/ Cultura e tempo libero

Cultura e tempo libero | 28 gennaio 2021, 17:08

Comunità Astesana: il passato si eredita, non si rimpiange

Qualche pensiero sulla nostra comunità e sulla sua tendenza di guardare al passato con rimpianto, invece di farsene solo forte per guardare avanti

Il futuro ha bisogno di radici

Il futuro ha bisogno di radici

Storia, tradizioni, usi e costumi sono il patrimonio culturale trasmesso dal passato al presente, di generazione in generazione, racconto su racconto. Sono beni collettivi aggreganti sempre presenti in luoghi e persone.

In un’era di così grandi cambiamenti, è normale cercare rifugio nella continuità, vivendo questa grande eredità culturale e di vita, con una certa vena di rimpianto, invece che solo come supporto fondamentale per costruire futuro. Della serie: io sono e sarò. Persino il vescovo Prastaro ha recentemente invitato tutti gli astigiani a guardare avanti e non più indietro. Che non vuol certo dire, nel girare la testa e le energie a creare nuovo futuro, di non farsi forti del nostro passato, ma di viverlo come sprone e non come obiettivo.

D’altra parte tradizioni, usi e costumi si sono sempre sviluppati nel corso del tempo, sono maturati e spesso mutati: naturale dinamica culturale, legata al correre degli eventi, al mutare del vivere. Alla base la consapevolezza dello ieri per migliorare il domani, con sforzi, sacrifici, esperienze e prove che la nostra comunità si è trovata e si troverà a dover affrontare con uno spirito unico, il suo. Unico e distintivo. La cultura del proprio territorio, unita alla capacità di dare risposte ai mutamenti, è l’arma vincente. Oggi più che mai. Arma da tirare fuori dall’armadio, da ripulire e oliare per bene, vista la pressante necessità di rinnovamento e ripresa, che non può che trovare risposta e risultati nella più ampia partecipazione possibile.

Dobbiamo insomma amare il nostro passato, ma non portarlo come un peso nel futuro. Ogni generazione ha sempre preso linfa dalle altre e l’ha trasmessa a quelle successive, consapevole che una comunità senza passato è un paese privo di anima, un castello di sabbia destinato a venire spazzato dalla prima folata di vento. Castello che è metafora degli obblighi odierni di tutti, in primis di chi è stato delegato ad amministrare e a creare sviluppo per il nostro bellissimo territorio. E’ proprio l’ora di sapere quale castello costruire, con quali materiali, come, dove e perché. E’ proprio l’ora di guardare avanti, di progettare e costruire futuro, forti di un così grande patrimonio comune.

E’ proprio l’ora di pretenderlo.

Davide Palazzetti

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium