Il problema dell'accattonaggio molesto all'esterno dei supermercati è reale, quotidiano e, in alcuni casi inzia a creare timore.
Capita ogni giorno davanti a praticamente tutti i supermercati, a quasi tutte le ore del giorno e in alcuni casi è molesto e insistente. Molti non lesinano la moneta, ma che il carrello debba diventare 'merce di scambio' infastidisce la maggior parte dei clienti.
Un problema sociale
Questo non ci deve far diventare intolleranti o perggio, indifferenti, ma forse è un problema sociale sul quale soffermarsi.
A questo proposito interviene la consigliera di CambiAmo Asti, Angela Quaglia, che, dopo aver letto alcune dichiarazioni degli assessori Mariangela Cotto (Servizi Sociali) e Marco Bona (Sicurezza), sul quotidiano 'La Stampa', cerca di spiegare il suo punto di vista.
"Ho riletto le dichiarazioni rilasciate dal personale che lavora al Borgo: un grido d’aiuto alle Istituzioni affinchè intervengano per riportare sicurezza e serenità alla clientela", scrive Quaglia definendo le dichiarazioni "imbarazzanti"
L'assessore Bona, aveva dichiarato che la polizia locale interviene su segnalazioni e che la situazione di Asti è "sotto controllo".
"Chiedere l'elemosina è diverso dall'insistenza"
"Ancora più deludente - continua Quaglia - la risposta dell’assessore alle politiche sociali che anziché rispondere nel merito del problema ( accattonaggio molesto davanti ai supermercati…) annuncia che 'nell’ultimo periodo abbiamo intrapreso un’iniziativa con un vigile urbano e un assistente sociale che, in strada, vanno a esaminare chi chiede l’elemosina con cartelli ingannevoli'
"È un’altra questione - tuona la consigliera, rimarcando la differenza tra chi chiede l'elemosina su un marciapiede e chi "accompagna ai carrelli chiedendo con insistenza e a volte strattonando i clienti per avere l’euro del carrello".
Qualcuno ha assunto personale in via temporanea
Al Borgo la dirigenza del centro commerciale per fronteggiare quella che di fatto si può considerare un'emergenza ha assunto temporaneamente una guardia giurata in più che presta servizio nel parcheggio.
"Certamente il Comune non può mandare in pianta stabile il proprio personale davanti ai supermercati - spiega ancora Quaglia - ma le persone che praticano l’accattonaggio sono sempre le stesse: dovrebbero essere note agli uffici comunali e a loro, se veramente indigenti, occorre (qualora residenti in città) dare una mano, non sarebbe più semplice contattarli direttamente?".
Sul fatto che sia stato anche fornito un numero del Comune, la consigliera, lapidaria, conclude: "Ma davvero pensiamo che il sabato e la domenica qualcuno chiami e qualcuno risponda? E crediamo forse che queste persone leggano il giornale per sapere a chi possono rivolgersi? C’è molto da fare, seriamente, ma bisogna smetterla con gli annunci".