impetuoso e universale.
7. Leggende Groenlandesi, AA.VV Iperborea. Traduzione di Bruno Berni. Universi di neve e pianure di ghiaccio catapultano il lettore in un mondo freddo e lontano in cui natura e cultura si fondono con favole e leggende. Nei racconti non ci sono cavalieri, dame, draghi e fate, ma cacciatori, foche, balene e sciamani. Non confondete la Groenlandia con gli altri paesi del Nord. Questo è davvero un mondo a parte. Credenze pagane e antiche favole trovano spazio nel geometrico volume di Iperborea. Fulgido e glaciale.
8. La grande stagione, Paolo Ruggiero, Castelvecchi. Livio ha perso il padre da bambino. Si laurea a quasi trent'anni. Vive a Bologna fra incontri e avventure notturne. Al primo contratto di lavoro segue un trasferimento, prima a Parigi e poi verso un'isola defilata delle Cicladi. L'erotismo dell'isola greca lo aiuta a trascendere la nostalgia. I luoghi sono magici, lontani, ultraterreni. È a "K”, minuscola isola nell'Egeo che Livio troverà la sua dimensione e risolverà il suo IO, pervaso da un'esaltante fiducia nel futuro. Inizia sua grande nuova grande stagione. Magnetico e liberatorio.
9. Scopami, Virginie Despentes, Fandango Libri. Traduzione di Silvia Marzocchi. Tornano in Italia le controverse Nadine e Manu. Nella desolata periferia parigina nasce la travolgente amicizia fra queste due ragazze: la prima si prostituisce, l'altra gira film pornografici. Entrambe sottomesse agli uomini, decidono, allo scatenarsi dell'ennesimo episodio di violenza, di vendicarsi. Una potente dichiarazione di guerra ai bei sentimenti e all'eleganza. Erotico e ribelle.
10. New Grub Street, George Gissing, Fazi Editore. Traduzione di Chiara Vatteroni. E qui torniamo ai meccanismi perversi dell’editoria, ma nell’Inghilterra Vittoriana. Ci sono due scrittori: uno è introverso, talentuoso e amante della letteratura nel suo aspetto più sublime; l’altro è meno brillante ma abilissimo nelle relazioni sociali. Il primo non vende una copia, il secondo ha successo da vendere. Nobile e moderno.
11. Il riflesso del passato, Dan Chaon, NN Editore. Traduzione di Silvia Castoldi. Un bambino viene sfigurato dal cane di famiglia. Rimasto solo e ormai adulto, Jonah abbandona casa sua sperando di ricomporre i pezzi della sua vita. Troy, invece, sta perdendo ogni affetto. È in libertà vigilata, la moglie lo ha lasciato e non può vedere il figlio, Loomis. I destini dei due uomini si incrociano, ma un giorno il piccolo Loomis scompare. Un finale ingegnoso e impensabile. Angosciante e liberatorio.
12. La caduta all’inferno, Neal Stephenson, Fanucci Editore. Traduzione di Eleonora Antonini. Neal Stephenson è uno scrittore americano, conosciuto per i suoi romanzi di fantascienza e cyberpunk. Questo romanzone di 800 pagine - dovete avere un po' di pazienza, all’autore piace prenderla da lontano - tratta il tema della vita dopo la morte. In breve: Richard “Dodge” Forthrast ha fondato la Corporation 9592, una società di videogiochi che lo ha reso un multimiliardario. In una giornata qualunque, mentre si sottopone a una procedura medica, qualcosa va storto. Dodge viene dichiarato morto cerebrale. Molto tempo prima aveva redatto il testamento affidando a una società di crionica il compito di scansionare il suo cervello e archiviare tutti i suoi dati in un cloud. Ovvero? Nella nuvola, nel Bitworld, un eterno aldilà che consente agli esseri umani di continuare a esistere come anime digitali. Filosofico e distopico.
13. Le origini del potere. La saga di Giulio II, il papa guerriero, Alessandra Selmi, Nord. Questa volta Chomsky non c'entra nulla. È Giuliano della Rovere il protagonista, futuro papa Giulio II. Volete entrare nelle pieghe della storia rinascimentale e scoprire uno degli uomini più controversi della storia? Il futuro papa guerriero giocherà una lunga partita a scacchi nell’insidiosa Roma del 1400 per arrivare in cima. La strada per il potere è lastricata di cadaveri e sangue, alleanze e tradimenti. Volete percorrerla insieme a lui? Elegante e travolgente.
14. Chisciotte, Antonio Moresco, Sem Libri. Un Don Chisciotte in chiave moderna. Si può fare? Di certo un'impresa audace quella di ambientare le vicende di Cervantes in un bizzarro reparto di psichiatria. I folli ospiti sono Kafka, Tolstoj e molti altri. Non è chiaro sapere quali identità nascondano davvero gli ospiti. Certo è che un Sancho Panza così volgare, divertente e tamarro non s'era mai incontrato: grosso, tatuato e con l'anello al naso. La Dickinson, sempre in regale postura a causa di una colite permanente, è uno dei surreali ingranaggi di un mondo allucinato e fuori dal tempo. Moresco sogna che la sua opera diventi presto un film. Se io fossi Peter Greenaway avrei già la macchina da presa in spalla. Spiritoso e spiazzante.
15. Il giro della verità, Fabio Bonifacci, Solferino Editore. Bonifacci è uno degli sceneggiatori italiani più acuti che abbiamo in Italia. Ha sceneggiato diverse commedie dell'astigiano Lucio Pellegrini. Il libro: Lele, si trova in Questura a dover giustificare il proprio omicidio. Vende, pare per errore, una pasticca di droga tagliata male e il suo amico muore. Che fare ora? Perché tutti i personaggi intorno a lui sembra abbiano un segreto da nascondere? Al suo primo romanzo l’adesso scrittore bolognese conferma di saperci fare con le parole. Tridimensionale e implacabile.
16. Uccidi l'unicorno. Epoca del lavoro culturale interiore, Gabriele Sassone, Il Saggiatore. Un romanzo di formazione che si legge come un saggio. O è forse il contrario? Un insegnante d’arte riceve una telefonata a tarda sera: toccherà a lui sostituire la mattina dopo il relatore a un importante convegno sull’industria culturale. Ansia e panico accompagnano la lunga notte del protagonista intento a preparare le slide. Cosa differenzia l’artista da una persona comune nell’epoca dei social media? Come Spiegarlo? L’unica via è intraprendere un viaggio interiore attraverso ciò che ha contribuito a formare il suo canone personale. Spuntano il Grande Vetro di Duchamp, le lettere di Van Gogh, le poesie di Luigi Ruscio. Estetico e ingegnoso.
17. L’uomo visibile, Chuck Klosterman, Alter Ego. Traduzione di Leonardo Taiuti. La terapeuta Vick viene contattata da un uomo che afferma di essere uno scienziato e aver sottratto una tecnologia governativa di occultamento: in questo modo riesce a rendersi quasi invisibile. L'uomo sostiene di utilizzare questa capacità per osservare di nascosto: sceglie persone a caso alle prese con la vita di ogni giorno. Vick si lascia incuriosire dal paziente, interrogandosi sulla veridicità delle sue parole, sino a divenirne ossessionata. Man mano che i racconti si fanno inquietanti, la terapeuta viene trascinata in un vortice che mette a rischio carriera, matrimonio e la sua stessa identità. Bizzarro e disturbante.