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Economia e lavoro | 17 gennaio 2021, 08:24

NurSind Asti chiede di conoscere i piani d’assunzione per i servizi infermieristici distrettuali

Sulla base del Decreto rilancio, nell’Astigiano dovrebbero venir integrati 33 infermieri di famiglia o comunità

Gazebo sindacato infermieristico NurSind

Un gazebo del NurSind di fronte al Cardinal Massaia

Il Decreto rilancio del maggio scorso, poi convertito in legge il 17 luglio, prevede che dal primo gennaio scorso le Regioni siano autorizzate, anche in deroga ai vincoli previsti dalla legislazione, a incrementare la spesa di personale, per rafforzare i servizi di assistenza domiciliare e i servizi infermieristici, con l'introduzione dell'infermiere di famiglia o di comunità, con reclutamento di non più di 8 infermieri ogni 50.000 abitanti, attraverso assunzioni a tempo indeterminato. Anche la Regione Piemonte ha determinato il potenziamento dei servizi infermieristici distrettuali con l’implementazione dell’infermiere di famiglia o di comunità, indicando la ripartizione delle risorse stanziate suddivise per Asl secondo quanto previsto dalla normativa sopracitata.

A seguito della pubblicazione delle graduatorie dei bandi regionali di personale infermieristico con particolare riferimento a quello di 36 mesi, per fare maggiore chiarezza, Francesco Coppolella, Coordinatore Regionale NurSind Piemonte, ha inviato una lettera a tutte le Asl del Piemonte per chiedere di essere messo a conoscenza su quali siano i piani di fabbisogno di questo personale per l’anno corrente e quante eventuali assunzioni sono previste per il trimestre in corso.

NURSIND CHIEDE CHIAREZZA ANCHE DA PARTE DELL'ASL AT

“Come in tutto il Piemonte, anche per quanto riguarda la nostra provincia – afferma Gabriele Montana, segretario territoriale NurSind Asti – chiediamo alla direzione dell’Asl-At solamente di essere messi a conoscenza su quali sono gli interventi in atto in Azienda per il reclutamento di questo personale, che ricordiamo sarà impiegato anche per la vaccinazione di massa

Siamo stati i primi a chiedere a gran voce una Sanità più capillare sul territorio e l’inserimento dell’infermiere di famiglia o di comunità. Da anni – prosegue Montana sosteniamo che questa figura professionale sia fondamentale per gestire le cronicità al domicilio ed evitare che si trasformino in acuzie che devono poi essere curate in ospedale andando a sovraffollare i reparti ed i Pronto Soccorso”.

“Questo aspetto era importante prima ancora dell’arrivo del coronavirus spiega il segretario NurSind – ma ora è un elemento chiave per evitare il sovraffollamento delle strutture ospedaliere già messe a dura prova dalla pandemia”.

Questi nuovi ingressi, per i quali lo Stato ha previsto lo stanziamento di finanziamenti extra, non andranno a influenzare i tetti di spesa fissati per le singole Asl. Secondo il rapporto stabilito dal Decreto (non più di 8 unità ogni 50.000 abitanti), per quanto riguarda il territorio astigiano dovrebbero essere previste 33 assunzioni per gli infermieri di famiglia o comunità.

Ad Asti, in questo momento, la graduatoria a tempo indeterminato per l’assunzione degli infermieri è stata completata, ma ne resta una a tempo determinato (a tre anni) in cui figurano 120 infermieri in attesa d’assunzione.

Redazione

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